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Eserciziario di base

Esercizio – Articolo indeterminativo

Inserisci l’articolo indeterminativo corretto: un, un’, uno, una.

1) gelato
2) orologio
3) italiana
4) scuola
5) officina
6) ufficio
7) spumante
8) tiramisù
9) amore
10) caffè
Eserciziario
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Eserciziario di base

Esercizio – Articolo indeterminativo

Inserisci l’articolo indeterminativo corretto: un, un’, uno, una.

1) angelo
2) scelta
3) scontro
4) quaderno
5) ostrica
6) leone
7) zebra
8) squalo
9) amore
10) dente
Eserciziario
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Eserciziario di base

Esercizio – Articolo indeterminativo

Inserisci l’articolo indeterminativo corretto: unun’unouna.

1) amico
2) amica
3) studio
4) tavolo
5) banana
6) sedia
7) arancia
8) stivale
9) isola
10) mano
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Approfondimenti

Proverbi

proverbi sono chiamati la “filosofia popolare“, perché in una frase mostrano la saggezza di quel popolo, i suoi usi e i suoi costumi.

modi di dire, le frasi idiomatiche e le locuzioni, invece, non esprimono una riflessione morale e spesso vengono chiamate “frasi fatte” in senso dispregiativo. Dal nostro punto di vista, però, i modi di dire, le espressioni idiomatiche e le locuzioni, anche se non sono insegnamenti morali, sono fondamentali indizi per capire la cultura di un popolo. Da punto di vista linguistico, poi, sono importantissimi da conoscere perché sono usati frequentemente dagli italiani.

Locuzioni e modi di dire vari
Modi di dire legati al calcio
Modi di dire sui colori – I colori idiomatici
Proverbi vari
Proverbi e modi di dire sul cuore
Proverbi e modi di dire con la lingua
Proverbi e modi di dire legati alla cucina
Proverbi e modi di dire sui pesci
Proverbi e modi di dire su cani e gatti
Proverbi e modi di dire sui vari animali

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Dizionario culturale

Candelora

La Candelora (2 febbraio) è una ricorrenza che ha radici religiose, a cui si sono poi aggiunti elementi di folklore. E’ la “festa delle luci”, che ricorda la presentazione di Gesù al Tempio, ed è anche dedicata a Maria. Nella tradizione religiosa ebraica, una donna era considerata impura per 40 giorni dopo la nascita del figlio: al termine di questo periodo doveva recarsi al Tempio per purificarsi. La festa della “Purificazione della SS. Vergine Maria” o della “Presentazione del Signore” (in greco “Ipapante“) al Tempio ricorda un gesto di grande umiltà: il Figlio di Dio e sua madre compiono un atto di rispetto per la Legge mosaica.

Il rito della benedizione delle candele ha dato il nome popolare di “Candelora”. Anche la Candelora, come altre ricorrenze, ha ispirato proverbi e detti popolari di natura meteorologica:

Quando vien la Candelora
de l’inverno semo fora;
ma se piove o tira il vento
de l’inverno semo dentro

cioè: “Quando viene la Candelora, siamo fuori dall’inverno; ma se piove e c’è vento, siamo ancora in inverno”. Il proverbio si trova in forme diverse, secondo la regione italiana di origine.

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Dizionario culturale

Caffè

Si dice che la diffusione del caffè in Europa abbia frenato l’alcolismo, perché la bevanda è riuscita a sostituire le bevande alcoliche negli incontri importanti.
E’ indubbio che il caffè ha avuto un successo molto rapido e capillare. La parola caffè viene dall’arabo qahwa, attraverso il turco kahve.
La bevanda si diffonde all’inizio in medioriente, nel XV secolo, e poi in Europa nei due secoli successivi. Verso la fine del ‘600 nelle più importanti città nascono dei locali, chiamati appunto caffè, dove è possibile bere questa bevanda e dove si riuniscono gli intellettuali.

