Categorie
Dizionario culturale

Opera lirica

L’opera lirica è una gemma preziosa del patrimonio culturale italiano, che ha raggiunto fama mondiale sin dal suo sorgere nel tardo Rinascimento. È in Italia, infatti, che questa forma di arte ha preso vita nel 1597, con la rappresentazione di “Dafne” di Jacopo Peri, considerata la prima opera lirica della storia.

I grandi maestri italiani come Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Giacchino Rossini, hanno modellato la storia dell’opera lirica, creando opere immortali che hanno varcato i confini nazionali. Basti pensare a Verdi che, nel 1853, ha presentato “La Traviata” a Venezia, divenuta una delle opere più amate del repertorio lirico.

L’Italia può vantare anche un ricco patrimonio di cantanti lirici di fama mondiale. Luciano Pavarotti, Enrico Caruso, Renata Tebaldi hanno reso l’opera popolare e accessibile, mentre Maria Callas, con la sua interpretazione intensa e appassionata, ha innalzato l’opera lirica a nuove vette.

Le sale di teatro italiane sono altrettanto emblematiche. Dal 1792, anno di apertura della Scala di Milano, i palcoscenici italiani come il Teatro dell’Opera di Roma, La Fenice di Venezia, e l’Arena di Verona sono diventati i templi dell’opera lirica, attirando artisti e spettatori da tutto il mondo.

E non possiamo dimenticare l’immenso contributo dei direttori d’orchestra italiani. Figure come Arturo Toscanini, che dal 1926 ha diretto la New York Philharmonic Orchestra, e Riccardo Muti hanno diffuso la tradizione dell’opera lirica in tutto il mondo.

L’influenza italiana nell’opera lirica si riflette anche nel linguaggio stesso. Parole come “soprano”, “tenore”, “libretto” e “maestro” sono diventate parte del lessico di chiunque studi canto e musica classica.

L’opera lirica italiana continua a essere una forza viva e vibrante nell’arte della musica, con le sue opere che sono le più rappresentate e ammirate in tutto il mondo. In definitiva, l’opera lirica è un tesoro inestimabile dell’Italia, un regalo che continua a dare e a influenzare la cultura mondiale.

Lessico:

Vedi anche:

Comprensione del testo

  1. Quando è nata la prima opera lirica della storia?
    a) Nel Rinascimento italiano
    b) Nel 1597 con “Dafne” di Jacopo Peri
    c) Nel 1853 con “La Traviata” di Giuseppe Verdi
    d) Nel tardo Rinascimento
  2. Quali famosi compositori italiani hanno modellato la storia dell’opera lirica?
    a) Ludwig van Beethoven e Wolfgang Amadeus Mozart
    b) Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Giacchino Rossini
    c) Johann Sebastian Bach e Franz Schubert
    d) Igor Stravinsky e Claude Debussy
  3. Quali famosi direttori d’orchestra italiani hanno diffuso la tradizione dell’opera lirica in tutto il mondo?
    a) Arturo Toscanini e Riccardo Muti
    b) Leonard Bernstein e Herbert von Karajan
    c) Gustav Mahler e Dmitri Shostakovich
    d) Antonio Vivaldi e George Frideric Handel

Controlla le risposte!

Categorie
Glossario

Glossario – Il teatro

Il teatro è un mondo particolare con termini specifici e questa breve raccolta cerca di illustrarcelo semplicemente.

Anteprima: prova generale effettuata alla presenza di un pubblico di invitati.

Ballatoio: corridoio che si trova sopra la scena, su uno o entrambi i lati del palcoscenico. Dal ballatoio vengono sollevati e cambiati i fondali.

Boccascena: parte del teatro che incornicia il palcoscenico. Spesso realizzato con un tendaggio. Ai lati ci sono le quinte di scena.

Cabina: luogo dove sono installati i comandi e gli apparecchi per gli effetti di luce.

Camerino: stanzino riservato agli attori per truccarsi e cambiarsi. Di solito non è lontano dalle quinte.

Canovaccio: elementi di base di una trama di un’opera teatrale. Questi elementi determinano lo svolgimento generale senza entrare nei dettagli delle scene.

