Categorie
Biografie Letture intermedie

Maria Montessori

Il viso di Maria Montessori è famoso in Italia, perché per molti anni è stata l’unica donna a essere rappresentata su una banconota: era infatti il volto che osservava gli italiani sulla banconota più diffusa, quella da mille lire.
Nata nel 1870 vicino ad Ancona, ha compiuto studi di Medicina, con grandi risultati. Ha iniziato a occuparsi di bambini con problemi psicologici e con un suo collega ha avuto un figlio. Il collega però l’ha abbandonata e lei ha dovuto allevare il figlio dicendo che era un nipote, perché in quell’epoca era difficile per le donne avere figli senza essersi sposate. Si è avvicinata alla teosofia, una dottrina che univa scienza e fede religiosa.
Maria Montessori criticava l’educazione che la società dell’epoca dava ai bambini, perché pensava che fosse troppo rigida e non sviluppasse le potenzialità dei piccoli. Allora ha sviluppato un metodo educativo, alla cui base c’era l’idea che il bambino avesse grandi potenzialità e che i maestri dovessero lasciargli sviluppare queste capacità liberamente.
Tra 1907 e 1909 sono nate, a Roma e a Milano, le prime scuole, dirette da sue allieve, che usavano il suo stesso metodo, che si è diffuso negli anni successivi in tante altre scuole. Il suo libro, Metodo, è stato tradotto in tutto il mondo.
E’ morta nel 1952 in Olanda, dove era andata a vivere negli ultimi anni.

Comprensione del testo

  1. Quando è nata Maria Montessori?
    a) Nel 1870
    b) Nel 1952
    c) Nel 1907
    d) Nel 1909
  2. Perché Maria Montessori ha dovuto dire che il figlio era suo nipote?
    a) Perché era ebrea
    b) Perché era malata
    c) Perché era una scelta personale
    d) Perché in quell’epoca era difficile per le donne avere figli senza essersi sposate
  3. Quale idea è alla base del metodo educativo di Maria Montessori?
    a) I bambini dovrebbero seguire un programma rigido
    b) I bambini hanno potenzialità che devono essere sviluppate liberamente
    c) I bambini non dovrebbero andare a scuola
    d) I bambini non hanno capacità di apprendimento

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture avanzate

Rita Levi Montalcini

Nacque a Torino il 22 aprile 1909. Conseguì la laurea in medicina nel 1936 presso l’università di Torino e iniziò giovanissima i suoi studi sul sistema nervoso nella scuola medica dell’istologo Giuseppe Levi (padre di Natalia Ginzburg). A causa delle leggi razziali, essendo ebrea, fu costretta a fuggire in Belgio nel 1938 ma dopo la guerra ritornò a Torino ed allestì anche a casa un laboratorio.
Nel 1947 proseguì i suoi studi presso il Dipartimento di Zoologia della Washington University dove rimase fino al 1977. Durante questo periodo, negli anni Cinquanta, le sue ricerche condussero alla scoperta del “fattore di crescita nervoso” (NGF), elemento essenziale per la crescita e la differenziazione delle cellule nervose, sensoriali e simpatiche. Portò avanti queste ricerche per trent’anni e nel 1986 fu insignita del Premio Nobel per la medicina.
Tornata in Italia diresse, prima, il Centro di Ricerche di Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Roma) in collaborazione con l’Istituto di Biologia della Washington University, e poi il Laboratorio di Biologia cellulare. Successivamente si ritirò da questo incarico per aver raggiunto i limiti di età, anche se le sue ricerche non si arrestarono.
Nel 2001 è stata nominata senatore a vita.
Ha, inoltre, vinto molti prestigiosi premi e ricevuto numerosi riconoscimenti: fra cui alcune lauree honoris causa da numerose Università.

E’ morta il 30 dicembre 2012, all’età di 103 anni e mezzo.

