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Biografie

Leonarda Cianciulli

Di origini campane, Leonarda Cianciulli (1893-1970) si trasferisce con la famiglia a Correggio, in provincia di Reggio Emilia. Qui apre un negozio e si dedica ai 4 figli. E’ nota in paese per i biscotti che cucina e che offre alle amiche. Tre donne vanno sempre a casa sua: Faustina Setti, Francesca Soavi, Virginia Cacioppo. Nel 1940, Faustina, 70 anni, desidera sposarsi e Leonarda vuole approfittare del suo desiderio: le dice che ha trovato un marito per lei a Pola (in Istria) e le consiglia di non dire niente a nessuno. Il giorno della “partenza”, la fa entrare in casa, la uccide, la taglia a pezzi: scioglie il corpo nella soda caustica e usa il sangue per fare dei biscotti che offre alle amiche. Poi ruba tutte le sue ricchezze. Lo stesso succede a Francesca: Leonarda le parla di un lavoro in un collegio, la attira in trappola, la uccide e la trasforma in sapone e biscotti. Infine, Virginia, una ex soprano, attirata da un finto lavoro in un teatro. I parenti di Virginia denunciano la scomparsa della donna e le indagini permettono alla polizia di scoprire l’assassina. Leonarda Cianciulli, definita “la saponificatrice di Correggio”, finisce in un manicomio criminale per il resto della sua vita.

Comprensione del testo

  1. Qual è il soprannome di Leonarda Cianciulli?
    a) La pasticcera di Correggio
    b) La saponificatrice di Correggio
    c) La biscottiera di Correggio
    d) La cuoca di Correggio
  1. Come Leonarda Cianciulli trasforma i corpi delle sue vittime?
    a) Li brucia
    b) Li taglia a pezzi e li scioglie nella soda caustica
    c) Li seppellisce nel giardino
    d) Li getta in un fiume
  1. Perché Leonarda Cianciulli uccide le sue vittime?
    a) Per rubare le loro ricchezze
    b) Per vendicare un torto subito
    c) Per divertimento
    d) Per gelosia

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Giovanni Bosco

Oggi è un santo, secondo la Chiesa cattolica, ma San Giovanni Bosco è chiamato semplicemente “don Bosco”, con quel titolo affettuoso che la santità non gli ha privato nel cuore dei fedeli. L’importanza di don Bosco sta tutta nella sua creazione che ha segnato intere generazioni di italiani, con un progetto educativo fortemente caratteristico e non scomparso nell’Italia di oggi: l’oratorio. Nato nella campagna piemontese nel 1815, Giovanni Bosco è diventato sacerdote e a Torino, città ricca ma piena di problemi sociali, don Bosco ha cominciato a cercare i ragazzi disagiati nelle strade, costretti al lavoro fin da giovani o malnutriti. Ha così deciso di radunare i giovani in un Oratorio, dove la missione educativa e quella di assistenza si univano in un progetto che salvava i ragazzi dalla sicura emarginazione, se non dalla morte. In seguito don Bosco, che ha esteso la sua attività anche all’Argentina, ha creato un ordine, i Salesiani don Bosco, che nel corso di oltre un secolo ha disseminato numerosi paesi di scuole e centri educativi di grande valore. Ma soprattutto don Bosco ha creato un modello che ogni chiesa cattolica possiede: un oratorio, dove di pomeriggio i ragazzi possono incontrarsi per giocare (solitamente a calcio: è dagli oratori che sono usciti i principali campioni di calcio italiani!), se vogliono anche per pregare, restando lontani dai pericoli della strada. Oggi gli oratori sono un luogo di integrazione anche per i ragazzi non cattolici.

Comprensione del testo

  1. In quale regione italiana è nato San Giovanni Bosco?
    a) Toscana
    b) Lombardia
    c) Piemonte
    d) Veneto
  1. Cosa ha creato San Giovanni Bosco che ha segnato intere generazioni di italiani?
    a) Un ordine di monaci
    b) Un modello di chiesa cattolica
    c) Un progetto educativo chiamato oratorio
    d) Un centro assistenziale
  1. Qual è il titolo affettuoso con cui San Giovanni Bosco è chiamato dai fedeli?
    a) San Bosco
    b) Don Bosco
    c) Giovanni Bosco
    d) Padre Bosco

