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Grammatica - Spiegazione di base

Preposizioni di tempo

Le preposizioni sono parole che mettono in relazioni due parti della frase.
Le principali proposizioni di tempo sono:

DA, DA… A, PER, IN, TRA/FRA, FA (avverbio)

DA
si usa: 
– quando l’azione comincia in un tempo e non finisce
es:
→ Studio italiano da 17 anni! (= dopo 17 anni ancora ancora studio italiano)
→ Quando ho iniziato a studiare italiano, studiavo francese da 2 anni (= quando ho iniziato a studiare italiano ancora studiavo francese)
→ Da domani comincio la dieta! (= domani comincio la dieta e non so quando finisco di farla)
ATTENZIONE! 
DA al futuro si usa solo con un MOMENTO determinato:
es: Da domani, da lunedì, dal 2020, dal 12 ottobre 2048 ecc…
DA… A
si usano: 
– quando l’azione comincia e finisce in un tempo determinato
es:
→ Ho studiato italiano dal 2004 al 2006.
→ La scuola è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16. 
ATTENZIONE! 
Con un’azione futura si usa DA… FINO A:
es: Da domani fino a lunedì non mangio pasta!
PER
si usa: 
– per dire la DURATA CONTINUATA di un’azione che inizia e finisce in un tempo determinato
es:
→ Ho studiato italiano per 17 anni (= non studio più italiano)
→ Voglio andare per una settimana alle Maldive!
→ Corro per un’ora e poi faccio una doccia! 
ATTENZIONE! 
In molti casi PER si può eliminare:
es:
→ Ho studiato italiano 17 anni.
→ Voglio andare una settimana alle Maldive!
→ Corro un’ora e poi faccio una doccia!
IN
si usa: 
– per dire il periodo determinato nel quale accade un’azione
es:
→ in sei mesi devo fare 5 esami! (= non è un’azione regolare e costante)
→ in due anni abbiamo guadagnato 10.000 euro (= non costantemente, ma nel complesso)
→ in tre giorni devo leggere un libro! (= posso leggere tutto il libro in un solo giorno)
TRA / FRA
si usano: 
– quando l’azione comincia in un PERIODO futuro
es:
→ Fra tre giorni vado in ferie.
→ Tra un anno vado a vivere alle Hawaii.
→ Tra un’ora esco di casa. 
FA 
è un avverbio ma ha una importante funzione quando si parla di tempo.
si usa: 
– quando l’azione comincia e finisce in un MOMENTO passato
es:
→ Ho iniziato a studiare italiano 2 anni fa (= ancora lo studio, ma l’INIZIO è un momento concluso)
→ Ho conosciuto Michele 10 giorni fa (= forse non l’ho più visto, ma l’ho conosciuto)
→ L’autobus è partito un minuto fa!

Esempio:

Vediamo con un dialogo le differenze tra le varie preposizioni. 
Antonio: – Ciao Marina, anche tu lavori qui?
Marina: – Ciao Antonio! Sì, da una settimana!
Antonio: – Che coincidenza! Anche io ho cominciato una settimana fa!
Marina: – Ho sentito che vuoi studiare polacco, quando cominci?
Antonio: – Comincio da lunedì, per sei mesi, quindi fino a settembre!
Marina: – Meraviglioso! Ma non è poco? Fra sei mesi pensi di parlare polacco? In sei mesi non si impara tutto!
Antonio: – Infatti sei mesi sono pochi! Ma da settembre a novembre non ho tempo perché per due mesi devo fare alcune importanti revisioni aziendali.
Marina: – Oh! Perché?
Antonio: L’azienda ha perso in tre anni circa 20.000 euro e per due anni non è riuscita a investire nuove risorse.

Esercizi grammaticali

Vedi anche:
Preposizioni semplici e articolate
Preposizioni di luogo
Verbi con le preposizioni
Avverbi con le preposizioni

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Grammatica - Spiegazione di base

Preposizioni semplici e articolate

Le preposizioni sono parole che mettono in relazioni due parti della frase.