E’ da notare che su 741 premi assegnati dal 1901 a oggi, soltanto 35 sono andati a donne. Su 521 Nobel complessivi per la scienza (Chimica, Fisica e Medicina), inoltre, solo 12 sono donne. La stessa Rita Levi Montalcini ha dovuto combattere tutta la vita per essere accettata negli ambienti scientifici più esclusivi. Ha sempre pensato che le donne abbiano sempre dovuto lottare doppiamente, abbiano sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale, e comunque le donne restano la colonna vertebrale delle società. La differenza tra uomo e donna, afferma, è epigenetica, ambientale. Il capitale cerebrale è lo stesso: in un caso è stato storicamente represso, nell’altro incoraggiato.
Sul presente delle donne è ottimista perché, secondo lei, l’Europa sta facendo grandi progressi in questo senso. In Africa, invece, devono combattere anche per poter semplicemente studiare. Per questo la Fondazione Levi Montalcini (1992) è rivolta al conferimento di borse di studio alle giovani studentesse universitarie africane, con l’obiettivo di creare una classe di giovani donne che svolgano un ruolo importante nella vita scientifica e sociale del loro paese. Sono le sue parole: “Queste ragazze hanno più fame di conoscenza che di cibo e sono molto più determinate degli uomini: quando possono istruirsi i risultati sono davvero sorprendenti”.
Per quanto riguarda la politica, è favorevole al sistema delle quote rosa, che spesso è l’unica possibilità per garantire pari opportunità. Le donne devono godere degli stessi diritti, e potersi assumere gli stessi doveri degli uomini. E invece, fare un figlio mette comunque a rischio il loro lavoro. Per lei la famiglia non è stata un’opzione. Non ha mai pensato di sposarsi: “Io sono sposata con la scienza, non ho mai sentito la mancanza di un figlio o il bisogno di legarmi a un uomo. Sono felice così. E se in passato sono stata corteggiata da qualche collega non me ne sono proprio accorta. L’amore su di me ha l’effetto dell’acqua sulle piume di un’anatra: sono totalmente impermeabile”.

Comprensione del testo

  1. In quale anno Rita Levi Montalcini vinse il Premio Nobel per la medicina?
    a) 1986
    b) 1977
    c) 1947
    d) 2001
  2. Dove Rita Levi Montalcini proseguì i suoi studi dopo il 1947?
    a) Washington University
    b) Università di Torino
    c) Università di Roma
    d) Università di Bruxelles
  3. Cosa affermava Rita Levi Montalcini riguardo alle donne e il loro ruolo nella società?
    a) Le donne hanno avuto più opportunità degli uomini.
    b) Le donne non dovrebbero avere gli stessi diritti degli uomini.
    c) Le donne devono portare due pesi, quello privato e quello sociale, e restano la colonna vertebrale delle società.
    d) Le donne non hanno mai dovuto lottare per i loro diritti.

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture intermedie

Monaca di Monza

Marianna de Leyva nasce nel 1575, figlia del conte di Monza, Martino di Levya. Sua madre, Virginia Maria, muore di peste l’anno successivo.
Per toglierle l’eredità lasciata dalla madre, Marianna viene costretta ad entrare nel convento di Santa Margherita in Monza e il padre se ne va in Spagna dimenticandola. Marianna prende il nome di suor Virginia.
Dopo alcuni anni in convento, però, comincia una relazione amorosa con il nobile Giovan Paolo Osio da cui ha due figli: un bambino nato morto e una bambina che cresce in casa di Osio senza che qualcuno riveli chi è la madre.
Un giorno però, una giovane monaca, Caterina Cassini, minaccia di rivelare la vicenda e per questo viene uccisa e seppellita nel convento, dicendo che è fuggita.
Altre due suore, che all’inizio erano complici, cominciano a ricattare suor Virginia. Osio uccide la prima e prova ad uccidere la seconda che, però, sopravvive e rivela lo scandalo.
Suor Virginia viene arrestata il 15 novembre 1607. Gian Paolo Osio scappa a Milano. Qui l’umo crede di essere protetto da alcuni amici, ma questi lo uccidono a bastonate per avere soldi della taglia.
Nel 1608 suor Virginia è condannata a vivere in una cella dove la porta e la finestra sono murate, nel convento delle Convertite di Santa Valeria a Milano.
Dopo 15 anni, il cardinale Federico Borromeo afferma che la Signora di Monza si è veramente pentita e la fa liberare. Ma suor Virginia sceglie di restare in quel convento fino alla sua morte, avvenuta dopo altri 28 anni, nel 1650.

