Il “Museo del Rubinetto e della sua Tecnologia” di San Maurizio d’Opaglio, è un unicum al ; esso affronta l’affascinante ed atavico argomento del sofferto rapporto dell’ con l’acqua in un percorso dal quale riemerge il dell’umanità da un insolito punto di : la storia dell’igiene e delle innovazioni tecnologiche (di cui rubinetti e valvole costituiscono i fondamentali) che hanno permesso di dominare l’elemento liquido, trasformando la cura del da una pratica di lusso per pochi a fenomeno di massa. [...]
La missione del Museo
La missione che il Museo si prefigge è quella di illustrare non solo la di San Maurizio d’Opaglio e del distretto industriale del rubinetto, ma soprattutto esporre le numerose tematiche relative alla potabilizzazione dell’acqua e l’uso delle idriche con cui la tecnologia del rubinetto si è dovuta e si deve confrontare.
Il Museo intende ripercorrere la storia sociale dell’acqua e delle innovazioni che hanno permesso di dominare l’ liquido, trasformando la cura del corpo da pratica elitaria a fenomeno di massa, determinando il sorgere del distretto industriale del rubinetto e del valvolame nel Cusio.
Il Museo si propone anche come aperto alla discussione sui temi legati alla produzione del rubinetto e del valvolame, ma anche su quelle globali relative alla disponibilità di acqua nel mondo e alla necessità di razionalizzarne l’uso per limitare gli sprechi e garantirne a tutti l’. Finalità questa che è propria di quello strumento, semplice e insieme complesso, che prende il nome di “rubinetto” (dal francese “robinett” = “piccolo montone”, termine desunto dalla forma a testa d’ariete diffusa in Francia), una piccola , in fin dei conti, che se ben utilizzata può consentire l’accesso al deposito dell’ blu.
(da www.museodelrubinetto.it)