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Cinepanettone

Il termine “Cinepanettone” ha avuto origine con una connotazione dispregiativa, ma col passare del tempo è diventato sinonimo di una serie di film comici che vengono rilasciati nelle sale cinematografiche durante il periodo natalizio. Questi film, sebbene siano spesso considerati un po’ grossolani e volgari, godono di un grande successo di pubblico. Durante il mese di dicembre, il pubblico cerca infatti un divertimento semplice e leggero per allietare le preoccupazioni del periodo.

Si ritiene che il termine “Cinepanettone” sia stato coniato per la prima volta per descrivere il film “Vacanze di Natale” del 1983, ambientato a Cortina d’Ampezzo. Successivamente, il concetto si è diffuso negli anni ’90 e 2000 grazie alla coppia di attori Massimo Boldi e Christian De Sica, quest’ultimo figlio del celebre regista Vittorio De Sica. I film della coppia rappresentano un esempio di comicità facile basata sui doppi sensi, con uno stile rispettivamente milanese e romano.

Il Cinepanettone è oggetto di dibattito tra i critici cinematografici. Molti critici ne disapprovano la volgarità e la grossolanità, ma vi è anche chi sostiene che il successo commerciale di questi film possa permettere ai produttori di finanziare anche opere di maggiore qualità ma meno popolari. In questo senso, il dibattito si focalizza sulla capacità del Cinepanettone di sostenere l’industria cinematografica italiana finanziando altre produzioni.

Nonostante le critiche e i dibattiti, il Cinepanettone è diventato un genere consolidato all’interno della cinematografia italiana e continua ad attirare un vasto pubblico di spettatori che cerca una dose di allegria e svago durante le festività natalizie.

Comprensione del testo

  1. Qual è il significato originario del termine “Cinepanettone”?
    a) Un film comico ambientato a Cortina d’Ampezzo.
    b) Una serie di film rilasciati durante il periodo natalizio.
    c) Un film con attori famosi come Massimo Boldi e Christian De Sica.
    d) Un termine dispregiativo per descrivere film volgari.
  1. Quale periodo dell’anno è caratterizzato dai film Cinepanettone?
    a) La primavera.
    b) L’estate.
    c) L’autunno.
    d) Il periodo natalizio.
  1. Perché i film Cinepanettone sono oggetto di dibattito tra i critici cinematografici?
    a) A causa delle loro trame complesse e profonde.
    b) Per il grande successo di pubblico che ottengono.
    c) A causa della loro volgarità e grossolanità.
    d) Per il loro stile milanese e romano.

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Cicciobello

Cicciobello è una delle bambole più iconiche e amate dalle bambine italiane. Creata nel 1962 da Gervasio Chiari, questa bambola ha conquistato il cuore di generazioni di bambine con il suo aspetto dolce e realistico. La caratteristica principale di Cicciobello è la sua grandezza naturale, che gli conferisce un aspetto molto realistico e permette alle bambine di fingere di avere tra le braccia un vero neonato.

La bambola Cicciobello ha capelli e occhi chiari, e indossa una caratteristica tutina azzurra. Inoltre, tiene in bocca un ciuccio, che contribuisce a renderlo ancora più simile a un neonato. Questi dettagli accurati hanno contribuito a rendere Cicciobello un giocattolo apprezzato e molto desiderato dalle bambine.

Negli anni, Cicciobello ha subito diverse varianti e aggiornamenti, mantenendo però sempre la sua essenza di bambolotto realistico e tenero. Le nuove versioni di Cicciobello hanno spesso presentato accessori e funzioni aggiuntive, come la capacità di fare la pipì, bere una bottiglietta o piangere. Queste caratteristiche hanno reso il gioco con Cicciobello ancora più interattivo e coinvolgente per le bambine.

La popolarità di Cicciobello è rimasta intatta nel corso degli anni, e ancora oggi è una delle bambole più vendute e amate in Italia. Il suo fascino senza tempo e la possibilità di interpretare il ruolo di una vera mamma con il bambolotto hanno reso Cicciobello una presenza costante nei giochi e nei cuori delle bambine italiane.

Comprensione del testo

  1. Chi è il creatore di Cicciobello?
    a) Gervasio Chiari
    b) Giovanni Rossi
    c) Marco Bianchi
    d) Lucia De Rosa
  2. Qual è la caratteristica principale di Cicciobello?
    a) Ha capelli neri e occhi scuri
    b) Indossa una tutina rossa
    c) Ha una grandezza naturale
    d) Tiene in bocca un ciuccio
  3. Perché Cicciobello è stato amato dalle bambine italiane nel corso degli anni?
    a) Perché ha poteri magici
    b) Perché è un giocattolo per i maschi
    c) Perché ha un aspetto dolce e realistico
    d) Perché è un personaggio famoso della TV

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Ciao

Che cosa significa “ciao”, il popolare saluto che gli italiani si danno quando incontrano e quando congedano una persona con cui sono in confidenza?