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Chiara Luce Badano

Chiara Badano nasce a Sassello, in provincia di Savona, in Liguria, nel 1971. Nel 1980 conosce il movimento cattolico dei Focolari, fondato da Chiara Lubich. Il movimento si pone come obiettivo la fratellanza fra gli uomini e il soccorso ai poveri.
Chiara Badano, già dal 1985, scrive diverse lettere a Chiara Lubich che, in seguito, le dà il nome di “Chiara Luce”.
Nel 1989, però, Chiara viene ricoverata in ospedale e le viene diagnosticato un tumore alle ossa. Nonostante le operazioni, la chemioteramia e la radioterapia, la malattia peggiora e Chiara non può più camminare.
In quei giorni dona tutti i risparmi ad un amico che sta per partire per una missione di aiuto e continua a seguire le attività dei focolarini. Chiunque va a visitarla la trova sorridente e piena di fiducia: dice che la fede le dà la forza.
Chiara sa quale è il suo destino e decide così di preparare la cerimonia per il suo funerale: i canti, il vestito, tutto. Non vuole tristezza ma gioia.
Il 7 ottobre 1990, poco prima della sua morte, dice alla mamma: «Ciao, sii felice, io lo sono».

Comprensione del testo

  1. In quale regione italiana è nata Chiara Badano?
    a) Lombardia
    b) Liguria
    c) Toscana
    d) Emilia-Romagna
  1. Quando Chiara Badano ha conosciuto il movimento cattolico dei Focolari?
    a) Nel 1971
    b) Nel 1980
    c) Nel 1985
    d) Nel 1990
  1. Come viene chiamata da Chiara Lubich dopo aver scritto diverse lettere?
    a) Chiara Savona
    b) Chiara Luce
    c) Chiara Focolari
    d) Chiara Ospedale

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Chiara d’Assisi

Chiara Scifi nasce ad Assisi nel 1193 ed è figlia di un’importante famiglia dell’alta classe sociale. Il padre le aveva imposto il matrimonio ma lei la notte del 28 marzo 1211, a 18 anni, fugge e raggiunge San Francesco.
San Francesco la accoglie come penitente e le taglia i capelli, le dà una tunica e la manda in un monastero benedettino. In seguito Chiara va a vivere in una piccola costruzione vicino alla chiesa di San Damiano e qui viene raggiunta dalla madre, dalle due sorelle e da altre ragazze.
Da San Francesco ottiene la prima regola della sua vita religiosa: la povertà. Questa regola, insieme alla preghiera e alla contemplazione, viene difesa da Chiara in varie lettere e scritti.
Le monache vengono prima chiamate Povere Dame e poi prendono il nome di Clarisse, da Chiara.
La povera monaca passa la seconda metà della sua vita spesso a letto ammalata ma la leggenda dice che, grazie al suo intervento, l’esercito saraceno di Federico II non è riuscito ad entrare ad Assisi nel 1240.
Muore l’11 agosto del 1253 e due anni dopo è già proclamata santa dalla Chiesa.

Comprensione del testo

  1. Quando nasce Chiara d’Assisi?
    a) 1193
    b) 1211
    c) 1240
    d) 1253
  2. Chi la accoglie come penitente e le taglia i capelli?
    a) Federico II
    b) San Francesco
    c) Il padre di Chiara
    d) La madre di Chiara
  3. Come vengono chiamate inizialmente le monache che aderiscono alla regola di Chiara?
    a) Povere Dame
    b) Clarisse
    c) Benedettine
    d) Saracene

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La contessa di Castiglione

Virginia Oldoini nasce a Firenze il 23 marzo 1837. Suo padre è un marchese ed è deputato al Parlamento di Sardegna.
La bellezza della marchesina è travolgente e lei ne è consapevole fin da giovane. Lucida e fredda ha incantato molti ammiratori, tra cui il conte di Castiglione che fa di tutto per sposarla.
La contessa di Castiglione, però, è una donna capricciosa e vanitosa, ma il marito le concede tutto e le perdona tutti i suoi tradimenti.
Nel suo piano di unificare l’Italia, il ministro di Vittorio Emanuele II, il conte di Cavour, la manda a Parigi per sedurre Napoleone III.
Napoleone III, dopo esser rimasto una notte con lei, concede l’aiuto al Piemonte, come voleva Cavour, e la ricopre di oro e di perle. Finché l’imperatrice non riesce a farla cacciare da Parigi.
Nella sua vita la contessa di Castiglione avrebbe avuto più di 40 amanti, tra cui il banchiere Rotschild, lo stesso re Vittorio Emanuele II e molti uomini potenti dell’epoca.
Ma il tempo passa e la bellezza comincia a svanire e Virginia Oldoini non lo accetta e così si chiude in casa, nasconde gli specchi, copre le pareti con i suoi ritratti ed esce solo di notte con un velo.
Muore a Parigi il 28 novembre 1899. Le sue carte con i re, politici, papi e banchieri vengono bruciate dalla polizia.