Capo macchinista:  macchinista che dirige gli macchinisti.

Chiamata di scena: segnale dato dal direttore di scena agli attori per iniziare lo spettacolo.

Compagnia (teatrale, di danza ecc..): gruppo di professionisti che si unisce per dar vita ad uno o più spettacoli.

Copione: blocco di fogli dove è scritto tutto quel che serve al funzionamento dello spettacolo: dialoghi, modi di interpretarli, entrate ed uscite di scena, cambi di scenografia ecc…

Costumista: l’ideatore e disegnatore dei costumi di scena che cura anche la loro realizzazione.

Declivio: è la pendenza del pavimento del palcoscenico. Il pavimento è sempre inclinato verso il pubblico, per migliorarne la visione.

Direttore di scena: responsabile di tutto quel che succede nell’esecuzione dello spettacolo.

Direttore del palcoscenico: responsabile del palcoscenico, anche dal punto di vista tecnico.

Disegnatore luci: disegna e coordina la sistemazioni delle luci durante lo spettacolo.

Fondale: fondo dello scenario che delimita la parte del palcoscenico che lo spettatore vede. Gli attori si muovono dietro il fondale per spostarsi da una parte all’altra quando non sono sul palco.

Golfo mistico, buca dell’orchestra o fossa: luogo dove si trova l’orchestra. Il golfo mistico si trova tra il palco e la sala, spesso ad un livello inferiore del pavimento.

Loggione o balconate: posti nella parte più alta del teatro e la più sacrificata dal punto di vista visivo.

Macchinista: tecnico che cura il montaggio delle scene e il loro funzionamento.

Platea: parte del teatro dove si trova il pubblico.

Palcoscenico: parte del teatro dove si svolge lo spettacolo. Solo attori e macchinisti possono salirci.

Proscenio o ribalta: parte del palcoscenico che si trova davanti al boccascena e che rimane visibile anche con il sipario chiuso.

Prova: simulazione dello spettacolo fatta senza pubblico.

Prova costumi: momento in cui si si indossano i costumi di scena prima di realizzare uno spettacolo, per vedere il risultato anche con l’effetto delle luci e con i movimenti.
Prova generale: ultima simulazione della rappresentazione, fatta in modo completo, prima dello spettacolo vero e proprio.

Quinta di scena: sono pannelli, spesso di stoffa, che evitano che il pubblico veda cosa succede dietro. Dietro le quinte gli attori si preparano per entrare in scena.

Regista: cura la messa in scena dello spettacolo dal punta di vista estetico e tecnico.

Retropalco: parte del palcoscenico che è nascosta al pubblico e che si trova dietro alle quinte e dietro al fondale.

Sarta di scena: realizza e cura gli abiti di scena e aiuta gli attori nel loro cambio.

Scena: parte in cui è diviso lo spettacolo ed è caratterizzata dall’entrata o uscita di alcuni personaggi o dal cambiamento di luogo o di tempo scenico.

Scenario: insieme delle strutture sceniche dove si svolge lo spettacolo.

Scenografo: ideatore e disegnatore dello scenario.

Siparietto: sipario più leggero usato per i cambiamenti di scena. Oggi indica anche una breve scena recitata sul proscenio.

Sipario: tenda pesante che divide la sala dal palcoscenico.

Siparista: responsabile del sipario.

Suggeritore o gobbo: persona che segue lo spettacolo in un posto nascosto agli occhi del pubblico, di solito al centro della ribalta. Questo posto è chiamato buco del suggeritore e ha una forma di gobba. Il suggeritore è pronto ad intervenire per aiutare gli attori con le battute.