Deriva dalla lingua veneta e nella sua forma originaria è s’ciàvo, cioè “schiavo, servo”, corrispondente al saluto “Servo vostro”. Da s’ciàvo si è passati a s’ciào per poi ritrovare la parola nell’italiano “ciao”.

Il nome “Ciao” è stato usato in passato per un motorino della Piaggio e, nel 1990, per la mascotte dei Mondiali di Calcio tenuti in Italia.

“Ciao” è anche il titolo di varie canzoni, tra cui una di Lucio Dalla, ma la canzone più famosa è certamente “Bella ciao“, cantata durante la Resistenza dai partigiani che combattevano i nazi-fascisti.

Comprensione del testo

  1. Da quale lingua deriva la parola “ciao”?
    a) Spagnolo
    b) Inglese
    c) Veneto
    d) Francese
  2. Qual era il significato originario della parola “s’ciàvo”?
    a) Amico
    b) Salve
    c) Schiavo, servo
    d) Ciao
  3. Per cosa è stato usato il nome “Ciao” in passato?
    a) Un’automobile
    b) Un motorino della Piaggio
    c) Una nave
    d) Una mascotte di un film famoso

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Chinotto

Il chinotto è un po’ la coca-cola italiana, anche se è una bevanda più sana e gustosa. Questa bevanda, diffusa solo in Italia e in alcune comunità italiane del mondo, è prodotta dal succo dell’omonima pianta, è analcolica e frizzante. Il sapore è un po’ amaro, ma ha anche un retrogusto delicato.

L’origine del chinotto non è ben chiara. Il nome scientifico del chinotto è Citrus Myrtifolia, e forse è una trasformazione dell’arancio amaro.
La pianta non è molto alta, un metro e mezzo o due al massimo, e il frutto è grande come la metà di un arancio normale.

Con il chinotto si possono fare anche confetture e canditi. Non è molto buono da mangiare al naturale.

Alcuni documenti dicono che la San Pellegrino sarebbe tra le prime aziende ad aver prodotto la bevanda, nel 1932.
Ma ci sono anche indicazioni precedenti, per cui è difficile dirlo con esattezza.
Nel 1949 Pietro Neri ha fondato un’azienda produttrice di chinotto che, con una campagna pubblicitaria efficace, è riuscita a diffondere largamente la bevanda in tutta la penisola.
Lo storico slogan era: non è vero chinotto, se non c’è l’8!

Curiosità: nel chinotto c’è più caffeina della coca-cola classica.

Comprensione del testo

  1. Qual è il sapore principale del chinotto?
    a) Dolce
    b) Salato
    c) Amaro
    d) Piccante
  2. Come viene prodotto il chinotto?
    a) Utilizzando il succo di un’arancia normale
    b) Utilizzando il succo di una pianta chiamata chinotto
    c) Utilizzando il succo di limone
    d) Utilizzando il succo di una pianta chiamata coca-cola
  3. Chi è stato il fondatore di un’azienda produttrice di chinotto nel 1949?
    a) Pietro Neri
    b) San Pellegrino
    c) Citrus Myrtifolia
    d) Coca-Cola

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Approfondimenti Dizionario culturale

Celo celo, manca manca

Se chiedete a un uomo italiano sopra ai 30 anni che cosa significhi il titolo, “Celo, celo, manca, manca”, vi saprà quasi sicuramente rispondere. Se non saprà spiegarvi il significato vuol dire che è uno dei pochi italiani che non amano il calcio. “Celo” sta infatti per “Ce l’ho” e “manca” non ha bisogno di traduzioni: è il ritornello che i bambini dicevano ai loro amici che sfogliavano il mazzetto di figurine Panini dei calciatori: un album che, dal 1961/62, cominciava ogni anno in autunno e si concludeva in giugno, alla chiusura del campionato. Le figurine doppie si scambiavano tra amici e, per rendere più veloce la loro classificazione tra figurine che si avevano e figurine già incollate (con la colla Coccoina) sul proprio album, si rispondeva meccanicamente “celo, manca” a ogni nome di calciatore che l’amico elencava. L’album aveva tutti i giocatori di ogni squadra, ciascuno dei quali campeggiava in una figurina. La sfida era completarlo prima degli amici, in un’epoca però in cui non si poteva chiedere ai propri genitori una quantità rilevante di denaro per acquistare pacchetti di figurine nuove: allora l’abilità stava nell’arrivare prima degli altri sulle doppie più rare, avendo però una buona scorta di figurine da usare come merce di scambio.

