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Zecchino d’oro

Lo Zecchino d’oro è un festival dedicato alla canzone per bambini. Negli anni è diventato così importante da ricevere una targa dall’UNESCO come “Patrimonio per una cultura di pace”.
La manifestazione nasce a Milano ed è stata trasmessa per la prima volta il 24 settembre del 1959. Il grande ideatore dello Zecchino d’oro è stato Cino Tortorella, conosciuto come Mago Zurlì.
Nella prima edizione veniva celebrata la favola di Pinocchio fino a far rinascere l’albero degli zecchini d’oro, da cui deriva il nome dello spettacolo.
Dal 1961 lo Zecchino d’oro si trasferisce all’Antoniano di Bologna e nel 1963 nasce il “Piccolo Coro dell’Antoniano”.
Lo Zecchino d’oro non premia i bambini ma le canzoni, così da non generare l’invidia e il divismo infantile.
Le canzoni che partecipano sono state spesso scritte e composte dai grandi nomi della musica italiana. Al festival partecipano anche quattro canzoni, su dodici, non-italiane. Alcuni di questi brani sono diventati dei veri e propri successi ricordati dai bambini e dai grandi.

Comprensione del testo

  1. Quando è stato trasmesso per la prima volta lo Zecchino d’oro?
    a) 24 settembre 1959
    b) 1 luglio 1963
    c) 12 marzo 1972
    d) 10 novembre 1985
  2. Chi è stato l’ideatore dello Zecchino d’oro?
    a) Cino Tortorella
    b) Antonio Arcuri
    c) Pinocchio Geppetto
    d) Ermanno Bologna
  3. Qual è la caratteristica principale dello Zecchino d’oro riguardo ai premi?
    a) I bambini sono premiati con zecchini d’oro
    b) Vengono premiate le canzoni, non i bambini
    c) Il pubblico vota il vincitore
    d) Si premiano solo i cantanti italiani

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Veline

Durante il periodo del fascismo in Italia, il governo centralizzava e controllava rigidamente l’informazione. Una delle principali strategie di controllo mediatico era l’uso delle cosiddette “veline”. Queste non erano altro che sottili fogli di carta velina, una varietà di carta leggerissima, che il governo inviava ai giornali. Questi fogli contenevano due tipi fondamentali di informazioni: da un lato le notizie ufficiali che dovevano essere pubblicate, dall’altro indicazioni precise su ciò che non era consentito pubblicare. Questo era un modo per assicurare che l’informazione fosse gestita in modo tale da allinearsi alla propaganda del regime fascista.

Un esempio storico di come questo sistema funzionava potrebbe essere l’apice dell’espansionismo fascista, durante la seconda guerra italo-etiope (1935-1936). In tale contesto, le “veline” venivano utilizzate per direzionare la narrazione sui successi italiani, minimizzando o evitando del tutto qualsiasi notizia di resistenza etiope o di condanna internazionale.

Nel corso degli anni ’90, un programma televisivo satirico molto popolare in Italia, “Striscia la Notizia”, ha riutilizzato il termine “veline” per riferirsi alle assistenti che portavano le notizie ai giornalisti in onda. Questa era una scelta linguistica ironica, una parodia del controllo governativo dell’informazione durante il periodo fascista, destinata a sottolineare l’importanza della libertà di stampa in un periodo democratico.

Col passare del tempo, tuttavia, il termine “velina” ha assunto un nuovo significato. In particolare, ha iniziato ad indicare le assistenti televisive scelte per la loro bellezza fisica piuttosto che per le loro abilità o competenze professionali. Questo uso del termine ha evidenziato un problema più ampio, ossia la sessualizzazione e l’oggettivazione delle donne nei media.

Comprensione del testo

  1. Durante il periodo del fascismo in Italia, il governo controllava l’informazione anche attraverso:
    a) Giornalisti indipendenti
    b) Veline (fogli di carta velina)
    c) Social media
    d) Giornali stranieri
  2. Cosa contenevano principalmente le “veline” inviate ai giornali dal governo?
    a) Notizie di resistenza etiope
    b) Indicazioni sulle notizie che dovevano essere pubblicate
    c) Critiche alla propaganda fascista
    d) Resoconti imparziali della guerra italo-etiope
  3. Nel contesto del programma televisivo “Striscia la Notizia”, il termine “veline” è stato utilizzato per riferirsi a:
    a) Giornalisti satirici
    b) Assistenti televisive selezionate per la loro bellezza fisica
    c) Notizie di rilievo nazionale
    d) Giornalisti durante il periodo fascista

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Paparazzo

Il termine “paparazzo” ha le sue radici nel cinema italiano ed è diventato internazionalmente riconosciuto come riferimento a un tipo specifico di fotografo, in particolare quelli che si occupano della fotografia di celebrità.

