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Biografie Letture intermedie

Mina

Anna Maria Mazzini, conosciuta come Mina, è una famosa cantante italiana di fama internazionale, spesso considerata la più grande della sua generazione. È nata nel 1940 a Busto Arsizio, ma alcuni mesi dopo la sua nascita, la sua famiglia si è trasferita a Cremona, città in cui vive fino ai primi anni di carriera, ottenendo il soprannome affettuoso di “Tigre di Cremona”.

Fin da giovane, come molti altri artisti emergenti, si esibisce in serate nei locali e partecipa a varie formazioni musicali. Nel 1959 fa il suo debutto in televisione nel programma “Musichiere”, grazie a un incontro con un produttore discografico.

Nonostante il talento e la voce straordinaria, Mina partecipa due volte al Festival di Sanremo senza ottenere i risultati sperati, ma decide di non partecipare più a questa competizione canora.

Il suo vero successo arriva nel 1961 quando è protagonista della celebre trasmissione televisiva “Studio Uno”. È in questo periodo che conosce e si innamora di Corrado Pani, un attore già sposato, creando uno scandalo mediatico e venendo temporaneamente allontanata dalla televisione. Tuttavia, grazie al sostegno dei suoi numerosi ammiratori, torna in TV l’anno successivo in modo trionfante.

Negli anni ’60, Mina diventa famosa come la regina degli “Urlatori”, un termine usato per i cantanti con uno stile ribelle e sfrontato.

Nel 1968, festeggia i suoi primi dieci anni di carriera al locale Bussola, dove ha esordito, registrando anche il suo primo album dal vivo, una novità per una cantante italiana.

In seguito, Mina riduce la sua presenza televisiva e nel 1974 fa le sue ultime apparizioni sul piccolo schermo, smettendo di esibirsi dal vivo, evitando interviste e fotografie.

Nonostante ciò, continua la sua carriera musicale in Svizzera, registrando album e scrivendo articoli. Mina diventa un’icona della musica italiana e la sua figura da diva si trasforma in un autentico mito. Tuttavia, dietro la sua carriera trionfante, ci sono anche momenti di sofferenza e tristezza, come lei stessa ammette: “quante lacrime!”.

Comprensione del testo

  1. Chi è Mina?
    a) Una famosa cantante italiana
    b) Un’attrice di fama internazionale
    c) Una nota pittrice cremonese
    d) Una celebre scrittrice americana
  2. In quale programma televisivo Mina ha fatto il suo debutto nel 1959?
    a) Sanremo Music Festival
    b) Studio Uno
    c) Musichiere
    d) Bussola Live
  3. Perché Mina è stata temporaneamente allontanata dalla televisione?
    a) Perché ha deciso di ritirarsi dalla carriera musicale
    b) Perché è stata coinvolta in uno scandalo mediatico a causa del suo matrimonio
    c) A causa di divergenze con il produttore del programma televisivo
    d) A causa della sua relazione con un attore già sposato

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Biografie Letture intermedie