La monaca di Monza è diventata celebre nella letteratura grazie al romanzo de I promessi sposi, di Alessandro Manzoni. Nel romanzo suor Virginia si chiama Gertrude e il suo ‘amante Egidio.
Dagli occhi neri penetranti alla sua infanzia, Manzoni, ci descrive la sofferenza della monaca e la sua successiva crudeltà.

Comprensione del testo

  1. In quale convento è costretta ad entrare Marianna de Leyva?
    a) Convento di Santa Valeria
    b) Convento delle Convertite di Santa Margherita
    c) Convento di Santa Margherita in Monza
    d) Convento delle Clarisse di Monza
  2. Con chi ha una relazione amorosa suor Virginia (Marianna de Leyva)?
    a) Un nobile spagnolo
    b) Il conte di Monza
    c) Il cardinale Federico Borromeo
    d) Il nobile Giovan Paolo Osio
  3. Cosa accade a Caterina Cassini, la giovane monaca che minaccia di rivelare lo scandalo?
    a) Viene allontanata dal convento
    b) Viene trasferita in un altro convento
    c) Viene uccisa e seppellita nel convento
    d) Si pente e si ritira in preghiera.

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture avanzate

Giovanni Minzoni

Nato a Ravenna nel 1885, Giovanni Minzoni studiò in seminario per diventare sacerdote. Fu inviato ad Argenta, vicino a Ferrara, una terra particolarmente ostile per la Chiesa cattolica. In quei tempi, infatti, l’Emilia-Romagna era una zona dove trionfavano dottrine in polemica con il cattolicesimo: il socialismo, il repubblicanesimo, l’anticlericalismo. Pochi avevano il coraggio di andare in chiesa, non perché rischiassero la vita, ma perché questo comportava il loro isolamento dal resto della comunità.

Don Giovanni Minzoni seppe fare breccia in questo clima difficile. La sua sensibilità per i temi sociali lo portò a conseguire il diploma di sociologia alla Scuola sociale di Bergamo. Il suo attivismo e la sua apertura culturale gli permisero di diventare ben presto popolare ad Argenta, dove seppe farsi rispettare anche dalle persone più ostili al cattolicesimo. Non esitò a partire come cappellano militare nella Prima Guerra Mondiale, dove rifiutò le comodità dello status e chiese di poter stare in prima linea con i suoi soldati: dopo la battaglia del Piave, ottenne dai comandi una medaglia d’argento al valor militare. Ritornato ad Argenta, riprese la guida della comunità.

Quando il fascismo salì al potere rendendosi protagonista di numerosi episodi di violenza nelle campagne romagnole, don Minzoni gli tenne testa: la gravità della situazione lo convinse a schierarsi apertamente dalla parte delle forze antifasciste, anche se spesso le sue iniziative erano sgradite a parte dell’episcopato locale. Appoggiò il Partito Popolare di don Sturzo e abbonò la parrocchia a “Il Popolo”, giornale del PP inviso ai fascisti. Difese i socialisti di Argenta dalle aggressioni delle “squadracce” fasciste e si scontrò con i “ras” locali del fascismo, tra cui il potente Italo Balbo.

La sera del 23 agosto 1923 alcuni sicari del regime lo uccisero. Il fascismo fece molta fatica a mettere a tacere la situazione, dato che don Minzoni era troppo apprezzato anche dai non cattolici per essere facilmente dimenticato: ci vollero ben due anni di processi e intimidazioni per “chiudere” il caso. Solo nel 1947, dopo la guerra, un tribunale dell’Italia repubblicana condannò i responsabili dell’omicidio.