Il termine è stato introdotto per la prima volta nel film di Federico Fellini del 1960, “La dolce vita”. Nel film, uno dei personaggi è un fotografo di nome Paparazzo. Il nome è stato inventato da Ennio Flaiano, che era uno scrittore, sceneggiatore e collaboratore di lunga data di Fellini. Si dice che Flaiano abbia tratto ispirazione da un personaggio di un romanzo del XIX secolo, in cui un albergatore di nome Coriolano Paparazzo si intrometteva continuamente negli affari degli altri.

I paparazzi sono fotografi che cercano di catturare immagini di celebrità in situazioni private. Questo può includere l’assalto a celebrità in aeroporti, ristoranti, sulla strada o durante eventi privati. Le foto vengono poi vendute a riviste di gossip, siti web di notizie o altre piattaforme che coprono le notizie delle celebrità.

La pratica del paparazzo ha sollevato numerose questioni etiche e legali, tra cui la privacy, il diritto all’immagine e l’assedio. Alcune celebrità hanno avuto alterchi fisici o legali con i paparazzi, e ci sono state chiamate per leggi più severe per regolare la pratica.

In molti paesi, l’attività dei paparazzi è vista come un conflitto tra il diritto alla libertà di espressione e il diritto alla privacy. In alcuni casi, i tribunali hanno deciso che le foto dei paparazzi violavano il diritto alla privacy delle celebrità.

Nonostante le controversie, il termine “paparazzo” e il ruolo che essi svolgono nel mondo del gossip e dell’intrattenimento sono ormai solidamente radicati nella cultura popolare globale.

Comprensione del testo

  1. Da quale film italiano deriva il termine “paparazzo” per indicare un tipo specifico di fotografo?
    a) “La dolce vita”
    b) “Roma”
    c) “Cinema Paradiso”
    d) “Amarcord”
  2. Cosa fanno i paparazzi nel mondo della fotografia?
    a) Fotografano paesaggi e monumenti
    b) Catturano immagini di celebrità in situazioni private
    c) Svolgono fotografia naturalistica
    d) Realizzano ritratti artistici
  3. Quali questioni etiche e legali solleva la pratica dei paparazzi?
    a) Protezione dell’ambiente
    b) Diritti dei lavoratori
    c) Privacy, diritto all’immagine e assedio
    d) Gestione finanziaria dei fotografi

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Festival di Sanremo

Dopo la seconda guerra mondiale, l’Italia cerca di trovare una sua normalità. La lingua italiana resta ancora una lingua di poche persone, perché, anche se è passato quasi un secolo dall’unificazione, la maggior parte degli italiani parla dialetto.

In questo scenario, con la città di Sanremo ancora in ricostruzione, il direttore del Casinò di Sanremo, Pier Bussetti, e Giulio Razzi della Rai, decidono di creare un Festival della Canzone italiana: è il 1951.
Il Festival viene trasmesso per radio, per poi diventare dal 1955 un fenomeno televisivo. Dal 1976 si trasferisce dal Teatro del Casinò al Teatro Ariston, dove si celebra ancora oggi.

Nel corso degli anni, il Festival di Sanremo ha visto la partecipazione di un gran numero di cantanti: più di 1.500 esibizioni da parte di artisti, con più di 600 canzoni presentate in competizione. Molti cantanti famosi come Domenico Modugno, Lucio Dalla, Laura Pausini e Eros Ramazzotti hanno partecipato al festival all’inizio della loro carriera e il festival ha dato loro una significativa esposizione nazionale.

Negli anni ’50 e ’60, il Festival era visto da circa il 70-80% della popolazione televisiva italiana, una cifra impressionante. Con l’avvento di altri mezzi di intrattenimento e la diversificazione della musica popolare, la quota di ascolto è diminuita, ma rimane un evento importante nel calendario culturale italiano. Nel 2020, per esempio, la finale del Festival è stata vista da una media di 11,4 milioni di spettatori, con un picco di 14,8 milioni di spettatori.

In termini di generi musicali, il Festival di Sanremo ha rappresentato un ampio spettro della musica italiana, dal pop al rock, dalla musica leggera all’opera popolare. Questa diversità ha contribuito a far conoscere la varietà della musica italiana al pubblico nazionale e internazionale.

Il festival è anche un importante evento per l’industria musicale italiana. Molte case discografiche utilizzano il Festival come piattaforma di lancio per nuovi artisti e canzoni. Le vendite di album e singoli spesso aumentano notevolmente dopo la partecipazione al festival. Un esempio è il brano “Non mi avete fatto niente” di Ermal Meta e Fabrizio Moro, che dopo aver vinto il Festival nel 2018 ha venduto più di 50.000 copie, diventando un successo commerciale.