Le preposizioni semplici sono:

DI – A – DA – IN – CON – SU – PER – TRA – FRA

Le preposizioni sono uno degli argomenti più difficili perché non hanno sempre delle regole. Insieme alle preposizioni semplici in queste pagine troviamo:

Preposizioni articolate – Preposizioni di luogo – Preposizioni di tempoVerbi con le preposizioniAvverbi con le preposizioni

DI
indica:
– possesso → es: il libro di Marco
– materia / l’argomento → es: il bicchiere di vetro, il libro di storia
– qualità / il modo → es: vado di fretta!
– origine → es: sono di Padova
A
indica:
– stato in luogo → es:  sono a casa, sono a Roma
– moto a luogo → es: vado a Milano, corro al supermercato
– termine → es: diamo le chiavi a Marisa
– tempo → es: a marzo lascio Berlino
DA
indica:
– moto da luogo→ es: vengo da Palermo
– moto a luogo (con le persone) → es: vado dal dottore
– tempo → es: lavoro qui da 5 anni
– agente → es: il quaderno è scritto da Giovanni
– fine → es: macchina da scrivere, caffè da asporto
IN
indica:
– stato in luogo → es: sono in farmacia, è in macchina
– moto a luogo → es: vado in Africa, mi trasferisco in Inghilterra
– modo → es: mi sento in colpa, sono in ansia, mangio in fretta
– mezzo → es: vado a Lecce in aereo, torno a casa in metropolitana 
– tempo → es: nella notte sento rumori strani
CON
indica:
– compagnia → es: rimando con Armando, vado con Luisa
– modo → es: lavoro con gioia!
– mezzo → es: prendo lo zucchero con il cucchiaio
SU
indica:
– stato in luogo → es: il gatto è sul tavolo
– moto a luogo → es: salgo sul tetto
– argomento → es: scrivo la mia tesi su Rita Levi Montalcini
PER
indica:
– moto per luogo → es: vado per Via de’ Condotti
– durata → es: ti ho amato per molto tempo
– causa → es: mangio per noia, piango per il dolore
– fine → es: macchina per scrivere
TRA / FRA
indicano:
– stato in luogo → es: il supermercato è tra la farmacia e lo stadio
– alternativa → es: devi scegliere tra lui e me!
– relazione → es: tra Paolo e te c’è amore!
– tempo → es: tra un anno mi trasferisco a New York

Preposizioni articolate

Alcune preposizioni vogliono l’articolo, anche se non c’è una regola precisa. Quando le preposizioni DIADAINSU incontrano gli articoli determinativi cambiano e diventano PREPOSIZIONI ARTICOLATE.

Le preposizioni articolate sono:

+diadainsu
ildelaldalnelsul
lodelloallodallonellosullo
ladellaalladallanellasulla
l’dell’all’dall’nell’sull’
ideiaidaineisui
glidegliaglidaglineglisugli
ledellealledallenellesulle

Le preposizioni articolate si usano sempre con i plurali e con dei nomi determinati.
es:
– Vado a scuola → vado alla scuola di lingue Alessandro Manzoni
– Lavoro in ufficio → lavoro nell’ufficio delle risorse umane


Esercizi grammaticali
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Grammatica - Spiegazione di base

Pronomi indiretti

Il pronome si usa per parlare di una persona, un animale o una cosa senza ripetere il suo nome. I pronomi possono essere diretti o indiretti.
pronomi indiretti rispondono alla domanda: a chi? a che cosa? (Sono quindi un complemento di termine). Si chiamano indiretti perché usano la preposizione a.

es:
Do un regalo a Marco → gli do un regalo (gli = a lui)
Ho detto una cosa a Lucia → le ho detto una cosa (le = a lei)
Hanno telefonato a noi → ci hanno telefonato (ci = a noi)

I pronomi indiretti sono:

(io) a me → mi
(tu) a te → ti
(lui) a lui → gli
(lei) a lei → le
(noi) a noi → ci
(voi) a voi → vi
(loro) a loro → gli / loro (poco comune)
I pronomi indiretti normalmente vanno prima del verbo, anche del verbo composto.
es:
Ti dico di no!
Mi ha chiesto scusa.
Ci ha dato ragione.
I pronomi diretti vanno insieme all’avverbo ECCO
es:
– Ecco a te i documenti → Eccoti i documenti
– Ecco a voi i libri → Eccovi i libri!
– Ecco a lei la pizza → Eccole la pizza!
Con i verbi modali, con stare per + infinito, con stare + gerundiocominciare a + infinitofinire di + infinito i pronomi possono andare prima o dopo il verbo.
es:
Gli voglio dare un bacio / Voglio dargli un bacio
Le sta per telefonare / Sta per telefonarle
Mi stanno parlando di ieri / Stanno parlandomi di ieri
Gli cominciate a dare fastidio / Cominciate a dargli fastidio
Ti finisco di dire il racconto / Finisco di dirti il racconto

Esercizi grammaticali

Vedi anche:
Pronomi diretti
Pronomi diretti con i verbi composti
Verbi con i pronomi indiretti
– Imperativo formale con i pronomi

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Grammatica - Spiegazione di base

Aggettivi possessivi

Gli aggettivi possessivi sono aggettivi particolari. Gli aggettivi possessivi non rispondono alla domanda “come è?” ma alla domanda “di chi è?“.