Categorie
Approfondimenti

Il teatro all’italiana

Il teatro come struttura è cambiato moltissimo nei secoli. In Grecia era molto semplice: era un semiciclo ricavato dalla terra, dove era il pubblico, e una parte centrale dove si svolgeva la rappresentazione.
Gli antichi romani lo sollevano da terra con le loro arcate, ma il teatro rimane lo stesso.
Per molti secoli, nel Medioevo, il teatro è solo temporaneo e usato soprattutto per rappresentazioni religiose.
Il primo teatro stabile coperto dell’età moderna è stato costruito da Andrea Palladio a Vicenza, completato nel 1585 da Vincenzo Scamozzi. Questo teatro riprendeva la struttura dei teatri antichi ed era all’interno di una costruzione medievale. Invece, come struttura autonoma, viene costruito per la prima volta sempre dallo Scamozzi nel 1590.

Il teatro all’italiana

Nel ‘600 e ‘700, con la nascita dei teatri a pagamento, il teatro diventa una fonte di guadagno e non è più legato ai palazzi nobili. Nascono così i primi teatri così come li conosciamo oggi, che vengono chiamati teatri all’italiana.

Il teatro all’italiana ha queste caratteristiche:
– la sala per il pubblico è a forma di cavallo e non più rettangolare come nelle corti;
– le gradinate vengono eliminate e si costruiscono dei palchetti, i loggioni, divisi tra loro e in altezza;
– il boccascena viene ridotto ma aumenta il retropalco. Questa maggiore profondità permette l’uso di macchinari e di vari fondali per un migliore uso della scenografia.
L’attore, inoltre può recitare all’interno.

Viene costruito così il Teatro San Carlo di Napoli, nel 1737, che è il primo teatro lirico d’Europa. E in seguito anche La Scala di Milano, La Fenice di Venezia, il Teatro Massimo di Palermo, che è il più grande d’Italia, e tanti bellissimi altri.

Lessico:

Vedi anche:

Comprensione del testo

  1. Quali sono le caratteristiche del teatro all’italiana?
    a) La sala per il pubblico è rettangolare e con gradinate.
    b) La sala per il pubblico è a forma di cavallo, con palchetti divisi tra loro e in altezza.
    c) Il boccascena viene eliminato e il retropalco ridotto.
    d) L’attore può recitare solo all’esterno del teatro.
  2. Quale teatro è considerato il primo teatro lirico d’Europa?
    a) La Scala di Milano
    b) La Fenice di Venezia
    c) Teatro Massimo di Palermo
    d) Teatro San Carlo di Napoli
  3. Cosa permette la maggiore profondità del retropalco nei teatri all’italiana?
    a) Un miglior uso della scenografia
    b) Eliminare l’uso di macchinari
    c) Ridurre la durata delle rappresentazioni teatrali
    d) Aumentare il numero di gradinate nella sala del pubblico

Controlla le risposte!

Categorie
Dizionario culturale

Teatro

Teatro è una parola che viene dal greco théatron, che vuol dire spettacolo. Questa parola deriva dal verbo théaomai, cioè vedere.
Il teatro nasce in Grecia come una rappresentazione in cui si vede qualcosa e questo qualcosa è una storia.
Abbiamo per questo delle persone che raccontano una storia e agiscono, gli attori, e persone che guardano, gli spettatori o il pubblico.
Con l’arrivo del cinema è diventato necessario definire il teatro in modo ancora più preciso. Quindi oggi possiamo dire che il teatro è una rappresentazione fatta dal vivo da alcuni attori per un pubblico.
Come definizione sembra molto semplice, in realtà è un’arte molto complessa.

Il teatro ha bisogno di spazio: per la rappresentazione e per il pubblico. Si serve di strutture particolari che aiutino ad ambientare e a raccontare l’azione (la scenografia) e ha bisogno di un’architettura che permetta a tutti si sentire (l’acustica). Questa storia poi vive uno spazio proprio, fatto di paesi lontani o di luoghi conosciuti, visti in modo diverso, e in questo viaggio-gioco del pensiero lo spettatore non deve essere smarrito.

Il teatro ha bisogno di tempo e di tempi. La rappresentazione avviene in un determinato tempo e dura un tempo determinato, deve conciliare il tempo necessario a raccontare la storia e quello a disposizione del pubblico e degli attori. E la storia poi ha un tempo proprio, perché spesso racconta vari giorni e anni in pochi minuti. Quindi, ancora una volta, lo spettatore non deve esserne disorientato ma guidato.