Oggi questo rito dell’album Panini è di fatto scomparso: tra mercato dei calciatori quasi sempre aperto e rose di giocatori infinite, tanto che due pagine di album non basterebbero per una squadra, i ragazzi preferiscono giocare con la Playstation, che è poi un modo diverso per divertirsi allo stesso modo, sognando di poter conoscere gli eroi della domenica.

Comprensione del testo

  1. Cosa significa la frase “Celo, celo, manca, manca” nel contesto del testo?
    a) Espressione utilizzata per chiedere se qualcuno ha qualcosa
    b) Invito a cercare le figurine mancanti nell’album Panini
    c) Saluto tra amici che giocano a calcio
    d) Nome di un gioco per bambini
  2. Cosa rappresentava l’album Panini riguardante i calciatori?
    a) Un’enciclopedia sul calcio italiano
    b) Un elenco di giocatori di una squadra di calcio
    c) Una collezione di figurine dei calciatori di tutte le squadre
    d) Una raccolta di risultati dei campionati di calcio
  3. Come venivano gestite le figurine doppie nell’album Panini?
    a) Venivano vendute ai negozi
    b) Si scambiavano con gli amici
    c) Venivano incollate su un altro album
    d) Si tenevano da parte come pezzi da collezione

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Carosello

Il Carosello è stata una famosissima trasmissione televisiva molto particolare. La prima volta che la trasmissione è andata in onda è stato il 3 febbraio del 1957, e da quel giorno dalle 20.50 alle 21 è stato un appuntamento quotidiano.
La tv italiana non aveva mai trasmesso la pubblicità ed ora che la società italiana si apriva al consumismo, questo sembrava necessario.
L’idea del programma era semplice: c’erano dei messaggi pubblicitari che però erano accompagnati da brevi episodi teatrali, musicali o da cartoni animati e queste scene si chiamano sketch.
Ogni sketch doveva essere breve, efficace e comprensibile da tutti, per questo si usava un linguaggio semplice, diretto e vicino alla cultura popolare.
Il Carosello ha avuto una grande diffusione ed è stata una trasmissione molto amata. Molti personaggi, il linguaggio e le espressioni del Carosello, sono diventati patrimonio della cultura popolare italiana.
E dopo il Carosello si andava tutti a dormire. O così diceva il celebre motto (“e dopo il Carosello, tutti a nanna!”).

Comprensione del testo

  1. Quando è andato in onda per la prima volta il Carosello in Italia?
    a) 3 febbraio 1967
    b) 3 febbraio 1977
    c) 3 febbraio 1987
    d) 3 febbraio 1957
  2. Qual era l’obiettivo principale del Carosello?
    a) Trasmettere brevi episodi teatrali e musicali
    b) Diventare una trasmissione quotidiana
    c) Introdurre la pubblicità in televisione
    d) Promuovere la cultura popolare italiana
  3. Come venivano chiamati i brevi episodi teatrali o musicali trasmessi insieme ai messaggi pubblicitari nel Carosello?
    a) Spot pubblicitari
    b) Caricature televisive
    c) Sketch
    d) Cartoni animati

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Carnevale

Carnevale è una festa che si celebra in Italia in vari giorni, soprattutto prima del Mercoledì delle Ceneri che dà inizio alla Quaresima e al periodo di Pasqua.
Carnevale è una parola che viene dal latino, carnem levare (“togliere la carne”) e si riferisce al fatto che subito dopo si entra in periodo di penitenza dove la carne non si dovrebbe mangiare.
I due giorni principali sono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, che sono gli ultimi giovedì e martedì prima del Mercoledì delle Ceneri. In questi due giorni, in molte città sfilano carri e ci sono feste in maschera. Per motivi di lavoro queste feste e sfilate vengono, però, sempre più rimandate alla domenica precedente il Martedì grasso.

La festa di carnevale, dove si celebra l’abbondanza, la gioia di vivere e la sospensione delle regole. La frase che si ripete in questi giorni è: “a carnevale ogni scherzo vale!”. Questa festa ricorda le antiche feste romane legate a Dioniso, il dio del vino e dell’eccesso.
Già nel XV secolo si celebravano delle feste con carri in maschera, balli e canti gioiosi, il più famoso dei quali resta quello scritto da Lorenzo il Magnifico, chiamato il Trionfo di Bacco e Arianna.

Ogni città ha le sue tradizioni carnevalesche e alcune sono diventate molto celebri anche nel mondo, come il carnevale di Venezia e il carnevale di Viareggio.