Gli aggettivi possessivi sono:

PERSONA
(io)
(tu)
(lui/lei)(noi)
(voi)
(loro)
MASCHILE
SINGOLARE
(il) mio
(il) tuo
(il) suo
(il) nostro
(il) vostro
(il) loro
FEMMINILE
SINGOLARE
(la) mia
(la) tua
(la) sua
(la) nostra
(la) vostra
(la) loro
MASCH.
PLUR.
(i) miei
(i) tuoi
(i) suoi
(i) nostri
(i) vostri
(i) loro
FEMM.
PLUR.
(le) mie
(le) tue
(le) sue
(le) nostre
(le) vostre
(le) loro
Gli aggettivi possessivi hanno il numero (singolare/plurale) e il genere (maschile/femminile) del nome che seguono e non c’è differenza tra suo-di lui e suo-di lei.
es:
– Il libro di Marta -> Il suo libro
– La casa di Francesco e Maria -> La loro casa
– La macchina di Carlo -> La sua macchina
Gli aggettivi possessivi vanno prima del nome:
es:
– La tua auto è nera!
– Il mio gatto è bianco.
– La nostra casa è grande. 

ATTENZIONE! Alcune espressioni sono un’eccezione:
– colpa → es: è colpa tua o è colpa nostra?
– merito → es: è merito tuo o è merito nostro?
– a casa  es: andiamo a casa mia o a casa tua?
Gli aggettivi possessivi normalmente hanno l’articolo davanti:
es:
– il mio quaderno
– la tua lampada
– le vostre scarpe

Aggettivi possessivi con la famiglia

La relazione tra aggettivi possessivi e articoli cambia con le persone della famiglia.

Con le PERSONE al SINGOLARE della famiglia non si usa l’articolo con gli aggettivi possessivi.
Quali sono le persone della famiglia?
– padremadre → es: mio padre / mia madre
– fratellosorella → es: tuo fratello / tua sorella
– figliofiglia → es: suo figlio / sua figlia
– nonnononna → es: nostro nonno / nostra nonna
– ziozia → es: vostro zio / vostra zia
– cugino, cugina → es: mio cugino / mia cugina
– nipote → es: tuo nipote / tua nipote
– cognatocognata → es: suo cognato / sua cognata
– suocerosuocera → es: mio suocero / mia suocera 
ATTENZIONE! Con loro si usa l’articolo.
es:
– il loro fratello
– la loro sorella
– il loro cugino
Con le PERSONE della famiglia al PLURALE si usa l’articolo con gli aggettivi possessivi.
es:
– i miei nonni
– i tuoi genitori
– i suoi fratelli
L’articolo si usa anche in CASI PARTICOLARI.
Quando si dice una specificazione della persona.
es:
– il nonno paterno
– la zia di Verona
– il cugino di Milano 
Con papà e mamma.
es:
– il mio papà è il mio modello.
– la mia mamma è medico. 
Con i nomi delle persone della famiglia alterati.
es:
– la mia sorellastra
– il mio nipotino
– la sua cuginetta

Esercizi grammaticali

Vedi anche:
Suo, proprio e altrui
Aggettivi (Aggettivi qualificativi)
Avverbi (Tempo e frequenza, luogo, quantità, modo)
Pronomi indiretti 

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Grammatica - Spiegazione di base

Verbi modali – Passato prossimo

Cosa fanno i verbi modali (dovere, potere e volere) con il passato prossimo?