Il caffè può essere preparato in vari modi, come tutti sappiamo. In Italia però ne sono diffusi soprattutto due:
– caffè espresso, che nasce dal passaggio dell’acqua sotto pressione attraverso uno strato di caffè macinato finemente e pressato. L’acqua, sotto pressione, non raggiunge la temperatura di ebollizione;
– caffè della moka, che nasce nella caffettiera e si produce attraverso il passaggio dell’acqua che, raggiunto il punto di ebollizione, passa attraverso il caffè ed esce. Il caffè non deve essere troppo pressato, o troppo fine, per evitare che si bruci prima che l’acqua riesca a passare.

Il caffè espresso nasce a Torino, nel 1884, con l’invenzione della macchina per farlo. La macchina per l’espresso è stata inventata da Angelo Moriondo. Il brevetto viene poi acquistato da un milanese, Desiderio Pavoni, che la riproduce in serie.

Il caffè della moka nasce con questa particolare caffettiera ideata da Alfonso Bialetti nel 1933. Questo prodotto di design industriale è oggi presente anche nel museo del design di Milano e al MoMa di New York.
Questa caffettiera è composta da 4 parti in alluminio o acciaio e, nella sua forma originale, è ottagonale. Il nome è quello della città di Mokha, nello Yemen, dove si trovava la qualità migliore di caffè.

Ma il caffè conosce molte varianti, quella più famosa è il cappuccino. Il cappuccino prende il nome dal colore marrone dell’abito dei frati cappuccini. La bevanda come la conosciamo oggi nasce con il brevetto per la macchina per il cappuccino di Luigi Bezzera, nel 1901.

Qui di seguito le altre bevande al caffè diffuse in Italia:

Come si prepara un buon caffè?

Quando si compra una moka è importante non bere subito il primo caffè ma farne almeno due-tre, da buttar via, per fare in modo che la caffettiera perda il sapore metallico e prenda quello della bevanda.
L’acqua va inserita nella base fino a dove comincia il contenitore per il caffè, se è di più va tolta. Il caffè deve avere una macinatura per moka e deve essere inserito nel contenitore fino a riempirlo e senza essere pressato.

La caffettiera va chiusa in modo stretto e va messa sul fuoco con una fiamma medio-bassa, in questo modo l’acqua salirà piano e il caffè avrà un gusto più forte.
Sulla fiamma l’acqua si riscalda e questa pressione la spinge a salire verso il caffè e, attraversandolo, esce aromatizzata con la gustosa bevanda. Appena il caffè finisce di uscire va tolto subito dal fuoco per evitare che bolla.
La moka non va mai lavata con il sapone ma solo con l’acqua e i fondi del caffè possono essere usati anche come concime per le piante o per togliere i cattivi odori nel lavabo.

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Bidet

Bidet

Molti pensano che agli italiani che viaggiano all’estero manchino la pasta e la pizza autentiche. In realtà ciò di cui sentono maggiormente la mancanza è il bidet (pronunciato bidé), strumento da bagno non presente in tutti i paesi del mondo. A sua volta il bidet crea qualche perplessità tra chi arriva in Italia e non ne conosce l’uso. Vediamo di che si tratta.

Nato in Francia nel XVIII secolo, il bidet è stato introdotto in Italia dalla famiglia reale di Napoli, per poi diventare di uso comune nel XX secolo. Oggi nessuna casa italiana ne è sprovvista e nessun italiano accetterebbe un bagno senza bidet.
Serve come strumento per l’igiene delle parti intime dopo l’uso della carta igienica (e non in sostituzione, come alcuni pensano!) e, soprattutto, non è un’alternativa alla doccia, ma ne è complemento. Ci sono momenti della giornata in cui non è possibile fare la doccia e, se occorre andare in bagno proprio in quei momenti, è necessario lavarsi, non essendo sufficiente la carta igienica a garantire piena pulizia.

Per le donne, inoltre, che necessitano di ulteriori attenzioni all’igiene intima in certi giorni di ogni mese, il bidet è molto prezioso (non ci si può certo fare la doccia diverse volte al giorno).