Comprensione del testo

  1. In quale zona d’Italia trionfavano dottrine in polemica con il cattolicesimo come il socialismo e il repubblicanesimo?
    a) Toscana
    b) Emilia-Romagna
    c) Sicilia
    d) Veneto
  2. Cosa ottenne don Minzoni dopo la battaglia del Piave durante la Prima Guerra Mondiale?
    a) Una medaglia d’oro
    b) Una medaglia di riconoscimento
    c) Una medaglia d’argento al valor militare
    d) Nessuna medaglia
  3. Quando vennero condannati i responsabili dell’omicidio di don Minzoni?
    a) Nel 1923
    b) Nel 1947
    c) Nel 1885
    d) Non vennero mai condannati

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture intermedie

Mina

Anna Maria Mazzini, conosciuta come Mina, è una famosa cantante italiana di fama internazionale, spesso considerata la più grande della sua generazione. È nata nel 1940 a Busto Arsizio, ma alcuni mesi dopo la sua nascita, la sua famiglia si è trasferita a Cremona, città in cui vive fino ai primi anni di carriera, ottenendo il soprannome affettuoso di “Tigre di Cremona”.

Fin da giovane, come molti altri artisti emergenti, si esibisce in serate nei locali e partecipa a varie formazioni musicali. Nel 1959 fa il suo debutto in televisione nel programma “Musichiere”, grazie a un incontro con un produttore discografico.

Nonostante il talento e la voce straordinaria, Mina partecipa due volte al Festival di Sanremo senza ottenere i risultati sperati, ma decide di non partecipare più a questa competizione canora.

Il suo vero successo arriva nel 1961 quando è protagonista della celebre trasmissione televisiva “Studio Uno”. È in questo periodo che conosce e si innamora di Corrado Pani, un attore già sposato, creando uno scandalo mediatico e venendo temporaneamente allontanata dalla televisione. Tuttavia, grazie al sostegno dei suoi numerosi ammiratori, torna in TV l’anno successivo in modo trionfante.

Negli anni ’60, Mina diventa famosa come la regina degli “Urlatori”, un termine usato per i cantanti con uno stile ribelle e sfrontato.

Nel 1968, festeggia i suoi primi dieci anni di carriera al locale Bussola, dove ha esordito, registrando anche il suo primo album dal vivo, una novità per una cantante italiana.

In seguito, Mina riduce la sua presenza televisiva e nel 1974 fa le sue ultime apparizioni sul piccolo schermo, smettendo di esibirsi dal vivo, evitando interviste e fotografie.

Nonostante ciò, continua la sua carriera musicale in Svizzera, registrando album e scrivendo articoli. Mina diventa un’icona della musica italiana e la sua figura da diva si trasforma in un autentico mito. Tuttavia, dietro la sua carriera trionfante, ci sono anche momenti di sofferenza e tristezza, come lei stessa ammette: “quante lacrime!”.

Comprensione del testo

  1. Chi è Mina?
    a) Una famosa cantante italiana
    b) Un’attrice di fama internazionale
    c) Una nota pittrice cremonese
    d) Una celebre scrittrice americana
  2. In quale programma televisivo Mina ha fatto il suo debutto nel 1959?
    a) Sanremo Music Festival
    b) Studio Uno
    c) Musichiere
    d) Bussola Live
  3. Perché Mina è stata temporaneamente allontanata dalla televisione?
    a) Perché ha deciso di ritirarsi dalla carriera musicale
    b) Perché è stata coinvolta in uno scandalo mediatico a causa del suo matrimonio
    c) A causa di divergenze con il produttore del programma televisivo
    d) A causa della sua relazione con un attore già sposato

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture intermedie

Lorenzo Milani

Nato nel 1923 a Firenze da una famiglia borghese, con madre ebrea, Lorenzo Milani studia a Milano al liceo classico e all’Accademia di Brera. Attraverso l’arte sacra, Lorenzo si avvicina al Vangelo e alla religione cattolica, frequenta il seminario e diventa sacerdote nel 1947.