Il teatro ha bisogno di strumenti: costumi, effetti speciali, strumenti musicali, luci e tende, che aiutano a definire i personaggi, lo spazio e il tempo. Quindi servono tecnici preparati e abili.

Il teatro ha bisogno di idee: nuove storie o forme originale di raccontare storie tradizionali. Quindi di scrittori, registi e compositori.

Il teatro ha bisogno soprattutto di persone. Un attore di teatro deve avere eccellenti capacità espressive, voce, dizione, mimica, movimento, presenza scenica; deve ricordare la sua parte e interpretarla nel contesto, dare emozione e non dimenticare la chiarezza.
Nell’opera lirica sono necessarie, in aggiunta, la tecnica del bel canto, il talento musicale e quello della danza.

Il teatro ha bisogno di coordinazione perché ogni parte deve essere legata e funzionare con le altre per evitare il fallimento. Quindi servono direttori d’orchestra e direttori di scena.

Quando tutto si lega con successo, invece, si ha anche l’incontro con il pubblico, che è formato da spettatori preparati in grado di godere di quest’arte.

Ecco perché il teatro è stato visto come la più perfetta forma d’arte, quella che meglio si presta a rappresentare la vita.

L’Italia è da sempre legata al teatro e il teatro all’Italia. Dall’arrivo di quest’arte dalla Grecia, nei vari secoli il teatro ha visto nascere ed avere successo diversi generi e stili, scrittori e compositori. Molte vicende e situazioni sono rimaste nell’immaginario collettivo e alcuni modi di dire fanno oggi parte della cultura popolare.

Lessico:

Leggi anche:

Comprensione del testo

  1. Da quale lingua deriva la parola “teatro”?
    a) Italiano
    b) Francese
    c) Greco
    d) Spagnolo
  2. Cosa significa la parola “teatro” in greco?
    a) Arte
    b) Musica
    c) Spettacolo
    d) Scrittura
  3. Come definiamo oggi il teatro?
    a) Un’arte semplice
    b) Una rappresentazione fatta solo da attori
    c) Una rappresentazione dal vivo fatta da attori per un pubblico
    d) Un’arte complicata senza spettatori

Controlla le risposte!

Categorie
Approfondimenti

Commedia dell’arte

La Commedia dell’arte nasce in Italia nel XVI secolo ma il primo a dare una definizione di Commedia dell’arte è Carlo Goldoni, nel 1750, proprio in una sua commedia, Il teatro comico.
Goldoni definisce Commedia dell’arte la rappresentazione fatta da un gruppo di attori che usano delle maschere e improvvisano le loro parti. Usa la parola arte nel senso originario latino di “mestiere”.

Le origini della Commedia dell’arte sono da ricercare nella tradizione medievale dei giullari che, durante le feste, intrattenevano le corti e le piazze.
Prima di diventare un vero e proprio genere, però, sono avvenuti due importanti innovazioni:
– la nascita del teatro privato a pagamento, in particolare a Venezia;
– la nascita delle compagnie teatrali, che riunivano un gruppo di attori pronti a dividersi i guadagni. La prima testimonianza risale al 1545 a Padova.
In questo clima dove l’attore professionista recita in un teatro primato nasce la Commedia dell’arte.

Nella Commedia dell’arte gli attori non seguivano, però, dei copioni scritti ma partivano da un canovaccio, cioè delle indicazioni generali, e ne sviluppavano una storia. L’idea era che un bravo attore potesse stare sul palco senza troppe limitazioni dovute alle battute scritte. Spesso queste rappresentazioni erano legate a facili buffonerie e anche ad un linguaggio più popolare e volgare per certi aspetti, grazie, soprattutto, all’uso del personaggio dei servi.
Questo tipo di commedia sostituirà in Italia la commedia colta per due secoli e farà il giro dell’Europa influenzando successivamente altri autori come Molière e Shakespeare, che però segnano il teatro in altre direzioni.

