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San Patrizio e la croce celtica

Coniuga i seguenti verbi, scegliendo tra indicativo imperfetto, trapassato prossimo, passato remoto e infinito.

aggiungere  avere  cercare  combinare  conoscere
dimenticare  evangelizzare  facilitare  tornare  vivere

S. Patrizio la lingua e la cultura irlandese grazie al periodo di schiavitù che su Slemish Mountain.

Quando da Roma, l’apostolo in Irlanda per il paese, la sua missione successo perché egli non mai di far ai Celti del luogo le loro credenze, anzi, cercò in ogni modo di la nuova fede cristiana con la loro simbologia.

Un esempio, secondo la leggenda, è la Croce Celtica: S. Patrizio il sole, potente simbolo celtico, alla croce cristiana, per l’assimilazione di tale icona.

(da www.irlandando.it)

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I passi verso la creazione di impresa

Leggi attentamente e completa con le parole che ritieni più adatte:

1. Autovalutazione
non esista un profilo standard dell’imprenditore, il primo aspetto da è quello di verificare possiedi le risorse personali e professionali per poter intraprendere con successo un’attività autonoma. Il rischio di incorrere eventi stressanti, pressioni sociali ed economiche è elevato e richiede alto investimento personale e dedizione non tutti sono disposti o in grado di affrontare. La realizzazione di un’impresa esige quindi alcune caratteristiche tra cui:

· forte motivazione;
· fiducia in stessi;
· ottimismo;
· stabilità ed equilibrio emotivo;
· capacità di organizzazione e pianificazione;
· flessibilità;
· propensione al rischio;
· tenacia;
· capacità relazionali e comunicative.

Molto importante è possedere conoscenze specifiche del settore in si colloca l’idea d’impresa, e capacità operative maturate attraverso studio, esperienze di lavoro, associative ecc. In altre è necessario che ci sia coerenza tra la tua formazione e l’idea imprenditoriale. Sarebbe illogico ad creare un servizio telematico per le aziende se la proprie conoscenze informatiche sono scarse o .

Considerare la via imprenditoriale prevede quindi di ripercorrere la fase del bilancio delle competenze e verificare se possiedi le caratteristiche di personalità e le capacità per sostenere con successo la scelta. Ricorda le capacità possono essere apprese, e che spesso una forte motivazione, come credere fermamente un’idea, permette di superare i propri limiti.

2. Definizione dell’idea
Il secondo passo consiste nel mettere a fuoco l’idea, definirla in modo chiaro e dettagliato per verificarne la fattibilità. Un’idea imprenditoriale definita dovrebbe rispondere alle seguenti domande:

· In cosa consiste il prodotto/servizio?
· caratteristiche lo rendono innovativo?
· È in grado di confrontarsi sul mercato? In modo?
· Quali risorse produttive, umane, finanziarie, tecnologiche e ambientali sono necessarie la sua realizzazione? Come si pensa di reperirle?
· Dove si pensa di impiantare l’attività? Con chi?
· Quali sono i potenziali clienti?
· Qual è il mercato economico e geografico di riferimento?
· Quali bisogni (primari, secondari) va a soddisfare?
· Quali sono i concorrenti?
· Quali minacce possono rappresentare un problema l’impresa?
· Quali opportunità ed occasioni si possono sfruttare per l’avvio?
· Quali sono gli obiettivi in termini monetari e quote di mercato?
· Quali strategie si pensa di adottare per realizzare gli obiettivi?
· Qual è il tipo di struttura organizzativa?
· Quale forma giuridica e struttura finanziaria si pensa di adottare?

Rispondere a queste domande richiede un’accurata ricerca informativa. È l’ modo per verificare se l’idea è sostenibile, per ottenere assistenza e per cercare finanziamenti. Considera che se vai a chiedere quali leggi finanziano la creazione d’impresa, un’idea precisa ottieni risposte vaghe. Esistono infatti diverse leggi che però hanno ambiti di applicabilità differenti a seconda del tipo di società, del territorio, del settore, del servizio/prodotto, dell’imprenditore, ecc. Finché l’idea è poco precisa e confusa quindi è difficile chiedere un aiuto.