Comprensione del testo

  1. Quando è iniziato il Festival della Canzone italiana a Sanremo?
    a) Nel 1951
    b) Nel 1976
    c) Nel 1955
    d) Nel 2020
  2. Qual è la principale sede del Festival di Sanremo dal 1976 fino ad oggi?
    a) Teatro del Casinò
    b) Teatro Ariston
    c) Rai
    d) Teatro Comunale di Sanremo
  3. Come è cambiata l’audience televisiva del Festival di Sanremo nel corso degli anni?
    a) È aumentata costantemente
    b) È rimasta stabile
    c) È diminuita
    d) Non ci sono dati disponibili nel testo

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Carosello

Il Carosello è stata una famosissima trasmissione televisiva molto particolare. La prima volta che la trasmissione è andata in onda è stato il 3 febbraio del 1957, e da quel giorno dalle 20.50 alle 21 è stato un appuntamento quotidiano.
La tv italiana non aveva mai trasmesso la pubblicità ed ora che la società italiana si apriva al consumismo, questo sembrava necessario.
L’idea del programma era semplice: c’erano dei messaggi pubblicitari che però erano accompagnati da brevi episodi teatrali, musicali o da cartoni animati e queste scene si chiamano sketch.
Ogni sketch doveva essere breve, efficace e comprensibile da tutti, per questo si usava un linguaggio semplice, diretto e vicino alla cultura popolare.
Il Carosello ha avuto una grande diffusione ed è stata una trasmissione molto amata. Molti personaggi, il linguaggio e le espressioni del Carosello, sono diventati patrimonio della cultura popolare italiana.
E dopo il Carosello si andava tutti a dormire. O così diceva il celebre motto (“e dopo il Carosello, tutti a nanna!”).

Comprensione del testo

  1. Quando è andato in onda per la prima volta il Carosello in Italia?
    a) 3 febbraio 1967
    b) 3 febbraio 1977
    c) 3 febbraio 1987
    d) 3 febbraio 1957
  2. Qual era l’obiettivo principale del Carosello?
    a) Trasmettere brevi episodi teatrali e musicali
    b) Diventare una trasmissione quotidiana
    c) Introdurre la pubblicità in televisione
    d) Promuovere la cultura popolare italiana
  3. Come venivano chiamati i brevi episodi teatrali o musicali trasmessi insieme ai messaggi pubblicitari nel Carosello?
    a) Spot pubblicitari
    b) Caricature televisive
    c) Sketch
    d) Cartoni animati

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Biografie Letture intermedie

Mina

Anna Maria Mazzini, conosciuta come Mina, è una famosa cantante italiana di fama internazionale, spesso considerata la più grande della sua generazione. È nata nel 1940 a Busto Arsizio, ma alcuni mesi dopo la sua nascita, la sua famiglia si è trasferita a Cremona, città in cui vive fino ai primi anni di carriera, ottenendo il soprannome affettuoso di “Tigre di Cremona”.

Fin da giovane, come molti altri artisti emergenti, si esibisce in serate nei locali e partecipa a varie formazioni musicali. Nel 1959 fa il suo debutto in televisione nel programma “Musichiere”, grazie a un incontro con un produttore discografico.

Nonostante il talento e la voce straordinaria, Mina partecipa due volte al Festival di Sanremo senza ottenere i risultati sperati, ma decide di non partecipare più a questa competizione canora.

Il suo vero successo arriva nel 1961 quando è protagonista della celebre trasmissione televisiva “Studio Uno”. È in questo periodo che conosce e si innamora di Corrado Pani, un attore già sposato, creando uno scandalo mediatico e venendo temporaneamente allontanata dalla televisione. Tuttavia, grazie al sostegno dei suoi numerosi ammiratori, torna in TV l’anno successivo in modo trionfante.

Negli anni ’60, Mina diventa famosa come la regina degli “Urlatori”, un termine usato per i cantanti con uno stile ribelle e sfrontato.

Nel 1968, festeggia i suoi primi dieci anni di carriera al locale Bussola, dove ha esordito, registrando anche il suo primo album dal vivo, una novità per una cantante italiana.

In seguito, Mina riduce la sua presenza televisiva e nel 1974 fa le sue ultime apparizioni sul piccolo schermo, smettendo di esibirsi dal vivo, evitando interviste e fotografie.

Nonostante ciò, continua la sua carriera musicale in Svizzera, registrando album e scrivendo articoli. Mina diventa un’icona della musica italiana e la sua figura da diva si trasforma in un autentico mito. Tuttavia, dietro la sua carriera trionfante, ci sono anche momenti di sofferenza e tristezza, come lei stessa ammette: “quante lacrime!”.

Comprensione del testo

  1. Chi è Mina?
    a) Una famosa cantante italiana
    b) Un’attrice di fama internazionale
    c) Una nota pittrice cremonese
    d) Una celebre scrittrice americana
  2. In quale programma televisivo Mina ha fatto il suo debutto nel 1959?
    a) Sanremo Music Festival
    b) Studio Uno
    c) Musichiere
    d) Bussola Live
  3. Perché Mina è stata temporaneamente allontanata dalla televisione?
    a) Perché ha deciso di ritirarsi dalla carriera musicale
    b) Perché è stata coinvolta in uno scandalo mediatico a causa del suo matrimonio
    c) A causa di divergenze con il produttore del programma televisivo
    d) A causa della sua relazione con un attore già sposato

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