Alda Merini

Alda Merini è nata a Milano nel primo giorno di primavera del 1931, ma sarà sempre ricordata per la residenza che ha scelto nella metropoli lombarda: i Navigli.
La Signora dei Navigli è nata in una famiglia povera, come tante durante la seconda guerra mondiale. La poetessa ricorderà i bombardamenti, la fame e le difficoltà della vita a Milano in quel periodo.
Ha scritto fin da giovane e le sue poesie hanno colpito altri poeti e il più importanti di questi, Eugenio Montale, l’ha inserita nell’enciclopedia delle poetesse del Novecento.
Alda Merini si è sposata giovane ed ha avuto presto due bambine. I problemi coniugali ed economici le hanno causato un esaurimento nervoso. Alda Merini è stata chiusa, allora, in manicomio dove resterà, con brevi intervalli, per venti lunghi anni in cui ha smesso di scrivere.
La perdita delle sue figlie, che sono state fatte vivere con altre famiglie, e la terribile esperienza del manicomio hanno segnato profondamente la poetessa.
I manicomi italiani erano dei luoghi dove le persone subivano umiliazioni, contintui traumi fisici e psicologici e solo alcuni riuscivano a sopravvivere.
La comprensione particolare di un medico che verrà ricordato spesso dalla Merini, e la chiusura dei manicomi in Italia, hanno salvato in qualche modo la Signora dei Navigli da una fine tragica.
Nelle sue composizioni il manicomio viene ricordato come una Terra Santa, la follia è vista come paura degli uomini verso altri uomini. Compaiono poi temi come la crudeltà degli uomini, l’abbandono, ma anche la speranza, la voglia di vivere e di amare, il pensiero di Dio e il suo rapporto mistico con la religione: tutti questi sono gli elementi della Alda Merini matura.
Negli ultimi tempi è stata celebre la sua collaborazione con altri artisti e cantanti che hanno reso l’immagine della poetessa più affascinante, anche se a volte lontana da ciò viveva.
La signora Merini ci ha lasciati il 1° novembre del 2009 a causa di un male incurabile.
Più volte ha scritto che più bella della sua poesia è stata la sua vita e questo perché amava molto la vita e l’amava, diceva, perché «io la vita l’ho pagata cara».

Comprensione del testo

  1. Quando è nata Alda Merini?
    a) 2009
    b) 1931
    c) 1946
    d) 1911
  2. Cosa ha causato l’esaurimento nervoso ad Alda Merini?
    a) La perdita delle sue figlie
    b) La residenza ai Navigli
    c) Gli anni trascorsi in manicomio
    d) La collaborazione con altri artisti
  3. Come è stata definita la follia nelle composizioni di Alda Merini?
    a) Una Terra Santa
    b) Una paura degli uomini verso altri uomini
    c) Un periodo difficile durante la seconda guerra mondiale
    d) Un’espressione di crudeltà umana

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Biografie Letture avanzate

Anna Kuliscioff

Benché nata in Russia, presso una famiglia ebraica della Crimea nel 1854 con il nome di Anna Moiseevna Rozenštejn, Anna Kuliscioff è considerata italiana a tutti gli effetti, perché è stata madre – tra tanti padri – del Partito Socialista Italiano (PSI), nato nel 1892. Trasferitasi a studiare filosofia in Svizzera, cambiò il nome in Anna Kuliscioff, per sfuggire alla polizia dello zar, impegnata nella lotta contro gli anarchici a cui la giovane donna si era avvicinata. A Zurigo conobbe Andrea Costa, anarchico italiano con cui si trasferì in Italia e con cui ebbe una relazione sentimentale e una figlia, Andreina. Insieme, i due passarono col tempo dall’anarchismo al socialismo marxista. Rotto il legame con Costa, tornò in Svizzera per studiare medicina, specializzandosi in ginecologia in Italia. Andò poi a Milano, dove conobbe Filippo Turati, con cui instaurò un legame sentimentale. A Milano era conosciuta come la “dottora dei poveri”, perché andava nei quartieri più poveri della città a curare chi non poteva permetterselo. Insieme con Turati, padre del PSI, diresse la rivista Critica Sociale, offrendo un contributo preziosissimo fatto di traduzioni e letture di spessore europeo che contribuirono a rendere più autorevole e meno provinciale il socialismo italiano. La sua principale battaglia fu il suffragio universale esteso alle donne, ed essere riuscita a convincere lo stesso Turati (inizialmente contrario) le conferì prestigio e considerazione nel mondo socialista. Gli ultimi anni della sua vita furono piuttosto tristi, con le divisioni tra i socialisti, l’avvento del fascismo e l’uccisione di Giacomo Matteotti, una delle menti più brillanti del PSI che lei stessa aveva contribuito a far crescere. Morì nel dicembre 1925 ed è sepolta al Cimitero Monumentale di Milano, dove riposano coloro che hanno dato lustro alla città.