3. Business plan
La stesura e la redazione del business plan sono un passaggio obbligato per la creazione d’impresa. Si tratta di un documento tecnico-contabile che mira a chiarire l’esatta natura dell’idea , e i passaggi per la sua realizzazione. In particolare l’idea viene valutata sotto almeno tre :

· la sostenibilità sul mercato o il potenziale mercato del prodotto e/o del servizio;
· le redditività economica, la capacità di generare ricavi superiori ai costi;
· l’equilibrio finanziario ossia la capacità dell’azienda di armonizzare flussi di cassa in entrata con in uscita.

Il business plan è un documento indispensabile nella fase di avvio e crescita di qualunque azienda. Rappresenta infatti lo scenario che definisce e verifica gli obiettivi da raggiungere, analizza il settore e il mercato in cui opera e individua le risorse necessarie per raggiungere in tempi stabiliti gli obiettivi prefissati. È, per così , il curriculum dell’idea d’impresa, da presentare agli eventuali soci, ai finanziatori e alle banche (partners di capitale), al mercato, ai fornitori e ai clienti per ottenere credibilità e sostegno. Essendo un documento tecnico è bene che redatto da un professionista (o perlomeno con l’assistenza di un centro competente in materia), sulla base però dei dati da te raccolti nella fase di definizione dell’idea. Ricorda che l’imprenditore sei tu, gli sono i tuoi consulenti.

(dal sito www.trovareillavorochepiace.it)

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Zecchino d’oro

Lo Zecchino d’oro è un festival dedicato alla canzone per bambini. Negli anni è diventato così importante da ricevere una targa dall’UNESCO come “Patrimonio per una cultura di pace”.
La manifestazione nasce a Milano ed è stata trasmessa per la prima volta il 24 settembre del 1959. Il grande ideatore dello Zecchino d’oro è stato Cino Tortorella, conosciuto come Mago Zurlì.
Nella prima edizione veniva celebrata la favola di Pinocchio fino a far rinascere l’albero degli zecchini d’oro, da cui deriva il nome dello spettacolo.
Dal 1961 lo Zecchino d’oro si trasferisce all’Antoniano di Bologna e nel 1963 nasce il “Piccolo Coro dell’Antoniano”.
Lo Zecchino d’oro non premia i bambini ma le canzoni, così da non generare l’invidia e il divismo infantile.
Le canzoni che partecipano sono state spesso scritte e composte dai grandi nomi della musica italiana. Al festival partecipano anche quattro canzoni, su dodici, non-italiane. Alcuni di questi brani sono diventati dei veri e propri successi ricordati dai bambini e dai grandi.

Comprensione del testo

  1. Quando è stato trasmesso per la prima volta lo Zecchino d’oro?
    a) 24 settembre 1959
    b) 1 luglio 1963
    c) 12 marzo 1972
    d) 10 novembre 1985
  2. Chi è stato l’ideatore dello Zecchino d’oro?
    a) Cino Tortorella
    b) Antonio Arcuri
    c) Pinocchio Geppetto
    d) Ermanno Bologna
  3. Qual è la caratteristica principale dello Zecchino d’oro riguardo ai premi?
    a) I bambini sono premiati con zecchini d’oro
    b) Vengono premiate le canzoni, non i bambini
    c) Il pubblico vota il vincitore
    d) Si premiano solo i cantanti italiani

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Veline

Durante il periodo del fascismo in Italia, il governo centralizzava e controllava rigidamente l’informazione. Una delle principali strategie di controllo mediatico era l’uso delle cosiddette “veline”. Queste non erano altro che sottili fogli di carta velina, una varietà di carta leggerissima, che il governo inviava ai giornali. Questi fogli contenevano due tipi fondamentali di informazioni: da un lato le notizie ufficiali che dovevano essere pubblicate, dall’altro indicazioni precise su ciò che non era consentito pubblicare. Questo era un modo per assicurare che l’informazione fosse gestita in modo tale da allinearsi alla propaganda del regime fascista.

Un esempio storico di come questo sistema funzionava potrebbe essere l’apice dell’espansionismo fascista, durante la seconda guerra italo-etiope (1935-1936). In tale contesto, le “veline” venivano utilizzate per direzionare la narrazione sui successi italiani, minimizzando o evitando del tutto qualsiasi notizia di resistenza etiope o di condanna internazionale.

Nel corso degli anni ’90, un programma televisivo satirico molto popolare in Italia, “Striscia la Notizia”, ha riutilizzato il termine “veline” per riferirsi alle assistenti che portavano le notizie ai giornalisti in onda. Questa era una scelta linguistica ironica, una parodia del controllo governativo dell’informazione durante il periodo fascista, destinata a sottolineare l’importanza della libertà di stampa in un periodo democratico.