Nonostante i vari tentativi letterari precedenti, sarà solo Carlo Goldoni, grande uomo di teatro, a chiudere l’esperienza della Commedia dell’arte. Goldoni, che conosce bene il pubblico, comincia con lo scrivere la parte del protagonista e in seguito scrive l’intero copione, eliminando elementi gli elementi buffoneschi. I suoi protagonisti, che all’inizio sono maschere, con il tempo si caratterizzano sempre di più fino a diventare personaggi impressi nell’immaginario collettivo. Scompaiono i servi e appaiono i borghesi, con la loro pratica morale. Gli attori non sono più così celebri, mentre lo diventano gli autori di commedie. Al teatro non si ride più in maniera aperta, ma si sorride con intelligenza. Così, finisce la Commedia dell’arte e inizia la commedia moderna.

Vedi anche:

Comprensione del testo

  1. Chi ha dato una definizione di Commedia dell’arte per la prima volta nel 1750?
    a) Carlo Goldoni.
    b) Molière.
    c) William Shakespeare.
    d) Giullari medievali.
  2. Qual è stata una delle innovazioni che hanno portato alla nascita della Commedia dell’arte come genere teatrale?
    a) L’uso di maschere teatrali.
    b) La presenza di giullari nelle corti e nelle piazze.
    c) L’invenzione delle compagnie teatrali con attori professionisti.
    d) La scrittura di copioni completi per gli attori.
  3. Chi ha chiuso l’esperienza della Commedia dell’arte e dato inizio alla commedia moderna?
    a) Giullari medievali.
    b) Molière.
    c) William Shakespeare.
    d) Carlo Goldoni.

Controlla le risposte!

Categorie
Dizionario culturale

Coccoina

Coccoina è una colla storica che ha fatto parte della vita di molti bambini italiani prima dell’introduzione del formato “stick” di colla. Questa colla è particolarmente popolare per il suo gradevole profumo di mandorla, che ha reso l’esperienza di incollare ancora più piacevole per i giovani utenti. Il prodotto viene venduto in un pratico contenitore di alluminio che dispone di uno spazio per il pennellino, rendendo l’applicazione della colla facile e precisa.

Ciò che rende Coccoina particolarmente adatta all’uso dei bambini è il fatto che è prodotta senza solventi. La sua composizione è a base di destrina di fecola di patate, acqua, glicerina e profumo di mandorla. Questa formulazione la rende una colla sicura e non tossica per i piccoli, offrendo ai genitori la tranquillità di sapere che i loro bambini possono utilizzarla senza preoccupazioni.

L’invenzione di Coccoina risale al 1927 ed è opera di Aldo Balma e Adrea Capoduri, originari di Voghera (PV). Da allora, la colla ha affascinato e conquistato i bambini italiani, diventando un’alleata preziosa per i lavoretti di scuola, il fai da te e i progetti creativi. Inoltre, è stata utilizzata in modo diffuso dai bambini per incollare le famose figurine Panini dei calciatori, aggiungendo un tocco di nostalgia per molti adulti che ricordano con affetto questa pratica.

Comprensione del testo

  1. Qual è una delle caratteristiche particolari di Coccoina che ha reso l’esperienza di incollare piacevole per i bambini italiani?
    a) Il pratico contenitore di alluminio.
    b) Il gradevole profumo di mandorla.
    c) La sua composizione a base di destrina di fecola di patate.
    d) La possibilità di incollare le figurine Panini dei calciatori.
  2. Perché Coccoina è considerata adatta all’uso dei bambini?
    a) Ha una composizione a base di solventi.
    b) È venduta in un pratico formato “stick”.
    c) È prodotta con destrina di fecola di patate e acqua.
    d) Ha una formula chimica tossica per i piccoli utenti.
  3. Chi sono gli inventori di Coccoina e da dove provengono?
    a) Massimo Boldi e Christian De Sica da Milano.
    b) Pietro Neri da Napoli.
    c) Aldo Balma e Adrea Capoduri da Voghera (PV).
    d) Gervasio Chiari da Venezia.

Controlla le risposte!