Leggi anche:

Comprensione del testo

  1. Qual è la frase tipica ripetuta durante la festa di carnevale?
    a) “Ogni scherzo è proibito!”
    b) “Il divertimento è vietato!”
    c) “A carnevale ogni scherzo vale!”
    d) “La festa è terminata!”
  2. A quale dio del vino e dell’eccesso sono legate le antiche feste romane?
    a) Marte
    b) Giove
    c) Dioniso
    d) Apollo
  3. Quali sono due carnevali italiani famosi a livello internazionale menzionati nel testo?
    a) Carnevale di Napoli e Carnevale di Palermo
    b) Carnevale di Roma e Carnevale di Firenze
    c) Carnevale di Venezia e Carnevale di Viareggio
    d) Carnevale di Milano e Carnevale di Torino

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Calcio

Il calcio è lo sport nazionale italiano: quasi tutti i ragazzi e sempre più ragazze hanno giocato almeno una volta una partita di calcio e sono tante le persone che hanno fatto parte di una squadra.
Questo sport, ovviamente, non viene solo praticato, ma è seguito allo stadio, in tv e sui giornali. Alcune squadre italiane sono molto conosciute nel mondo e la nazionale italiana è spesso tra le più forti: insieme al Brasile e alla Germania è quella che ha vinto più titoli mondiali.
I quotidiani sportivi sono tra i giornali più letti e sono tanti i giochi di scommesse legate a questo sport.
Attraverso gli sponsor e i diritti televisivi, il mondo del calcio muove moltissimi soldi e i calciatori sono delle vere star, anche se negli ultimi anni c’è stato un certo declino nell’immaginario collettivo.
In queste pagine troveremo un approfondimento sull’italiano calcistico, sul lessico e i modi di dire, e sugli aspetti culturali che fanno sempre più parte della cultura popolare italiana.

Lessico

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Totocalcio

Il Totocalcio è un popolare gioco d’azzardo, nato nel 1946, con protagonista lo sport più popolare in Italia, il calcio. Obiettivo del gioco è indovinare i risultati delle partite (indicando 1 per la squadra che gioca in casa, X per un pareggio, 2 per la squadra che gioca fuori casa).

Fino agli anni Duemila, il numero di partite da indovinare era di 13: da qui l’espressione “fare tredici”, nel significato di avere un grosso colpo di fortuna. Il gioco è sempre stato molto popolare, sia per la ridotta cifra che era necessario impiegare per compilare una “schedina”, sia perché, accanto a una buona dose di fortuna, bisognava avere una certa abilità e conoscenza del gioco del calcio per fare previsioni verosimili, fatto che accendeva la competizione tra amici. Inoltre il concorso aiutava il Coni (Comitato olimpico italiano) a reperire fondi. Negli anni Novanta, con l’introduzione di nuovi giochi a premio e con la frammentazione delle partite di calcio (di cui ormai solo una parte esigua, spesso marginale, si svolge di domenica), il gioco è stato sempre più soppiantato da altri concorsi.

Comprensione del testo

  1. Quando è nato il Totocalcio?
    a) 1946
    b) 1960
    c) 1980
    d) 2000
  2. Quante partite bisognava indovinare nella versione originale del Totocalcio?
    a) 5
    b) 10
    c) 13
    d) 20
  3. Cosa si indica con “1” nella schedina del Totocalcio?
    a) Pareggio
    b) Vittoria della squadra in casa
    c) Vittoria della squadra fuori casa
    d) Sconfitta della squadra in casa

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Candelora

La Candelora (2 febbraio) è una ricorrenza che ha radici religiose, a cui si sono poi aggiunti elementi di folklore. E’ la “festa delle luci”, che ricorda la presentazione di Gesù al Tempio, ed è anche dedicata a Maria. Nella tradizione religiosa ebraica, una donna era considerata impura per 40 giorni dopo la nascita del figlio: al termine di questo periodo doveva recarsi al Tempio per purificarsi. La festa della “Purificazione della SS. Vergine Maria” o della “Presentazione del Signore” (in greco “Ipapante“) al Tempio ricorda un gesto di grande umiltà: il Figlio di Dio e sua madre compiono un atto di rispetto per la Legge mosaica.

Il rito della benedizione delle candele ha dato il nome popolare di “Candelora”. Anche la Candelora, come altre ricorrenze, ha ispirato proverbi e detti popolari di natura meteorologica:

Quando vien la Candelora
de l’inverno semo fora;
ma se piove o tira il vento
de l’inverno semo dentro

cioè: “Quando viene la Candelora, siamo fuori dall’inverno; ma se piove e c’è vento, siamo ancora in inverno”. Il proverbio si trova in forme diverse, secondo la regione italiana di origine.