Comprensione del testo

  1. Quale fu il ruolo di Anna Kuliscioff nella scrittura della Costituzione italiana?
    a) Fu la principale autrice della Costituzione
    b) Contribuì alla redazione dei diritti delle minoranze etniche
    c) Sostenne la tutela dei diritti della donna e della famiglia
    d) Fu responsabile dell’organizzazione della resistenza armata durante il processo costituente
  2. In quale città Anna Kuliscioff si trasferì per studiare medicina e specializzarsi in ginecologia?
    a) Zurigo
    b) Milano
    c) Reggio Emilia
    d) Svizzera
  3. Qual è il soprannome con cui Anna Kuliscioff era conosciuta a Milano e perché?
    a) “La dama della politica” per il suo impegno a favore della nobiltà
    b) “La dottora dei poveri” per il suo lavoro di volontariato nei quartieri svantaggiati
    c) “La signora del socialismo” per il suo ruolo di spicco nel Partito Socialista Italiano
    d) “La regina della cultura” per le sue pubblicazioni letterarie di successo

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Biografie Letture intermedie

Nilde Iotti

Leonilide Iotti (chiamata poi successivamente solo Nilde) è nata a Reggio Emilia nel 1920. Si è laureata in Lettere; per un breve periodo ha svolto la professione di insegnante e solo successivamente ha iniziato la carriera politica. Durante la seconda guerra mondiale è stata antifascista e dal 1943 ha partecipato alla Resistenza. Nel 1946 è entrata in Parlamento con il PCI (Partito Comunista Italiano), come membro dell’Assemblea Costituente. Il suo ruolo è stato decisivo nella scrittura della Costituzione per l’affermazione dei diritti della donna e della famiglia: il diritto del lavoro per la donna e il diritto alla maternità, punti messi in discussione precendentemente da Mussolini. E’ stata la prima donna a ricoprire il ruolo di Presidente della Camera e lo ha fatto per ben 3 legislature, dal 1978 al 1992: nessun politico oltre a lei ha raggiunto questo primato. E’ stata anche l’unico esponente del Partito Comunista ed essere vicino a diventare Presidente del Consiglio.
E’ morta nel 1999, per un arresto cardiaco, poco dopo aver dato le sue dimissioni politiche.

Comprensione del testo

  1. Quando è nata Leonilde Iotti?
    a) Nel 1910
    b) Nel 1920
    c) Nel 1930
    d) Nel 1940
  2. In quale partito politico è entrata nel 1946?
    a) Partito Democratico
    b) Partito Repubblicano Italiano
    c) Partito Comunista Italiano
    d) Partito Liberale Italiano
  3. Quanti anni ha ricoperto il ruolo di Presidente della Camera?
    a) Una legislatura
    b) Due legislature
    c) Tre legislature
    d) Quattro legislature

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Biografie Letture di base

Carolina Invernizio

Nata a Voghera nel 1851, Carolina Invernizio conduce una vita abbastanza serena fino al periodo scolastico, quando mostra la sua vena letteraria e pubblica sul giornalino della scuola un racconto che le fa rischiare l’espulsione. Il matrimonio non la frena nella sua vivacità di scrittrice e Carolina, devotissa alla Vergine Maria, inventa romanzi in grande quantità, che pubblica con l’editore Salani. I suoi libri hanno un enorme successo di pubblico, soprattutto femminile, grazie alle donne che ne sono protagoniste. Sono storie complicate e improbabili di amore e delitti, un po’ horror. La critica letteraria invece non è molto generosa con lei (Gramsci la definisce una “onesta gallina della letteratura”, Lucini una “impudente scombiccheratrice di carte” e così via). Muore nel 1916 e alcuni suoi romanzi vengono pubblicati in seguito. In totale ha scritto circa 130 titoli.

