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Monaca di Monza

Marianna de Leyva nasce nel 1575, figlia del conte di Monza, Martino di Levya. Sua madre, Virginia Maria, muore di peste l’anno successivo.
Per toglierle l’eredità lasciata dalla madre, Marianna viene costretta ad entrare nel convento di Santa Margherita in Monza e il padre se ne va in Spagna dimenticandola. Marianna prende il nome di suor Virginia.
Dopo alcuni anni in convento, però, comincia una relazione amorosa con il nobile Giovan Paolo Osio da cui ha due figli: un bambino nato morto e una bambina che cresce in casa di Osio senza che qualcuno riveli chi è la madre.
Un giorno però, una giovane monaca, Caterina Cassini, minaccia di rivelare la vicenda e per questo viene uccisa e seppellita nel convento, dicendo che è fuggita.
Altre due suore, che all’inizio erano complici, cominciano a ricattare suor Virginia. Osio uccide la prima e prova ad uccidere la seconda che, però, sopravvive e rivela lo scandalo.
Suor Virginia viene arrestata il 15 novembre 1607. Gian Paolo Osio scappa a Milano. Qui l’umo crede di essere protetto da alcuni amici, ma questi lo uccidono a bastonate per avere soldi della taglia.
Nel 1608 suor Virginia è condannata a vivere in una cella dove la porta e la finestra sono murate, nel convento delle Convertite di Santa Valeria a Milano.
Dopo 15 anni, il cardinale Federico Borromeo afferma che la Signora di Monza si è veramente pentita e la fa liberare. Ma suor Virginia sceglie di restare in quel convento fino alla sua morte, avvenuta dopo altri 28 anni, nel 1650.

La monaca di Monza è diventata celebre nella letteratura grazie al romanzo de I promessi sposi, di Alessandro Manzoni. Nel romanzo suor Virginia si chiama Gertrude e il suo ‘amante Egidio.
Dagli occhi neri penetranti alla sua infanzia, Manzoni, ci descrive la sofferenza della monaca e la sua successiva crudeltà.

Comprensione del testo

  1. In quale convento è costretta ad entrare Marianna de Leyva?
    a) Convento di Santa Valeria
    b) Convento delle Convertite di Santa Margherita
    c) Convento di Santa Margherita in Monza
    d) Convento delle Clarisse di Monza
  2. Con chi ha una relazione amorosa suor Virginia (Marianna de Leyva)?
    a) Un nobile spagnolo
    b) Il conte di Monza
    c) Il cardinale Federico Borromeo
    d) Il nobile Giovan Paolo Osio
  3. Cosa accade a Caterina Cassini, la giovane monaca che minaccia di rivelare lo scandalo?
    a) Viene allontanata dal convento
    b) Viene trasferita in un altro convento
    c) Viene uccisa e seppellita nel convento
    d) Si pente e si ritira in preghiera.

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Giovanni Minzoni

Nato a Ravenna nel 1885, Giovanni Minzoni studiò in seminario per diventare sacerdote. Fu inviato ad Argenta, vicino a Ferrara, una terra particolarmente ostile per la Chiesa cattolica. In quei tempi, infatti, l’Emilia-Romagna era una zona dove trionfavano dottrine in polemica con il cattolicesimo: il socialismo, il repubblicanesimo, l’anticlericalismo. Pochi avevano il coraggio di andare in chiesa, non perché rischiassero la vita, ma perché questo comportava il loro isolamento dal resto della comunità.

Don Giovanni Minzoni seppe fare breccia in questo clima difficile. La sua sensibilità per i temi sociali lo portò a conseguire il diploma di sociologia alla Scuola sociale di Bergamo. Il suo attivismo e la sua apertura culturale gli permisero di diventare ben presto popolare ad Argenta, dove seppe farsi rispettare anche dalle persone più ostili al cattolicesimo. Non esitò a partire come cappellano militare nella Prima Guerra Mondiale, dove rifiutò le comodità dello status e chiese di poter stare in prima linea con i suoi soldati: dopo la battaglia del Piave, ottenne dai comandi una medaglia d’argento al valor militare. Ritornato ad Argenta, riprese la guida della comunità.

Quando il fascismo salì al potere rendendosi protagonista di numerosi episodi di violenza nelle campagne romagnole, don Minzoni gli tenne testa: la gravità della situazione lo convinse a schierarsi apertamente dalla parte delle forze antifasciste, anche se spesso le sue iniziative erano sgradite a parte dell’episcopato locale. Appoggiò il Partito Popolare di don Sturzo e abbonò la parrocchia a “Il Popolo”, giornale del PP inviso ai fascisti. Difese i socialisti di Argenta dalle aggressioni delle “squadracce” fasciste e si scontrò con i “ras” locali del fascismo, tra cui il potente Italo Balbo.

La sera del 23 agosto 1923 alcuni sicari del regime lo uccisero. Il fascismo fece molta fatica a mettere a tacere la situazione, dato che don Minzoni era troppo apprezzato anche dai non cattolici per essere facilmente dimenticato: ci vollero ben due anni di processi e intimidazioni per “chiudere” il caso. Solo nel 1947, dopo la guerra, un tribunale dell’Italia repubblicana condannò i responsabili dell’omicidio.