Comprensione del testo

  1. Dove è nata Virginia Oldoini?
    a) Roma
    b) Firenze
    c) Parigi
    d) Napoli
  2. Chi l’ha mandata a Parigi per sedurre Napoleone III?
    a) Re Vittorio Emanuele II
    b) Il conte di Cavour
    c) Il ministro di Parigi
    d) Suo marito, il conte di Castiglione
  3. Quale evento ha portato all’allontanamento di Virginia Oldoini da Parigi?
    a) L’invito dell’imperatrice
    b) L’arrivo del re Vittorio Emanuele II
    c) Un tentativo di assassinio
    d) La richiesta del conte di Castiglione

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Cagliostro

Il Conte di Cagliostro, pseudonimo di Giuseppe Balsamo, nasce a Palermo il 2 giugno 1743. Suo padre muore quando Giuseppe è ancora molto piccolo. La famiglia vuole che il ragazzo studi per diventare gioielliere, questa professione però non gli piace, perciò alla fine viene affidato al convento dei Fatebenefratelli. Non avendo trovato il suo posto neanche lì, Giuseppe abbandona il convento e scappa a Messina. Lì, dal maestro Altolas impara i segreti dell’alchimia per poi partire per gli altri paesi. Viaggiando per Malta, Rodi e Balcani, e probabilmente anche per l’Egitto, Cagliostro fa una bella fortuna fingendo di essere un aristocratico e prendendo soldi dalla gente ingenua. Con tutto l’oro torna in Italia e si ferma a Roma, dove, con i documenti falsi, si fa conoscere come un gran guaritore per guadagnare ancora di più. Comincia anche ad organizzare delle sedute spiritiche. Per questo motivo viene alla fine cacciato dallo Stato Pontificio e comincia il suo viaggio per l’Europa, continuando la carriera di truffatore. Arriva in Inghilterra, dove diventa anche uno dei grandi massoni. A causa delle sue frodi però deve fuggire da Londra per ritornare a Roma. La sua fama di mago e alchimista non gli serve. Denunciato dalla propria moglie, Cagliostro viene condannato e rinchiuso nel Castel Sant’Angelo. Dopo qualche anno viene trasferito nella Rocca di San Leo, dove muore il 26 agosto 1795 a causa dell’ictus.
La figura di Cagliostro diventa un’ispirazione per molti scrittori, compositori e registi, tra cui anche Alexandre Dumas e Johann Wolfgang Goethe.

Comprensione del testo

  1. In quale città italiana è nato il Conte di Cagliostro?
    a) Roma
    b) Palermo
    c) Messina
    d) Londra
  2. Per quale motivo Cagliostro è stato cacciato dallo Stato Pontificio?
    a) Per essere un truffatore
    b) Per la pratica dell’alchimia
    c) Per l’organizzazione di sedute spiritiche
    d) Per essere un massone
  3. Dove ha imparato i segreti dell’alchimia Giuseppe Balsamo?
    a) A Malta
    b) A Palermo
    c) A Roma
    d) A Londra

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Francesca Bertini

Francesca Bertini è lo pseudonimo di Elena Seracini Vitiello, figlia di una attrice fiorentina e di un trovarobe (persona che per uno spettacolo teatrale deve trovare il materiale per la scenografia) napoletano. Nata nel 1892, è diventata fin da giovane una attrice di teatro, passando poi al cinema muto. La sua autorevole presenza in scena e la sua bellezza l’hanno trasformata nella prima vera diva del cinema del XX secolo, capace di imporre sue decisioni al regista: alle cinque del pomeriggio interrompeva il lavoro per bere un tè con le amiche al Grand Hotel e pretendeva sempre un vestito nuovo per ogni scena. Ha lavorato in Italia, Francia e Spagna (dove era conosciuta come “encantadora“) ed è stata molto popolare in Sud America. Tra i suoi quasi cento film: Histoire d’un Pierrot (1913), La signora delle camelie (1915), Odette (1916), Tosca (1918), La donna nuda (1922). Ha recitato anche in Novecento, di Bertolucci, nel 1975. Ma già nel 1921 aveva rinunciato a Hollywood per sposare Alfred Cartier. E’ morta nel 1985.

Comprensione del testo

  1. Quando è nata Francesca Bertini?
    a) Nel 1892
    b) Nel 1918
    c) Nel 1922
    d) Nel 1975
  2. In quale luogo è divenuta famosa come “encantadora”?
    a) Italia
    b) Francia
    c) Spagna
    d) Sud America
  3. In quante pellicole ha recitato Francesca Bertini?
    a) 50
    b) 75
    c) 100
    d) 125

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Gianna Beretta Molla

Gianna Beretta è nata a Magenta, vicino a Milano, nel 1922. Ha compiuto studi medici ed è diventata pediatra. Come molti medici, ha vissuto la sua professione come una missione. Diceva sempre: «Chi tocca il corpo di un paziente tocca il corpo di Cristo». Sposata con Pietro Molla, ha avuto con lui tre bambini. Nel 1961 era in attesa del quarto figlio, ma al secondo mese di gravidanza è stata colpita da un tumore all’utero. «Se dovete decidere fra me e il bimbo, nessuna esitazione: scegliete – e lo esigo – il bimbo. Salvate lui». Così la sua famiglia ha rispettato la sua volontà, una scelta ancor più consapevole essendo lei stessa medico e conoscendo il destino di chi rifiuta le cure. Nell’aprile 1962 è infine nata Gianna Emanuela e, dopo un’agonia di sette giorni, il 28 aprile, Gianna Beretta Molla è morta all’età di 39 anni, abbracciando un crocefisso.