Categorie
Dizionario culturale

Cinepanettone

Il termine “Cinepanettone” ha avuto origine con una connotazione dispregiativa, ma col passare del tempo è diventato sinonimo di una serie di film comici che vengono rilasciati nelle sale cinematografiche durante il periodo natalizio. Questi film, sebbene siano spesso considerati un po’ grossolani e volgari, godono di un grande successo di pubblico. Durante il mese di dicembre, il pubblico cerca infatti un divertimento semplice e leggero per allietare le preoccupazioni del periodo.

Si ritiene che il termine “Cinepanettone” sia stato coniato per la prima volta per descrivere il film “Vacanze di Natale” del 1983, ambientato a Cortina d’Ampezzo. Successivamente, il concetto si è diffuso negli anni ’90 e 2000 grazie alla coppia di attori Massimo Boldi e Christian De Sica, quest’ultimo figlio del celebre regista Vittorio De Sica. I film della coppia rappresentano un esempio di comicità facile basata sui doppi sensi, con uno stile rispettivamente milanese e romano.

Il Cinepanettone è oggetto di dibattito tra i critici cinematografici. Molti critici ne disapprovano la volgarità e la grossolanità, ma vi è anche chi sostiene che il successo commerciale di questi film possa permettere ai produttori di finanziare anche opere di maggiore qualità ma meno popolari. In questo senso, il dibattito si focalizza sulla capacità del Cinepanettone di sostenere l’industria cinematografica italiana finanziando altre produzioni.

Nonostante le critiche e i dibattiti, il Cinepanettone è diventato un genere consolidato all’interno della cinematografia italiana e continua ad attirare un vasto pubblico di spettatori che cerca una dose di allegria e svago durante le festività natalizie.

Comprensione del testo

  1. Qual è il significato originario del termine “Cinepanettone”?
    a) Un film comico ambientato a Cortina d’Ampezzo.
    b) Una serie di film rilasciati durante il periodo natalizio.
    c) Un film con attori famosi come Massimo Boldi e Christian De Sica.
    d) Un termine dispregiativo per descrivere film volgari.
  1. Quale periodo dell’anno è caratterizzato dai film Cinepanettone?
    a) La primavera.
    b) L’estate.
    c) L’autunno.
    d) Il periodo natalizio.
  1. Perché i film Cinepanettone sono oggetto di dibattito tra i critici cinematografici?
    a) A causa delle loro trame complesse e profonde.
    b) Per il grande successo di pubblico che ottengono.
    c) A causa della loro volgarità e grossolanità.
    d) Per il loro stile milanese e romano.

Controlla le risposte!

Categorie
Dizionario culturale

Cicciobello

Cicciobello è una delle bambole più iconiche e amate dalle bambine italiane. Creata nel 1962 da Gervasio Chiari, questa bambola ha conquistato il cuore di generazioni di bambine con il suo aspetto dolce e realistico. La caratteristica principale di Cicciobello è la sua grandezza naturale, che gli conferisce un aspetto molto realistico e permette alle bambine di fingere di avere tra le braccia un vero neonato.

La bambola Cicciobello ha capelli e occhi chiari, e indossa una caratteristica tutina azzurra. Inoltre, tiene in bocca un ciuccio, che contribuisce a renderlo ancora più simile a un neonato. Questi dettagli accurati hanno contribuito a rendere Cicciobello un giocattolo apprezzato e molto desiderato dalle bambine.

Negli anni, Cicciobello ha subito diverse varianti e aggiornamenti, mantenendo però sempre la sua essenza di bambolotto realistico e tenero. Le nuove versioni di Cicciobello hanno spesso presentato accessori e funzioni aggiuntive, come la capacità di fare la pipì, bere una bottiglietta o piangere. Queste caratteristiche hanno reso il gioco con Cicciobello ancora più interattivo e coinvolgente per le bambine.

La popolarità di Cicciobello è rimasta intatta nel corso degli anni, e ancora oggi è una delle bambole più vendute e amate in Italia. Il suo fascino senza tempo e la possibilità di interpretare il ruolo di una vera mamma con il bambolotto hanno reso Cicciobello una presenza costante nei giochi e nei cuori delle bambine italiane.