Col passare del tempo, tuttavia, il termine “velina” ha assunto un nuovo significato. In particolare, ha iniziato ad indicare le assistenti televisive scelte per la loro bellezza fisica piuttosto che per le loro abilità o competenze professionali. Questo uso del termine ha evidenziato un problema più ampio, ossia la sessualizzazione e l’oggettivazione delle donne nei media.

Comprensione del testo

  1. Durante il periodo del fascismo in Italia, il governo controllava l’informazione anche attraverso:
    a) Giornalisti indipendenti
    b) Veline (fogli di carta velina)
    c) Social media
    d) Giornali stranieri
  2. Cosa contenevano principalmente le “veline” inviate ai giornali dal governo?
    a) Notizie di resistenza etiope
    b) Indicazioni sulle notizie che dovevano essere pubblicate
    c) Critiche alla propaganda fascista
    d) Resoconti imparziali della guerra italo-etiope
  3. Nel contesto del programma televisivo “Striscia la Notizia”, il termine “veline” è stato utilizzato per riferirsi a:
    a) Giornalisti satirici
    b) Assistenti televisive selezionate per la loro bellezza fisica
    c) Notizie di rilievo nazionale
    d) Giornalisti durante il periodo fascista

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Tombola

La tombola è un tradizionale gioco da tavola che è nato a Napoli nel 1734. Si tratta della versione casalinga del già diffuso – ma ancora non permesso – gioco del Lotto. Poiché alcuni ambienti religiosi volevano vietare il gioco d’azzardo, il compromesso che il re di Napoli trovò fu di limitare alle festività natalizie il divieto di giocare al Lotto. Allora i cittadini napoletani si ingegnarono e inventarono un gioco uguale da praticare in famiglia. Da allora in tutte le case italiane, nelle festività natalizie (e in particolare a Capodanno) si gioca alla tombola. Solitamente, per preservare la dimensione ludica e non competitiva, si gioca senza soldi o con piccole cifre simboliche (centesimi). 

Ogni giocatore ha a disposizione una cartella in cui ci sono alcuni numeri da 1 a 90, disposti in tre righe da cinque numeri ciascuna. Una persona guida il gioco, estraendo i numeri da un bussolotto (originariamente di vimini, con una forma che ricordava il “tombolo”, da cui la denominazione del gioco) e leggendoli ad alta voce (i più bravi associano al numero il corrispondente riferimento alla “smorfia napoletana”). Quando esce il numero che si ha nella propria cartella, lo si copre con un fagiolo o qualche altro frutto secco o legume. Si vince facendo per primi ambo, terna, quaterna o cinquina (cioè due, tre, quattro o cinque numeri sulla stessa riga). Chi copre tutta la cartella fa tombola.

Comprensione del testo

  1. Di dove è originario il gioco della tombola?
    a) Roma
    b) Napoli
    c) Firenze
    d) Milano
  2. Come si gioca solitamente alla tombola per preservare la dimensione ludica?
    a) Con grandi somme di denaro
    b) Con piccole cifre simboliche o senza soldi
    c) Scommettendo oggetti di valore
    d) Con monete d’oro
  3. Cosa si usava (e si usa spesso) per coprire i numeri sulla propria cartella quando vengono estratti durante il gioco?
    a) Fiches
    b) Monete
    c) Frutta fresca
    d) Fagioli o qualche altro frutto secco o legume

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Tizio, Caio e Sempronio

“Se Tizio entra in una stanza e saluta solo Caio, Sempronio può offendersi”.

E’ un esempio di frase in cui compaiono i tre nomi (TizioCaio e Sempronio), che rappresentano le tre persone ipotetiche, che in italiano si utilizzano per fare esempi e dare spiegazioni, senza riferirsi a persone concrete.

I tre nomi risalgono all’antichità: i giuristi romani parlavano di TitusGaius e Sempronius per fare esemplificazioni, ma fu solo Irnerio, un giurista vissuto a Bologna tra XI e XII secolo, a utilizzarli tutti e tre insieme. Da allora è nato un sodalizio dei più duraturi.