Comprensione del testo

  1. Dove è nata Carolina Invernizio?
    a) Roma
    b) Firenze
    c) Voghera
    d) Napoli
  2. Con quale editore ha pubblicato i suoi romanzi Carolina Invernizio?
    a) Einaudi
    b) Mondadori
    c) Salani
    d) Feltrinelli
  3. Qual è il genere principale dei romanzi di Carolina Invernizio?
    a) Romanzi storici
    b) Romanzi fantasy
    c) Romanzi d’amore e passione
    d) Romanzi complessi e improbabili di amore e delitti

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Biografie Letture intermedie

Artemisia Gentileschi

Artemisia Gentileschi nasce a Roma l’8 luglio 1593 ed è figlia di un pittore molto conosciuto, Orazio Gentileschi.
Fin da bambina viene incoraggiata nella pittura e si interessa di Caravaggio. Roma in quegli anni è una città ricca di artisti, poeti, pittori e artigiani
Nel 1611 la giovane pittrice, però, viene violentata da un altro pittore amico della famiglia, Agostino Tassi. Comincia così un processo lungo che la segna psicologicamente e fisicamente: per vedere se era onesta viene torturata schiacciandole i pollici. Vince la causa e Tassi è messo in carcere per alcuni anni.
Artemisia si trova, però, in mezzo allo scandalo e decide di trasferirsi a Firenze. Qui conosce Galileo Galilei, con cui ha un buon rapporto, e vari artisti.
Ritorna a Roma, ma poi riparte per Venezia, Napoli, Londra, alla corte di Carlo I, per tornare all’inizio della guerra civile inglese di nuovo a Napoli.
La sua pittura riprende i tratti drammatici di Caravaggio ma i suoi personaggi sono più reali e in tensione, notevole è l’attenzione per i gioielli e le armi.
Negli anni è diventata l’immagine della donna indipendente che soffre e lotta per raggiungere i suoi obiettivi.
Muore a Napoli nel 1653.

Comprensione del testo

  1. Chi era il padre di Artemisia Gentileschi?
    a) Orazio Gentileschi
    b) Caravaggio
    c) Galileo Galilei
    d) Agostino Tassi
  2. Qual è una caratteristica distintiva della pittura di Artemisia Gentileschi?
    a) Personaggi ideali e perfetti
    b) Atmosfere serene e tranquille
    c) Tratti drammatici e personaggi reali
    d) Uso predominante del colore verde
  3. Perché Artemisia Gentileschi è considerata un’immagine della donna indipendente?
    a) Ha vissuto a lungo a Londra
    b) Ha combattuto nella guerra civile inglese
    c) Ha dipinto ritratti di donne famose
    d) Ha lottato per raggiungere i suoi obiettivi nonostante le difficoltà

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Biografie Letture intermedie

Rossella Falk

Rossella Falk, nata a Roma nel 1926 con il nome di Antonia Falzacappa, è una delle più illustri e apprezzate attrici teatrali del Dopoguerra in Italia. Sin da giovane, dimostra una passione innata per il teatro e un talento straordinario nell’arte della recitazione.

Il suo debutto avviene presto, e con esso inizia una carriera che la porta a calcare i palcoscenici dei più importanti teatri italiani e internazionali. Il nome di Rossella Falk è indissolubilmente legato alle brillanti interpretazioni delle opere di Luigi Pirandello, uno dei grandi autori del teatro italiano. La sua capacità di immergersi completamente nei personaggi, trasmettendo emozioni e profondità, la rende amata e acclamata dal pubblico e dalla critica.

Ma Rossella Falk non si limita alla sola prosa pirandelliana. La sua versatilità le permette di affrontare con maestria anche ruoli in spettacoli di autori come Tennesse Williams, Diego Fabbri, Carlo Goldoni, Jean Cocteau, Anton Cechov, Henrik Ibsen. Ogni volta, con la sua innata sensibilità e intelligenza artistica, riesce a donare nuova vita ai personaggi e a immergersi nelle diverse atmosfere delle opere.