Nel 1973, Paolo VI ha paragonato la scelta di Gianna al Calvario di Cristo. Nel 1994 Giovanni Paolo II l’ha beatificata, nell’Anno internazionale della Famiglia, e nel 2004 l’ha proclamata santa, rendendo così omaggio a tutte le mamme del mondo che ogni giorno si sacrificano, pronte a donare anche la loro stessa vita, per i propri figli.

Comprensione del testo

  1. Cosa faceva Gianna Beretta nella sua professione di medico?
    a) Dentista
    b) Pediatra
    c) Chirurgo
    d) Cardiologo
  2. Come è morta Gianna Beretta Molla?
    a) In un incidente automobilistico
    b) A causa di una malattia
    c) Uccisa da un paziente
    d) Dopo un’agonia di sette giorni a causa di un tumore all’utero
  3. Con chi era sposata Gianna Beretta Molla?
    a) Pietro Rossi
    b) Marco Mancini
    c) Pietro Molla
    d) Luigi Bianchi

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Biografie

Tina Anselmi

Nata nel 1927 in provincia di Treviso, Tina Anselmi era una giovanissima studentessa negli anni della guerra. Il 26 settembre 1944 i nazifascisti obbligarono gli studenti di Bassano del Grappa ad assistere all’impiccagione pubblica di prigionieri antifascisti. Tra i giovani costretti a partecipare all’evento c’era anche Tina Anselmi, che decise di prendere una posizione matura e consapevole nel conflitto mondiale: aderì alla Resistenza e alla Democrazia Cristiana, entrando nei gruppi veneti dei partigiani antifascisti.
Dopo la guerra, laureatasi all’Università Cattolica, diventò insegnante elementare e partecipò alla vita sindacale. Nel 1976 fu la prima donna italiana ad assumere l’incarico di ministro, diventando responsabile del Lavoro e della Previdenza Sociale. Da ministra della Sanità fu tra i promotori della nascita del Servizio Sanitario Nazionale. Negli anni Ottanta guidò la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2 (il nome di una loggia massonica accusata di cospirare per sovvertire l’ordinamento dello Stato).
Rispettata e amata anche dagli avversari politici, Tina Anselmi non è mai riuscita a diventare presidente della Repubblica, nonostante le periodiche candidature. Autentica paladina della democrazia e fautrice dei diritti sociali e delle pari opportunità, è morta il 1° novembre 2016.

Comprensione del testo

  1. In che anno Tina Anselmi nacque in provincia di Treviso?
    a) 1917
    b) 1927
    c) 1937
    d) 1947
  2. Di quale incarico fu la prima donna italiana ad assumersi nel 1976?
    a) Presidente della Repubblica
    b) Ministra della Sanità
    c) Responsabile del Lavoro e della Previdenza Sociale
    d) Insegnante elementare
  3. In quale organismo guidò la Commissione d’inchiesta negli anni Ottanta?
    a) Commissione europea
    b) Commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2
    c) Commissione dell’ONU
    d) Commissione sanitaria nazionale

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Eserciziario di base

Esercizio – Verbi regolari al presente

Inserisci il verbo corretto.

1 ) Quando (io, ascoltare) Giorgio, (io, perdere) la pazienza!
2 ) (io, scrivere) ogni anno a Babbo Natale, ma lui non (lui, rispondere) mai.
3 ) Per andare al lavoro (loro, prendere) l'autobus 764.
4 ) Marco, tu e Lucia (voi, offrire) sempre il caffè a tutti?
5 ) Io e Antonio, quando (noi, entrare) in casa di nonna, (noi, sentire) sempre un buon odore!
6 ) Monica (lei, partire) lunedì per Arezzo.
7 ) Voi (voi, dormire) poco, ecco il problema!
8 ) Ciao Maria! Ti (io vedere) ogni giorno quando (io, aprire) la finestra!
9 ) Michele (lui, suonare) il piano ogni mattina quando Eleonora (lei, dormire).
10 ) Quando (noi, ricevere) i soldi, (noi, comprare) subito un'auto nuova.
Eserciziario