Comprensione del testo

  1. Quali sono i tre nomi che vengono utilizzati per fare esempi e spiegazioni senza riferirsi a persone concrete?
    a) Marco, Luigi, Antonio
    b) Caio, Tizio, Sempronio
    c) Giovanni, Paolo, Roberto
    d) Mario, Carlo, Francesco
  2. Chi fu il giurista che utilizzò per la prima volta i tre nomi insieme per esemplificazioni?
    a) Gaius
    b) Irnerio
    c) Titus
    d) Sempronius
  3. Da quale città proveniva il giurista Irnerio che utilizzò i tre nomi insieme?
    a) Roma
    b) Napoli
    c) Bologna
    d) Firenze

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Tafazzismo

Il termine “Tafazzismo” deriva da un personaggio noto nella comicità italiana: Tafazzi. Questo personaggio, interpretato da Giacomo Poretti, uno dei componenti del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, è diventato iconico per il suo masochismo.

Tafazzi si presenta vestito con una calzamaglia nera e un sospensorio bianco, e ha come distintivo il suo strano comportamento: si infligge dolore colpendosi le parti intime con una bottiglia, tratto comico ripetuto più volte nel corso delle sue apparizioni. Durante queste autolesioni, Tafazzi appare estasiato e intona la melodia di “Gam Gam”, una canzone klezmer tratta dal film “Jona che visse nella balena”.

Quindi, il “Tafazzismo” è un neologismo che si riferisce alla pratica di autoinfliggere dolore, spesso utilizzato in maniera ironica o metaforica. Può riferirsi a una situazione in cui una persona o un’entità continua a fare qualcosa di dannoso o doloroso per se stessa, nonostante sia consapevole delle conseguenze negative.

Per esempio, in ambito politico o economico, si può parlare di “Tafazzismo” quando una nazione o un’azienda persiste in politiche dannose, nonostante le evidenti conseguenze negative.

Questo termine, per la sua origine comica e la sua natura estrema, è spesso utilizzato in un contesto di critica o satira.

Comprensione del testo

  1. Qual è il distintivo comportamento di Tafazzi nel personaggio interpretato da Giacomo Poretti?
    a) Si diverte a cantare canzoni klezmer.
    b) Indossa una calzamaglia nera e un sospensorio bianco.
    c) Si infligge dolore colpendosi le parti intime con una bottiglia.
    d) Interpreta un personaggio noto nella comicità italiana.
  2. Cosa indica il termine “Tafazzismo”?
    a) Un comportamento ironico o metaforico.
    b) La pratica di autoinfliggere dolore in maniera satirica.
    c) L’autoinfliggere dolore in modo continuo e consapevole, anche se dannoso.
    d) Un neologismo derivato dal termine “Tafazzi” e usato per criticare l’industria dell’intrattenimento.
  3. In quale ambito può essere usato il termine “Tafazzismo”?
    a) In medicina per descrivere una sindrome psicologica.
    b) In politica o economia per criticare politiche dannose e persistenti.
    c) Nel mondo dello spettacolo per indicare una performance comica.
    d) Nell’arte per descrivere un movimento artistico particolare.

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Scioglilingua

Uno scioglilingua è una frase difficile da pronunciare, spesso a causa della ripetizione o dell’alternanza di determinati suoni.

Ecco alcuni scioglilingua tra i più conosciuti in Italia:

– Trentatré trentini entrarono a Trento, tutti e trentatré trotterellando

– Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa

– Tre tigri contro tre tigri

– Apelle figlio di Apollo, fece una palla di pelle di palle di pollo. Tutti i pesci vennero a galla per vedere la palla di pelle di palle di pollo fatta da Apelle, figlio di Apollo

– Il Papa pesa e pesta il pepe a Pisa, Pisa pesa e pesta il pepe al Papa

– Sul tagliere l’aglio taglia, non tagliare la tovaglia; la tovaglia non è aglio, se la tagli fai uno sbaglio

– Se oggi seren non è, doman seren sarà. Se non sarà seren, si rasserenerà

– Se l’arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, ti disarcivescoviscostantinopolizzeresti tu?

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Sarchiapone

Di origine letteraria (il termine, napoletano, compare in una novella di Giambattista Basile, scrittore del XVII secolo), la parola “sarchiapone” è diventata famosa per una celebre scenetta di Walter Chiari con Carlo Campanini, apparsa in televisione nel 1958. “Sarchiapone” è il nome di un animale immaginario: nello scompartimento di un treno, Campanini sostiene di essere stato morso dal suo “sarchiapone americano”. Chiari, fingendo di conoscerlo, tenta di indovinarne le caratteristiche. La parola divenne di uso comune, per molto tempo, per indicare chi, furbescamente, tenta con presunzione di parlare di cose che non conosce.