verbi modali, o verbi servili, nei tempi composti prendono l’ausiliare del verbo che segue.
es:
– andare al supermercato → andare ha l’ausiliare essere → sono dovuto andare al supermercato
– comprare i pantaloni → comprare ha l’ausiliare avere → non abbiamo potuto comprare i pantaloni
– venire alla festa → venire ha l’ausiliare essere → siete voluti venire alla festa
Con l’ausiliare essere il participio passato dei verbi modali segue  la persona che fa l’azione (singolar/plurale, maschile/femminile).
es:
– sono dovuto/a andare,
– sei potuto/a venire,
– è voluto/a partire,
– siamo dovuti/e tornare,
– siete potuti/e restare,
– sono voluti/e uscire
ATTENZIONE! Quando il verbo essere segue i verbi modali, l’ausiliare diventa avere:
es:
– ho voluto essere qui con te
– hai dovuto essere calma!
– non abbiamo potuto essere sinceri con te!
Con i verbi riflessivi abbiamo due possibilità: 

– se il pronome è prima del verbo l’ausiliare è essere
es:
– svegliarsi → mi sono dovuto svegliare presto!
– lavarsi → mi sono voluto lavare subito dopo la partita di calcio.
– alzarsi → ci siamo potuti svegliare tardi. 

– se il pronome è dopo il verbo l’ausiliare è avere
es:
– svegliarsi → ho dovuto svegliarmi presto!
– lavarsi → ho voluto lavarmi subito dopo la partita di calcio.
– alzarsi → abbiamo potuto alzarci tardi.

Esercizi grammaticali

Vedi anche:
Passato prossimo dei verbi essere e avere
– Passato prossimo dei verbi regolari in -are, -ere, -ire
– Participio passato
– Ausiliari essere e avere (Usi e differenze)

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Grammatica - Spiegazione di base

Pronomi diretti con i verbi composti

pronomi diretti vanno prima dei verbi composti (es: passato prossimo).

Il participio passato dei verbi composti prende il genere e il numero dei pronomi.
es:
(io-uomo) Luca mi ha visto
(io-donna) Luca mi ha vista
(tu-uomo) Luca ti ha visto
(tu-donna) Luca ti ha vista
(lui) Luca l’ha visto
(lei) Luca l’ha vista
(noi-uomini) Luca ci ha visti
(noi-donne) Luca ci ha viste
(voi-uomini) Luca vi ha visti
(voi-donne) Luca vi ha viste
(loro-uomini) Luca li ha visti
(loro-donne) Luca le ha viste

ATTENZIONE! la e lo sono apostrofati e diventano l’

ATTENZIONE! Con miticivi è accettato anche il participio passato semplice (singolare, maschile)

es:
(io-uomo) Luca mi ha visto
(io-donna) Luca mi ha visto
(tu-uomo) Luca ti ha visto
(tu-donna) Luca ti ha visto
(noi-uomini) Luca ci ha visto
(noi-donne) Luca ci ha visto
(voi-uomini) Luca vi ha visto
(voi-donne) Luca vi ha visto


Esercizi grammaticali

Vedi anche:
Pronomi diretti
– Passato prossimo dei verbi essere e avere
– Passato prossimo dei verbi regolari in -are, -ere, -ire
Ausiliari essere e avere (Usi e differenze)

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Grammatica - Spiegazione di base

Usi degli ausiliari essere e avere

Ha come ausiliare il verbo avere la maggior parte dei verbi, in particolare:
– Tutti i verbi transitivi (cioè che possono avere un oggetto): amare, leggere, mangiare, vedere, dire, regalare, comprare ecc…
– Molti verbi intransitivi (cioè che non possono avere un oggetto): parlare, lavorare, guidare, dormire, viaggiare, camminare, ecc…
Hanno come ausiliare il verbo essere:
– Molti verbi di movimento: andare, venire, arrivare, tornare, partire, entrare, uscire, salire, scendere ecc…
– Molti verbi che indicano una permamenza: stare, rimanere, restare ecc…
– Molti verbi di cambiamento di stato: essere, morire, nascere, diventare, crescere ecc…
– I verbi riflessivi: chiamarsi, lavarsi, alzarsi, abbassarsi ecc…
– Alcuni verbi intransitivi (cioè che non possono avere un oggetto): costare, piacere, sembrare, servire, succedere ecc…
Ci sono verbi che possono avere entrambi gli ausiliari. In questo caso, generalmente, l’ausiliare avere si usa quando si può rispondere alla domanda: che cosa?
es: correre:
– Sono corso a prendere l’autobus.
– Ho corso una maratona di 5 chilometri.es: cambiare:
– Marco, tu sei cambiato. Ti vedo diverso.
– Marcello ha cambiato casa, ora vive in un altro quartiere.es: finire:
– La nostra storia è finita tanto tempo fa, Luca.
– Ho finito un libro bellissimo!es: salire:
– Sono salito in casa quando ho visto Annalaura.
– Ho salito le scale velocemente.