Comprensione del testo

  1. Chi è il creatore di Cicciobello?
    a) Gervasio Chiari
    b) Giovanni Rossi
    c) Marco Bianchi
    d) Lucia De Rosa
  2. Qual è la caratteristica principale di Cicciobello?
    a) Ha capelli neri e occhi scuri
    b) Indossa una tutina rossa
    c) Ha una grandezza naturale
    d) Tiene in bocca un ciuccio
  3. Perché Cicciobello è stato amato dalle bambine italiane nel corso degli anni?
    a) Perché ha poteri magici
    b) Perché è un giocattolo per i maschi
    c) Perché ha un aspetto dolce e realistico
    d) Perché è un personaggio famoso della TV

Controlla le risposte!

Categorie
Dizionario culturale

Ciao

Che cosa significa “ciao”, il popolare saluto che gli italiani si danno quando incontrano e quando congedano una persona con cui sono in confidenza?

Deriva dalla lingua veneta e nella sua forma originaria è s’ciàvo, cioè “schiavo, servo”, corrispondente al saluto “Servo vostro”. Da s’ciàvo si è passati a s’ciào per poi ritrovare la parola nell’italiano “ciao”.

Il nome “Ciao” è stato usato in passato per un motorino della Piaggio e, nel 1990, per la mascotte dei Mondiali di Calcio tenuti in Italia.

“Ciao” è anche il titolo di varie canzoni, tra cui una di Lucio Dalla, ma la canzone più famosa è certamente “Bella ciao“, cantata durante la Resistenza dai partigiani che combattevano i nazi-fascisti.

Comprensione del testo

  1. Da quale lingua deriva la parola “ciao”?
    a) Spagnolo
    b) Inglese
    c) Veneto
    d) Francese
  2. Qual era il significato originario della parola “s’ciàvo”?
    a) Amico
    b) Salve
    c) Schiavo, servo
    d) Ciao
  3. Per cosa è stato usato il nome “Ciao” in passato?
    a) Un’automobile
    b) Un motorino della Piaggio
    c) Una nave
    d) Una mascotte di un film famoso

Controlla le risposte!

Categorie
Dizionario culturale

Chinotto

Il chinotto è un po’ la coca-cola italiana, anche se è una bevanda più sana e gustosa. Questa bevanda, diffusa solo in Italia e in alcune comunità italiane del mondo, è prodotta dal succo dell’omonima pianta, è analcolica e frizzante. Il sapore è un po’ amaro, ma ha anche un retrogusto delicato.

L’origine del chinotto non è ben chiara. Il nome scientifico del chinotto è Citrus Myrtifolia, e forse è una trasformazione dell’arancio amaro.
La pianta non è molto alta, un metro e mezzo o due al massimo, e il frutto è grande come la metà di un arancio normale.

Con il chinotto si possono fare anche confetture e canditi. Non è molto buono da mangiare al naturale.

Alcuni documenti dicono che la San Pellegrino sarebbe tra le prime aziende ad aver prodotto la bevanda, nel 1932.
Ma ci sono anche indicazioni precedenti, per cui è difficile dirlo con esattezza.
Nel 1949 Pietro Neri ha fondato un’azienda produttrice di chinotto che, con una campagna pubblicitaria efficace, è riuscita a diffondere largamente la bevanda in tutta la penisola.
Lo storico slogan era: non è vero chinotto, se non c’è l’8!

Curiosità: nel chinotto c’è più caffeina della coca-cola classica.

Comprensione del testo

  1. Qual è il sapore principale del chinotto?
    a) Dolce
    b) Salato
    c) Amaro
    d) Piccante
  2. Come viene prodotto il chinotto?
    a) Utilizzando il succo di un’arancia normale
    b) Utilizzando il succo di una pianta chiamata chinotto
    c) Utilizzando il succo di limone
    d) Utilizzando il succo di una pianta chiamata coca-cola
  3. Chi è stato il fondatore di un’azienda produttrice di chinotto nel 1949?
    a) Pietro Neri
    b) San Pellegrino
    c) Citrus Myrtifolia
    d) Coca-Cola

Controlla le risposte!