Comprensione del testo

  1. In quale secolo è comparso per la prima volta il termine “sarchiapone”?
    a) XV secolo.
    b) XVI secolo.
    c) XVII secolo.
    d) XVIII secolo.
  2. Come è diventata famosa la parola “sarchiapone”?
    a) Grazie a una pubblicità televisiva.
    b) Per un’interpretazione teatrale.
    c) Per una scenetta televisiva con Walter Chiari e Carlo Campanini.
    d) Per un film di Giambattista Basile.
  3. Cosa significa comunemente la parola “sarchiapone”?
    a) Un animale reale.
    b) Qualcuno che parla di cose che conosce bene.
    c) Un termine letterario in napoletano.
    d) Chi presume di parlare di cose che non conosce.

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Pubblicità Progresso

L’Associazione Pubblicità Progresso (APP) in Italia è un esempio di un’iniziativa di comunicazione sociale non profit che ha avuto un ruolo significativo nel modellare il comportamento civico e sociale nel Paese.

Nata nel 1971, l’APP segue l’esempio della Advertising Council (ora conosciuta come Ad Council) degli Stati Uniti, che è stata fondata nel 1942 e ha svolto un ruolo simile nello sviluppo e nella distribuzione di campagne di servizio pubblico.

Una delle prime campagne dell’APP fu per la raccolta di sangue. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, dal 1975 al 2020, i donatori di sangue in Italia sono passati da circa 1 milione a 1,7 milioni, mostrando un trend positivo (fonte: Istituto Superiore di Sanità).

Nel corso degli anni, l’APP ha realizzato campagne per molteplici questioni sociali. Per esempio, nel 1987 ha lanciato una campagna per la prevenzione dell’AIDS. Al momento del lancio della campagna, l’Italia aveva circa 2000 casi confermati di HIV (fonte: UNAIDS). Da allora, l’Italia ha fatto progressi significativi nella lotta all’AIDS, con una diminuzione dell’incidenza dell’HIV di oltre il 50% dal 1985 al 2019 (fonte: UNAIDS).

L’APP ha anche lavorato su temi come il razzismo e l’omofobia. Questi problemi, purtroppo, continuano a persistere in Italia. Ad esempio, un sondaggio del 2019 condotto dall’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali ha rilevato che il 58% dei rispondenti LGBT in Italia ha segnalato di aver subito discriminazioni a causa del proprio orientamento sessuale nell’anno precedente (fonte: FRA).

L’APP ha anche promosso la sicurezza sul lavoro. Secondo l’ISTAT, nel 1971, quando l’APP è stata fondata, c’erano circa 3.000 decessi sul lavoro. Nel 2019, il numero era diminuito a poco più di 1.000, una riduzione di oltre il 66% (fonte: ISTAT).

Per quanto riguarda i diritti dei minori, l’APP ha avviato diverse campagne negli anni ’90 e 2000. L’Italia ha ratificato la Convenzione sui Diritti del Fanciullo delle Nazioni Unite nel 1991, e da allora ha fatto significativi progressi nel migliorare la vita dei minori. Ad esempio, la percentuale di minori in povertà assoluta è diminuita dal 14,3% nel 2005 al 6,3% nel 2019 (fonte: ISTAT).

Nel 2021 ha festeggiato i 50 anni con un video riassuntivo:

Comprensione del testo

  1. Quando è stata fondata l’Associazione Pubblicità Progresso (APP) in Italia?
    a) Nel 1942.
    b) Nel 1971.
    c) Nel 1987.
    d) Nel 1991.
  2. Qual è stata una delle prime campagne dell’APP?
    a) Campagna per la sicurezza sul lavoro.
    b) Campagna per i diritti dei minori.
    c) Campagna per la prevenzione dell’AIDS.
    d) Campagna contro il razzismo e l’omofobia.
  3. Quale tematica sociale l’APP ha affrontato riguardo ai diritti dei minori?
    a) Prevenzione dell’AIDS.
    b) Sicurezza sul lavoro.
    c) Lotta contro il razzismo e l’omofobia.
    d) Campagne per i diritti dei minori negli anni ’90 e 2000.

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