La sua presenza scenica, la profondità delle sue interpretazioni e la sua dedizione al teatro le valgono riconoscimenti e premi, ma soprattutto il rispetto e l’ammirazione di colleghi e spettatori. La sua passione per la recitazione e la sua intensa ricerca artistica la accompagnano per tutta la vita, portandola a dare sempre il massimo in ogni ruolo che interpreta.

Nel 2013, il mondo dello spettacolo subisce una grande perdita con la scomparsa di Rossella Falk. La sua eredità nel panorama teatrale italiano è indiscutibile, e il suo contributo al mondo dell’arte e della cultura rimane sempre vivo e prezioso. Il vuoto lasciato dalla sua assenza è difficile da colmare, ma la sua memoria continua a vivere attraverso le opere e le emozioni che regala al pubblico durante la sua carriera straordinaria.

Comprensione del testo

  1. In quale campo artistico si è distinta Rossella Falk?
    a) Pittura
    b) Recitazione teatrale
    c) Musica
    d) Danza
  2. Qual è uno degli autori teatrali italiani con cui Rossella Falk è stata maggiormente associata?
    a) William Shakespeare
    b) Henrik Ibsen
    c) Luigi Pirandello
    d) Anton Chekhov
  3. Cosa ha reso Rossella Falk amata dal pubblico e dalla critica?
    a) La sua carriera cinematografica
    b) La sua dedizione alla politica
    c) La sua capacità di trasmettere emozioni nei personaggi
    d) La sua attività nel campo della moda

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Biografie Letture intermedie

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia nasce a Padova nel 1646 in una famiglia aristocratica. Sin da giovane dimostra una straordinaria intelligenza e passione per lo studio. Il padre, studioso di fisica e possessore di una vasta biblioteca personale, comprende l’importanza dell’istruzione per sua figlia e le permette di dedicarsi agli studi. Elena ha l’opportunità di avvalersi dei migliori insegnanti del momento, messi a sua disposizione dal padre, e approfondisce le sue conoscenze in diversi campi.

La giovane Elena si fa presto conoscere per la sua notevole erudizione in teologia e filosofia. Partecipa attivamente alle dispute pubbliche filosofiche e teologiche, dimostrando una mente acuta e arguta. La sua passione per il sapere e il desiderio di contribuire alla diffusione della conoscenza la portano a essere una figura stimata nel panorama intellettuale del suo tempo.

Nonostante l’iniziale opposizione e scetticismo riguardo al ruolo delle donne negli studi accademici, il vescovo di Padova, che riveste anche la carica di cancelliere dell’Università, riconosce il valore delle sue capacità e le conferisce la laurea in filosofia nel 1678. Questo riconoscimento fa di Elena la prima donna laureata al mondo, un traguardo straordinario che rompe le barriere di genere nell’ambito accademico.

Purtroppo, la sua vita è segnata da un destino breve, e muore giovane nel 1684. Tuttavia, il suo impatto sulla società e la sua eredità come figura di intelligenza, perseveranza e determinazione continuano a essere celebrati nel corso dei secoli. Elena Lucrezia Cornaro Piscopia rimane un simbolo di emancipazione femminile e di apertura verso l’istruzione e la conoscenza per tutte le persone, indipendentemente dal genere. La sua storia ispira ancora oggi chi lotta per l’uguaglianza e per il riconoscimento del valore dell’istruzione come strumento di crescita e sviluppo individuale e collettivo.

