In questa scheda ci sono tre argomenti collegati:
Accento – Troncamento – Elisione – Con o senza apostrofo?
Accento
L’accento, in italiano, può essere tonico o grafico. L’accento tonico dice come si pronuncia una parola. In base all’accento possiamo dividere le parole in: – tronche – con l’accento sull’ultima sillaba → es: città, caffè, avrò – piane – con l’accento sulla penultima sillaba → es: amico, lavoro, casa – sdrucciole – con l’accento sulla terzultima sillaba → es: albero, piacevole, comodo L’accento tonico non segue delle regole precise. L’accento grafico è l’accento che si scrive. In italiano abbiamo due accenti: acuto e grave. Con l’accento acuto la vocale si pronuncia chiusa, con l’accento grave la vocale si pronuncia aperta. L’accento acuto lo troviamo scritto solo con la vocale: é es: perché, finché, ventitré L’accento grave lo troviamo scritto con tutte le vocali: à è ì ò ù es: parlerà, caffè, lunedì, andrò, Cefalù L’accento grafico segue alcune regole. In italiano l’accento si scrive sulle parole tronche che hanno due o più sillabe. es: città, vicerè, nontiscordardimè Si scrive sui monosillabi con due vocali: es: ciò, già, giù, più, può (ATTENZIONE! Non si scrive su: qui e qua) Si scrive sui monosillabi con una vocale SOLO per distinguere due parole identiche (omografe). – si scrive: dà (terza persona singolare del verbo dare)per essere diverso da: da (preposizione semplice) – si scrive: dì (vuol dire giorno)per essere diverso da: di (preposizione semplice) – si scrive: è (terza persona singolare del verbo essere)per essere diverso da: e (congiunzione) – si scrive: là (avverbio di luogo)per essere diverso da: la (articolo semplice) – si scrive: lì (avverbio di luogo)per essere diverso da: li (pronome diretto) – si scrive: né (congiunzione)per essere diverso da: ne (partitivo) – si scrive: sé (pronome personale) per essere diverso da: se (congiunzione) – si scrive: sì (affermazione)per essere diverso da: si (particella pronominale) ATTENZIONE! NON si usa l’accento con questi monosillabi: – so (prima persona del verbo sapere) – do (prima persona del verbo dare) – fa (terza persona del verbo fare) – va (terza persona del verbo andare) – sto (prima persona del verbo stare) – sta (terza persona del verbo stare) Per aiutarci, possiamo ricordare la filastrocca degli accenti insegnata ai bambini in Italia: Su qui e qua l’accento non va, su lì e su là l’accento ci sta, su me e su te l’accento non c’è e non lo vuol su ma lo vuol giù e lo vogliono pure lì, là, più. |
Troncamento
Il troncamento (chiamato anche apocope) è l’eliminazione di una vocale o consonante o sillaba alla fine di una parola. Questa eliminazione è sempre con parole al SINGOLARE e può esserci anche davanti a consonante. es: – uno → un uomo, un gatto, un amico – bello → bel ragazzo, bel viso, bel bambino – fin → fin ora, fin qui, fin quando – quale → qual è, qual ragazzo, qual buon vento – santo → san Pietro, san Tommaso, San Francesco Il troncamento NON vuole l’apostrofo. |
Elisione
L’elisione è l’eliminazione di una vocale alla fine di una parola, davanti ad un’altra parola che comincia per vocale. Anche questa eliminazione è sempre con parole al SINGOLARE ma NON può esserci davanti a consonante. es: – lo → l’uomo, l’amico, l’olio – la → l’amica, l’armonia, l’amaca – bello → bell’amico, bell’angelo, bell’amore L’elisione vuole l’apostrofo. |
Si scrive con l’apostrofo?
Se abbiamo dubbi davanti ad alcune parole e non sappiamo se mettere l’apostrofo o no facciamoci questa domanda: posso usare la stessa parola davanti ad una consonante? Se la risposta è sì, l’apostrofo non va. ATTENZIONE! Ci sono delle parole tronche che si scrivono con l’apostrofo perché seguono delle regole più complesse. Non sono molte, quindi è meglio impararle così. – di’ (imperativo del verbo dire) – da’ (imperativo del verbo dare) – fa’ (imperativo del verbo fare) – a mo’ di (per dire: come) – un po’ di (per dire: una piccola quantità di) – sta’ (imperativo del verbo stare) |