ATTENZIONE! Alcuni italiani del sud Italia usano alcuni verbi intransitivi come transitivi.

Dicono, per esempio:
– Salire (con il significato di tirar su o far salire) → es: Hai salito le borse in auto?
– Scendere (con il significato di tirar giù o far scendere) → es: Puoi scendere le mie valige, per favore?
– Uscire (con il significato di tirar fuori o far uscire) → es: Esci il mio libro dal tuo zaino!

Questi usi sono legati alla lingua parlata e sono considerati scorretti da tutte le grammatiche.
Inoltre non sono riconosciuti in altre parti d’Italia.


Esercizi grammaticali

Vedi anche:
Presente dei verbi essere e avere
Passato prossimo dei verbi essere e avere
Passato prossimo dei verbi regolari in -are, -ere, -ire
Participio passato

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Grammatica - Spiegazione di base

Participio passato

Il participio passato si usa nei verbi composti, come il passato prossimo, futuro anteriore, condizionale composto ecc…

verbi in -are hanno il participio passato in -atoes: parlare → parlato
verbi in -ere hanno il participio passato in -uto: es: conoscere → conosciuto
verbi in -ire hanno il participio passato in -ito: es: dormire → dormito

Il participio passato di essere è stato e di avere è avuto.

Alcuni verbi hanno il participio passato irregolare, ecco una lista di verbi più comuni:

accendere
aprire
bere
chiedere
chiudere
correre
cuocere
decidere
dire
dividere
fare
leggere
mettere
morire
nascere
offendere
perdere
prendere
rimanere
rispondere
rompere
scegliere
scendere
scrivere
spegnere
stare
tradurre
vedere
venire
vincere
vivere
acceso
aperto
bevuto
chiesto
chiuso
corso
cotto
deciso
detto
diviso
fatto
letto
messo
morto
nato
offeso
perso
preso
rimasto
risposto
rotto
scelto
sceso
scritto
spento
stato
tradotto
visto
venuto
vinto
vissuto

Esercizi grammaticali

Vedi anche:
Aggettivi (Aggettivi qualificativi)
Passato prossimo dei verbi essere e avere
– Passato prossimo dei verbi regolari in -are, -ere, -ire
Ausiliari essere e avere (Usi e differenze)

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Grammatica - Spiegazione di base

Verbi regolari (-are, -ere, -ire) – Passato prossimo

Il passato prossimo si usa per parlare di un’azione conclusa nel passato. Il passato prossimo è un verbo composto e si forma con:

il presente del verbo avere o essere + il participio passato del verbo

Ecco il presente dei verbi regolari in:
are
ere
ire

Verbo in -are: parlare

(io) ho parl-ato
(tu) hai parlato
(lui/lei) ha parlato
(noi) abbiamo parlato
(voi) avete parlato
(loro) hanno parlato

Verbo in -ere: sapere

(Io) ho sap-uto
(tu) hai saputo
(lui/lei) ha saputo
(noi) abbiamo saputo
(voi)avete saputo
(loro) hanno saputo

Verbo in -ire: dormire

(Io) ho dorm-ito
(tu) hai dormito
(lui/lei) ha dormito
(noi) abbiamo dormito
(voi) avete dormito
(loro) hanno dormito

Esercizi grammaticali

Vedi anche:
– Passato prossimo dei verbi essere e avere
– Ausiliari essere e avere (Usi e differenze)
– Participio passato
– Imperfetto e passato prossimo (Usi e differenze)

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Grammatica - Spiegazione di base

Verbi essere e avere – Passato prossimo

Il passato prossimo si usa per parlare di un’azione conclusa nel passato. Il passato prossimo è un verbo composto e si forma con:

il presente del verbo avere o essere + il participio passato del verbo

Il verbo essere:

(Io) sono stato/a
(tu) sei stato/a
(lui/lei) è stato/a
(noi) siamo stati/e
(voi) siete stati/e
(loro) sono stati/e

Il verbo avere:

(Io) ho avuto
(tu)hai avuto
(lui/lei) ha avuto
(noi) abbiamo avuto
(voi) avete avuto
(loro) hanno avuto

Esercizi grammaticali

Vedi anche:
Ausiliari essere e avere (Usi e differenze)
– Passato prossimo dei verbi regolari in -are, -ere, -ire
– Participio passato
Imperfetto e passato prossimo (Usi e differenze)