Subito mostra interesse per i più poveri e deboli: operai e contadini che non possono studiare e cambiare posizione nella società. Nel 1954 diventa priore della parrocchia di Barbiana, piccolo paese della montagna fiorentina, dove è inviato a causa di alcune divergenze con l’arcivescovo. Qui offre agli studenti delle famiglie più povere una scuola unica e speciale, per aiutarli nello studio e superare le difficoltà legate alle condizioni famigliari. Il motto della scuola è l’inglese “I care” (contrapposto al motto “me ne frego” dei fascisti): a don Lorenzo sta a cuore il destino di ognuno degli studenti, nessuno dei quali deve rimanere indietro, il contrario di quanto fa – secondo don Milani – la scuola di Stato. A Barbiana invece, tutti gli studenti collaborano alla didattica: chi sa di più aiuta gli altri e la scuola è aperta 365 giorni l’anno.

Nel 1965 diventa famoso per avere scritto, in L’obbedienza non è più una virtù, una lettera a un gruppo di cappellani militari (cioè i preti che seguono i soldati nell’esercito), che hanno in precedenza scritto contro l’obiezione di coscienza (cioè la possibilità di non entrare nell’esercito per la leva militare ma di fare altre attività). Don Milani viene accusato e processato in tribunale.

Nel 1966 scrive, insieme con i ragazzi della scuola di Barbiana, il celebre Lettera ad una professoressa, in cui condanna la struttura della scuola esistente e presenta i principi della scuola di Barbiana.

Muore nel 1967, ad appena 44 anni, per un male gravissimo. Secondo molti, don Milani è considerato uno dei padri del Sessantotto italiano e della contestazione, perché ha messo in discussione gli aspetti più conservatori della società dell’epoca, identificati nella scuola e nell’esercito.

Comprensione del testo

  1. Cosa ha fatto don Lorenzo Milani nel 1954?
    a) Fondò una scuola per studenti poveri a Barbiana
    b) Scrisse una famosa lettera contro l’obiezione di coscienza
    c) Diventò sacerdote
    d) Studiò all’Accademia di Brera
  2. Qual è il motto della scuola di Barbiana fondata da Lorenzo Milani?
    a) “Me ne frego”
    b) “I care”
    c) “Viva la rivoluzione”
    d) “Libertà e giustizia”
  3. Per quale motivo Lorenzo Milani è considerato uno dei padri del ‘Sessantotto’ italiano?
    a) Per il suo coinvolgimento nella rivoluzione francese del 1968
    b) Per aver scritto la celebre “Lettera ad una professoressa”
    c) Per il suo ruolo di sacerdote nella chiesa cattolica
    d) Per la fondazione della scuola di Barbiana e la contestazione degli aspetti conservatori della società dell’epoca

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture intermedie

Antonio Meucci

Antonio Meucci nasce a Firenze nel 1808, studia all’Accademia delle Belle Arti e trova lavoro come tecnico di teatro. Nel 1831 combatte nei moti rivoluzionari ed è costretto a lasciare l’Italia. Prima si trasferisce a Cuba e poi negli Stati Uniti dove apre una fabbrica di candele.
Costruisce il primo telefono per poter parlare con la moglie che è gravemente malata. Il suo telefono, chiamato da lui telettrofono, sfrutta l’idea che ha avuto quando lavorava come tecnico del teatro.
Per problemi economici la sua fabbrica di candele è costretta a chiudere e Meucci non ha i soldi sufficienti per pagare il brevetto definitivo ma solo un brevetto temporaneo. Per questo la sua invenzione è stata poi brevettata da uno statunitense, Alexander Graham Bell, e solo nel 2002 gli Stati Uniti hanno riconosciuto che il vero inventore del telefono è stato Antonio Meucci.
Meucci muore nel 1889 negli Stati Uniti.

