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La punteggiatura

La punteggiatura è la parte della grammatica che regola i segni della scrittura. La punteggiatura è importante perché, oltre a comunicare il senso della frase, ci aiuta a capire meglio il tono con cui leggere il testo.

Prima di tutto, va detto chiaramente che il testo scritto è diverso dal discorso parlato. Nel parlato possiamo permetterci una maggiore incoerenza, interruzioni, divagazioni, enfasi e toni particolari. Non sempre lo scritto può ricalcare efficacemente il parlato senza perdere chiarezza.
La correttezza grammaticale non è un capriccio, ma serve appunto a questo: a rendere il testo chiaro e comprensibile per tutti i parlanti.

In italiano i segni sono:

il punto .
la virgola ,
il punto e virgola ;
due punti :
il punto esclamativo !
il punto interrogativo ?
puntini di sospensione …
le virgolette « » o ” ” o ‘ ‘
la barra /
le parentesi tonde ( )
le parentesi quadre [ ]

Come si usano?

Il punto

Il punto è una pausa lunga e serve a chiudere e a separare frasi che hanno concetti differenti.
Le parole che seguono devono cominciare con la lettera maiuscola.
Il punto può essere anche usato per abbreviare delle parole come: 
professore (prof.), dottore (dott.), signore (Sig.) ecc…

La virgola

La virgola è uno dei segni che dà più difficoltà. La virgola è una piccola pausa, serve a indicare i per la respirazione, a dare risalto ad alcune parti della frase, ma ha le sue regole. Come gli altri punti, lo spazio deve seguire la virgola e non precederla.
La virgola si usa:
con le parti della frase che si ripetono (es: gruppo di soggetti, gruppo di verbi o gruppo di complementi)
– gruppo si soggetti  
es: Marco, Paola e Chiara suonano il violino.
– gruppo di verbi 
es: Marco suona, compra e vende i violini.
– gruppo di complementi   
es: Marco suona il violino, il violoncello e il pianoforte. 
con un vocativo (cioè quando ci si rivolge a qualcuno direttamente)
es: → Silvia, ti ricordi ancora?
→ Giacomo, non mi ricordo!
→ Ragazzi, di che cosa parlate? 
con gli incisi (frasi con verbo che si inseriscono in altre frasi per aggiungere delle informazioni)
es: → Antonio, che è stato mio amico all’università, si è sposato oggi!
→ Ho visto Miranda, che è venuta alla cena lunedì, e stava bene.
→ Ho comprato una Ferrari, costata un milione di euro, e sono soddisfatto! 
con un’apposizione (che è simile all’inciso ma serve a specificare una parola e non ha verbo)
es:→  Mina, la celebre cantante di Cremona, ha deciso di fare un nuovo disco.
→  Monica Bellucci, attrice, tornerà al cinema con James Bond.
→ Laura Pausini farà una canzone con Giorgia, sua grande amica. 
dopo sì e no
es: → Vieni? Sì, vengo!
→ Dormi? No, sono sveglio.
→  Viene? Credo di sì: verrà. 

NON si usa: 
tra soggetto e verbo
es:→ Marco, suonava il violino. – NO
→ Marco suonava il violino. – SI

→ Marco e Giada, suonavano il violino. – NO
→ Marco e Giada suonavano il violino. – SI

→ Marco, Paola e Chiara, suonano il violino. – NO
→ Marco, Paola e Chiara suonano il violino. – SI 

tra soggetto e complemento
es:→ Marco suonava, il violino. – NO
→ Marco suonava il violino. – SI

→ Marco suonava, il violino e il violoncello. – NO
→ Marco suonava il violino e il violoncello. – SI

→ Marco suonava, il violino, il violoncello e il pianoforte. – NO
→ Marco suonava il violino, il violoncello e il pianoforte. – SI 

tra un nome e il suo aggettivo
es:→ Il film, italiano ha avuto grande successo. – NO
→ Il film italiano ha avuto un grande successo. – SI

→ Il film italiano ha avuto un grande, successo. – NO
→ Il film italiano ha avuto un grande successo. – SI 

normalmente con le congiunzioni come: e, né, o, ma
es:→ Vado a Roma, e a Milano. – NO
→ Vado a Roma e a Milano. – SI

→ Non mangio, né carne, né pesce – NO
→ Non mangio né carne né pesce – SI
ATTENZIONE! 
Come faccio a mettere in evidenza una parte della frase?
La frase: Marco suona il violino.
→ (domanda: chi suona il violino?) E’ Marco che suona il violino.
→ (domanda: chi suona?) Marco. (lui) suona il violino.
→ (domanda: che hobby avete?) Marco suona. Il violino, per esempio.
→ (domanda: che cosa suona Marco?) Il violino. Marco suona il violino. 