Comprensione del testo

  1. Quando nasce Elena Lucrezia Cornaro Piscopia?
    a) 1646
    b) 1678
    c) 1684
    d) 1451
  2. Cosa la rende una figura stimata nel panorama intellettuale del suo tempo?
    a) La sua passione per la moda
    b) La sua erudizione in teologia e filosofia
    c) La sua abilità nel gioco degli scacchi
    d) La sua carriera da ballerina
  3. Chi le conferisce la laurea in filosofia nel 1678?
    a) Suo padre
    b) Il re di Padova
    c) Il vescovo di Padova
    d) Un famoso scrittore

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Biografie

Leonarda Cianciulli

Di origini campane, Leonarda Cianciulli (1893-1970) si trasferisce con la famiglia a Correggio, in provincia di Reggio Emilia. Qui apre un negozio e si dedica ai 4 figli. E’ nota in paese per i biscotti che cucina e che offre alle amiche. Tre donne vanno sempre a casa sua: Faustina Setti, Francesca Soavi, Virginia Cacioppo. Nel 1940, Faustina, 70 anni, desidera sposarsi e Leonarda vuole approfittare del suo desiderio: le dice che ha trovato un marito per lei a Pola (in Istria) e le consiglia di non dire niente a nessuno. Il giorno della “partenza”, la fa entrare in casa, la uccide, la taglia a pezzi: scioglie il corpo nella soda caustica e usa il sangue per fare dei biscotti che offre alle amiche. Poi ruba tutte le sue ricchezze. Lo stesso succede a Francesca: Leonarda le parla di un lavoro in un collegio, la attira in trappola, la uccide e la trasforma in sapone e biscotti. Infine, Virginia, una ex soprano, attirata da un finto lavoro in un teatro. I parenti di Virginia denunciano la scomparsa della donna e le indagini permettono alla polizia di scoprire l’assassina. Leonarda Cianciulli, definita “la saponificatrice di Correggio”, finisce in un manicomio criminale per il resto della sua vita.

Comprensione del testo

  1. Qual è il soprannome di Leonarda Cianciulli?
    a) La pasticcera di Correggio
    b) La saponificatrice di Correggio
    c) La biscottiera di Correggio
    d) La cuoca di Correggio
  1. Come Leonarda Cianciulli trasforma i corpi delle sue vittime?
    a) Li brucia
    b) Li taglia a pezzi e li scioglie nella soda caustica
    c) Li seppellisce nel giardino
    d) Li getta in un fiume
  1. Perché Leonarda Cianciulli uccide le sue vittime?
    a) Per rubare le loro ricchezze
    b) Per vendicare un torto subito
    c) Per divertimento
    d) Per gelosia

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Biografie

Chiara Luce Badano

Chiara Badano nasce a Sassello, in provincia di Savona, in Liguria, nel 1971. Nel 1980 conosce il movimento cattolico dei Focolari, fondato da Chiara Lubich. Il movimento si pone come obiettivo la fratellanza fra gli uomini e il soccorso ai poveri.
Chiara Badano, già dal 1985, scrive diverse lettere a Chiara Lubich che, in seguito, le dà il nome di “Chiara Luce”.
Nel 1989, però, Chiara viene ricoverata in ospedale e le viene diagnosticato un tumore alle ossa. Nonostante le operazioni, la chemioteramia e la radioterapia, la malattia peggiora e Chiara non può più camminare.
In quei giorni dona tutti i risparmi ad un amico che sta per partire per una missione di aiuto e continua a seguire le attività dei focolarini. Chiunque va a visitarla la trova sorridente e piena di fiducia: dice che la fede le dà la forza.
Chiara sa quale è il suo destino e decide così di preparare la cerimonia per il suo funerale: i canti, il vestito, tutto. Non vuole tristezza ma gioia.
Il 7 ottobre 1990, poco prima della sua morte, dice alla mamma: «Ciao, sii felice, io lo sono».

Comprensione del testo

  1. In quale regione italiana è nata Chiara Badano?
    a) Lombardia
    b) Liguria
    c) Toscana
    d) Emilia-Romagna
  1. Quando Chiara Badano ha conosciuto il movimento cattolico dei Focolari?
    a) Nel 1971
    b) Nel 1980
    c) Nel 1985
    d) Nel 1990
  1. Come viene chiamata da Chiara Lubich dopo aver scritto diverse lettere?
    a) Chiara Savona
    b) Chiara Luce
    c) Chiara Focolari
    d) Chiara Ospedale

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