Comprensione del testo

  1. Quando è nato Antonio Meucci?
    a) Nel 1831
    b) Nel 1808
    c) Nel 1889
    d) Nel 2002
  2. In quale paese ha aperto una fabbrica di candele?
    a) Italia
    b) Cuba
    c) Stati Uniti
    d) Spagna
  3. Chi ha ottenuto il brevetto definitivo per l’invenzione del telefono?
    a) Antonio Meucci
    b) Alexander Graham Bell
    c) Un italiano
    d) Una persona sconosciuta

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture avanzate

Gigi Meroni

Nato a Como nel 1943, Luigi Meroni, detto Gigi, cominciò fin da giovane a lavorare per aiutare la madre rimasta vedova: disegnava cravatte di seta per la fiorente industria tessile locale. Appassionato di calcio, riuscì a entrare nelle giovanili del Como grazie alla sua straordinaria abilità e nel 1962 passò al Genoa, dove esplose la sua stella: nel 1964 fu acquistato dal Torino per 300 milioni di lire, cifra record all’epoca. Il suo soprannome, “farfalla granata”, si riferisce alla maestosa capacità di volare leggero sul campo, senza seguire uno schema precostituito, diventando imprevedibile con la sua raffinata tecnica (granata è il colore della maglia del Torino). Fu uno dei primi personaggi del calcio che si fece conoscere anche fuori dal campo: rifiutata la residenza offertagli al Torino, nella città della Mole decise di vivere in centro (dove all’epoca abitavano gli operai), in una mansarda bohèmienne dove potesse esprimere il suo estro artistico. Oltre a continuare a disegnare per se stesso gli abiti (che poi faceva confezionare da un sarto), amava dipingere ed era un carattere molto anticonformista e ribelle, in un ambiente, quello del calcio, decisamente grigio e omologato (com’è del resto anche oggi: i numerosi “ribelli” del calcio seguono spesso un canone conformista e ripetitivo). Viveva inoltre con una ragazza separata, la polacca Cristiana Uderstadt e portava i capelli lunghi: tutti comportamenti che destavano scandalo.
Nell’ottobre 1967, Meroni fu investito all’età di 24 anni da un’auto dopo una partita e morì poche ore dopo. Ancora oggi, ci sono tifosi del Torino che gli recano omaggio, nel punto dove morì, dopo ogni vittoria della squadra.

Comprensione del testo

  1. Quando Luigi Meroni è stato acquistato dal Torino?
    a) Nel 1943
    b) Nel 1962
    c) Nel 1964
    d) Nel 1967
  2. Qual era il soprannome di Luigi Meroni?
    a) “Farfalla bianca”
    b) “Farfalla granata”
    c) “Tigre del campo”
    d) “Toro volante”
  3. In quale città Luigi Meroni ha deciso di vivere quando giocava per il Torino?
    a) Milano
    b) Como
    c) Torino
    d) Genova