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Bel Paese

L’espressione Bel Paese nasce dai versi dei due più importanti poeti italiani. Dante Alighieri (XIII-XIV secolo), nell’Inferno, parla di “bel paese là dove ‘l sì sona”, con riferimento alla lingua italiana (la cosiddetta “lingua del sì”, contrapposta alla “langue d’oc” e alla “langue d’oïl”), mentre Francesco Petrarca (XIV secolo) cita l’unità territoriale nel suo Canzoniere: “il bel paese / Ch’Appennin parte e ‘l mar circonda e l’Alpe”. Due testi che si richiamano a un’unità italiana con oltre 500 anni d’anticipo rispetto al processo politico del Risorgimento (1861).

Nel 1876 l’abate Antonio Stoppani scrive Il Bel Paese. Conversazioni sulle bellezze naturali, la geologia e la geografia fisica d’Italia, un libro che diventa presto un best seller e che aiuta gli italiani del nuovo stato unitario a conoscere meglio il proprio paese.

Nel 1906 Egidio Galbani decide di mettere in vendita un formaggio che faccia concorrenza ai formaggi francesi, all’epoca più noti. Lo chiama Bel Paese e sulla confezione mette l’immagine dell’abate Stoppani, al cui libro si è ispirato.

Oggi Bel Paese è l’espressione con cui comunemente è conosciuta l’Italia.

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Spritz

Chiunque sia stato in Italia sa che per l’aperitivo è possibile ordinare uno spritz. Nonostante il nome, lo spritz è un cocktail italiano e viene dal Veneto, ed è oggi diffuso in quasi tutta Italia e anche all’estero.
Si dice che lo spritz sia nato vedendo i soldati dell’impero austriaco che mischiavano il vino, per loro troppo alcolico, con acqua frizzante. Il vino così allungato viene ancora chiamato vino spruzzato in alcuni punti del nord Italia ed essendo spritzen la parola tedesco per spruzzare, questo spiegherebbe l’origine del nome.

Nella ricetta originaria lo spritz prevede:
– 1/3 di vino bianco frizzante
. 1/3 di amaro
. 1/3 di acqua frizzante

Ma è stata la Aperol, la società dell’omonimo amaro, a investire negli anni cinquanta molto in pubblicità e a stabilire la nuova ricetta:
– 6 cl Prosecco
– 4 cl Aperol
– una spruzzata di soda o acqua frizzante

Da servire in un calice magari con una fetta di arancia. Cin cin!

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Aperitivo

L’aperitivo si fa quando ci si riunisce prima di cena per bere qualcosa di analcolico o poco alcolico. Generalmente l’orario è dalle 18.00 alle 19.30, ma cambia in base alle regioni italiane. Le bevande più diffuse sono: vino, Campari, Spritz, Martini o birra. Mentre si beve, durante l’aperitivo, si mangiano anche stuzzichini, cioè cibo veloce e leggero, come patatine, tramezzini, pizzette o piatti a buffet.

L’aperitivo esisteva anche nell’ ‘800 e serviva ad aumentare l’appetito prima della cena, poi, con la nascita del Martini, aveva conosciuto una nuova fortuna specialmente grazie ai lavoratori che facevano l’aperitivo subito dopo il lavoro.
Oggi è diventato una moda soprattutto tra i giovani; proprio per questo sono stati aperti dei locali in zone molto raffinate e così fare l’aperitivo, o “fare l’ape”, è diventato anche uno status symbol.

Comprensione del testo

  1. Quando si svolge generalmente l’aperitivo in Italia?
    a) Dalle 12:00 alle 13:30
    b) Dalle 18:00 alle 19:30
    c) Dalle 21:00 alle 22:30
    d) Dalle 15:00 alle 16:30
  2. Quali sono alcuni esempi di bevande comunemente consumate durante l’aperitivo in Italia?
    a) Tè, succo di frutta, latte
    b) Vino, Campari, Spritz, Martini, birra
    c) Caffè, acqua, succo di frutta
    d) Latte, caffè, tè
  3. Qual era l’obiettivo originale dell’aperitivo nel ‘800?
    a) Aumentare l’appetito prima della cena
    b) Celebrare un evento speciale
    c) Fornire un’occasione per la socializzazione serale
    d) Fornire un momento di relax dopo il lavoro

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