La frase: Marco suona un vecchio violino
→ Marco suona un “vecchio” violino (in senso figurato: in realtà non è vecchio)
→ Marco suona un violino. Vecchio. (l’aggettivo vecchio qui vuole sorprendere/contraddire)
→ Marco suona un (vecchio!) violino. (tra le cose particolari che fa, Marco suona un vecchio violino)

Il punto e virgola

Il punto e virgola è un segno nato in Italia nel ‘500. Il suo inventore è stato Aldo Manuzio. Oggi, si usa sempre meno. Il punto e virgola indica una pausa intermedia tra la virgola e il punto e si usa quando gli elementi da separare non sono parole ma frasi subordinate o gruppi complessi. Viene ormai sostituito dal punto o dalla virgola in molti casi.
es: Dobbiamo capire quel che c’è da fare; quel che ci si aspetta che noi facciamo di volta in volta; la libertà e l’autonomia che ci vengono garantiti, a noi tutti, senza distinzioni di grado, per non scoprirlo da soli in seguito.

I due punti

I due punti si usano in tre casi. 

nel discorso diretto
es:→ Antonio mi ha detto: “Basta! Tra noi è finita”.
→ Gli ho risposto: “Io ti amo ancora”.
→ Lui mi ha allora sussurrato: “Andiamo a mangiare dal cinese?” 

con gli elenchi ed enumerazioni
es:→ Devo comprare: pasta, pane, uova, latte, zucchero e farina.
→ Gli invitati sono: Armando, Francesca, Giosuè, Piero e Monica.
→ Per essere felice mi basta poco: una villa, una Ferrari, un milione di euro in banca ecc… 

quando la frase che segue è una spiegazione, un’argomentazione o una descrizione
es:→ Avevo bisogno di vederti: senza di te mi manca l’aria.
→ Ti scrivo una lettera: è l’unico modo di dirti quel che penso.
→ Ho cominciato una dieta: nell’ultimo mese sono ingrassato 6 chili!

Il punto esclamativo

Il punto esclamativo segue le regole del punto ma evidenzia una certa emozione. Un punto esclamativo è sufficiente!
es: → Ti ho visto con Marina!
→ Sei un cafone!
→ Che bello!

Il punto interrogativo

Il punto interrogativo segue le regole del punto ma serve a formulare una domanda diretta. Un punto interrogativo è sufficiente.
es:→ Mi hai visto con Marina?
→ Sono un cafone?
→ Bello, no?

I puntini di sospensione

puntini di sospensione servono a sospendere una frase, lasciar intuire qualcosa senza dirlo. Sono tre. I puntini di sospensione non sostituiscono la virgola e non andrebbero usati frequentemente.
es:→ Marco, se tu mi amassi io…
→ Tu…?
→ Io… no, non lo posso dire!

Le virgolette

Le virgolette vanno messe prima della parola e prima e dopo le virgolette serve uno spazio.
Le virgolette si usano: 
per aprire e chiudere il discorso diretto
es: Mi ha detto: “Tra noi è finita!” 

per fare una citazione
es: Siamo stati nel ristorante dove “nulla serve e nulla manca”, come dicevi tu. 

per nominare i titolo 
es: Il nuovo libro di Susanna Tamaro si chiama “Cuore di ciccia”.

La barra

La barra serve a esprimere un’alternativa tra due parole. Con la barra non si usano spazi.
es: → Cercasi uomo/donna per lavoro stagionale.
→ Avrei bisogno di un appartamento centrale e/o economico.

Le parentesi tonde

Le parentesi tonde si usano con gli incisi (frasi con verbo che si inseriscono in altre frasi per aggiungere delle informazioni). Le informazioni all’interno della parentesi non devono essere necessarie per capire il testo.
es: Ieri sera (Giorgio non c’era) ho visto un film interessante sui dinosauri!

Le parentesi quadre

Le parentesi quadre si usano per delle note nei testi tipografici. Con tre puntini di sospensione all’interno […] vuol dire che nella citazione inserita manca una parte di testo.