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture intermedie

Alda Merini

Alda Merini è nata a Milano nel primo giorno di primavera del 1931, ma sarà sempre ricordata per la residenza che ha scelto nella metropoli lombarda: i Navigli.
La Signora dei Navigli è nata in una famiglia povera, come tante durante la seconda guerra mondiale. La poetessa ricorderà i bombardamenti, la fame e le difficoltà della vita a Milano in quel periodo.
Ha scritto fin da giovane e le sue poesie hanno colpito altri poeti e il più importanti di questi, Eugenio Montale, l’ha inserita nell’enciclopedia delle poetesse del Novecento.
Alda Merini si è sposata giovane ed ha avuto presto due bambine. I problemi coniugali ed economici le hanno causato un esaurimento nervoso. Alda Merini è stata chiusa, allora, in manicomio dove resterà, con brevi intervalli, per venti lunghi anni in cui ha smesso di scrivere.
La perdita delle sue figlie, che sono state fatte vivere con altre famiglie, e la terribile esperienza del manicomio hanno segnato profondamente la poetessa.
I manicomi italiani erano dei luoghi dove le persone subivano umiliazioni, contintui traumi fisici e psicologici e solo alcuni riuscivano a sopravvivere.
La comprensione particolare di un medico che verrà ricordato spesso dalla Merini, e la chiusura dei manicomi in Italia, hanno salvato in qualche modo la Signora dei Navigli da una fine tragica.
Nelle sue composizioni il manicomio viene ricordato come una Terra Santa, la follia è vista come paura degli uomini verso altri uomini. Compaiono poi temi come la crudeltà degli uomini, l’abbandono, ma anche la speranza, la voglia di vivere e di amare, il pensiero di Dio e il suo rapporto mistico con la religione: tutti questi sono gli elementi della Alda Merini matura.
Negli ultimi tempi è stata celebre la sua collaborazione con altri artisti e cantanti che hanno reso l’immagine della poetessa più affascinante, anche se a volte lontana da ciò viveva.
La signora Merini ci ha lasciati il 1° novembre del 2009 a causa di un male incurabile.
Più volte ha scritto che più bella della sua poesia è stata la sua vita e questo perché amava molto la vita e l’amava, diceva, perché «io la vita l’ho pagata cara».

Comprensione del testo

  1. Quando è nata Alda Merini?
    a) 2009
    b) 1931
    c) 1946
    d) 1911
  2. Cosa ha causato l’esaurimento nervoso ad Alda Merini?
    a) La perdita delle sue figlie
    b) La residenza ai Navigli
    c) Gli anni trascorsi in manicomio
    d) La collaborazione con altri artisti
  3. Come è stata definita la follia nelle composizioni di Alda Merini?
    a) Una Terra Santa
    b) Una paura degli uomini verso altri uomini
    c) Un periodo difficile durante la seconda guerra mondiale
    d) Un’espressione di crudeltà umana

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture di base

Gian Carlo Menotti

Gian Carlo Menotti nasce nel 1911 in provincia di Varese. Fin da piccolo mostra passione e interesse per la musica: scrive canzoni e libretti d’opera. Frequenta così il Conservatorio di Milano. Quando muore il padre, Arturo Toscanini gli consiglia di andare a studiare negli Stati Uniti, dove incontra Bernstein e Barber. Inizia così la sua carriera di compositore e librettista, di opere in italiano e, soprattutto, in inglese. Il legame con la musica italiana e l’attività nel mondo anglo-sassone gli danno una particolare sensibilità e attenzione all’incontro tra le due culture. E’ così che nel 1958 crea il Festival dei Due Mondi, con sede a Spoleto (in Umbria): un momento di confronto e incontro tra i due mondi artistici, europeo e americano. La rassegna, prevalentemente internazionale, aiuta l’Italia a sprovincializzarsi e molti autori e appassionati di musica e di arti teatrali a conoscere esperienze lontane. Dagli anni settanta, il Festival si svolge anche a Charleston (South Carolina). Nel 1972 compra la splendida Yester House, in Scozia, una splendida villa con un grande parco, in cui può trovare l’ispirazione per il suo lavoro. Menotti adotta anche un figlio, l’attore Francis Menotti, che gli succede alla guida del Festival. Gian Carlo Menotti muore nel 2007.

Comprensione del testo

  1. In quale paese Gian Carlo Menotti ha studiato musica?
    a) Francia
    b) Stati Uniti
    c) Scozia
    d) Inghilterra
  2. Quando ha creato Gian Carlo Menotti il Festival dei Due Mondi?
    a) Nel 1911
    b) Nel 1958
    c) Nel 1972
    d) Nel 2007
  3. In quale regione italiana si trova la sede principale del Festival dei Due Mondi?
    a) Sicilia
    b) Toscana
    c) Umbria
    d) Sardegna

Controlla le risposte!