Comprensione del testo

  1. In quale zona d’Italia trionfavano dottrine in polemica con il cattolicesimo come il socialismo e il repubblicanesimo?
    a) Toscana
    b) Emilia-Romagna
    c) Sicilia
    d) Veneto
  2. Cosa ottenne don Minzoni dopo la battaglia del Piave durante la Prima Guerra Mondiale?
    a) Una medaglia d’oro
    b) Una medaglia di riconoscimento
    c) Una medaglia d’argento al valor militare
    d) Nessuna medaglia
  3. Quando vennero condannati i responsabili dell’omicidio di don Minzoni?
    a) Nel 1923
    b) Nel 1947
    c) Nel 1885
    d) Non vennero mai condannati

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Mina

Anna Maria Mazzini, conosciuta come Mina, è una famosa cantante italiana di fama internazionale, spesso considerata la più grande della sua generazione. È nata nel 1940 a Busto Arsizio, ma alcuni mesi dopo la sua nascita, la sua famiglia si è trasferita a Cremona, città in cui vive fino ai primi anni di carriera, ottenendo il soprannome affettuoso di “Tigre di Cremona”.

Fin da giovane, come molti altri artisti emergenti, si esibisce in serate nei locali e partecipa a varie formazioni musicali. Nel 1959 fa il suo debutto in televisione nel programma “Musichiere”, grazie a un incontro con un produttore discografico.

Nonostante il talento e la voce straordinaria, Mina partecipa due volte al Festival di Sanremo senza ottenere i risultati sperati, ma decide di non partecipare più a questa competizione canora.

Il suo vero successo arriva nel 1961 quando è protagonista della celebre trasmissione televisiva “Studio Uno”. È in questo periodo che conosce e si innamora di Corrado Pani, un attore già sposato, creando uno scandalo mediatico e venendo temporaneamente allontanata dalla televisione. Tuttavia, grazie al sostegno dei suoi numerosi ammiratori, torna in TV l’anno successivo in modo trionfante.

Negli anni ’60, Mina diventa famosa come la regina degli “Urlatori”, un termine usato per i cantanti con uno stile ribelle e sfrontato.

Nel 1968, festeggia i suoi primi dieci anni di carriera al locale Bussola, dove ha esordito, registrando anche il suo primo album dal vivo, una novità per una cantante italiana.

In seguito, Mina riduce la sua presenza televisiva e nel 1974 fa le sue ultime apparizioni sul piccolo schermo, smettendo di esibirsi dal vivo, evitando interviste e fotografie.

Nonostante ciò, continua la sua carriera musicale in Svizzera, registrando album e scrivendo articoli. Mina diventa un’icona della musica italiana e la sua figura da diva si trasforma in un autentico mito. Tuttavia, dietro la sua carriera trionfante, ci sono anche momenti di sofferenza e tristezza, come lei stessa ammette: “quante lacrime!”.

Comprensione del testo

  1. Chi è Mina?
    a) Una famosa cantante italiana
    b) Un’attrice di fama internazionale
    c) Una nota pittrice cremonese
    d) Una celebre scrittrice americana
  2. In quale programma televisivo Mina ha fatto il suo debutto nel 1959?
    a) Sanremo Music Festival
    b) Studio Uno
    c) Musichiere
    d) Bussola Live
  3. Perché Mina è stata temporaneamente allontanata dalla televisione?
    a) Perché ha deciso di ritirarsi dalla carriera musicale
    b) Perché è stata coinvolta in uno scandalo mediatico a causa del suo matrimonio
    c) A causa di divergenze con il produttore del programma televisivo
    d) A causa della sua relazione con un attore già sposato

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Lorenzo Milani

Nato nel 1923 a Firenze da una famiglia borghese, con madre ebrea, Lorenzo Milani studia a Milano al liceo classico e all’Accademia di Brera. Attraverso l’arte sacra, Lorenzo si avvicina al Vangelo e alla religione cattolica, frequenta il seminario e diventa sacerdote nel 1947.

Subito mostra interesse per i più poveri e deboli: operai e contadini che non possono studiare e cambiare posizione nella società. Nel 1954 diventa priore della parrocchia di Barbiana, piccolo paese della montagna fiorentina, dove è inviato a causa di alcune divergenze con l’arcivescovo. Qui offre agli studenti delle famiglie più povere una scuola unica e speciale, per aiutarli nello studio e superare le difficoltà legate alle condizioni famigliari. Il motto della scuola è l’inglese “I care” (contrapposto al motto “me ne frego” dei fascisti): a don Lorenzo sta a cuore il destino di ognuno degli studenti, nessuno dei quali deve rimanere indietro, il contrario di quanto fa – secondo don Milani – la scuola di Stato. A Barbiana invece, tutti gli studenti collaborano alla didattica: chi sa di più aiuta gli altri e la scuola è aperta 365 giorni l’anno.

Nel 1965 diventa famoso per avere scritto, in L’obbedienza non è più una virtù, una lettera a un gruppo di cappellani militari (cioè i preti che seguono i soldati nell’esercito), che hanno in precedenza scritto contro l’obiezione di coscienza (cioè la possibilità di non entrare nell’esercito per la leva militare ma di fare altre attività). Don Milani viene accusato e processato in tribunale.

Nel 1966 scrive, insieme con i ragazzi della scuola di Barbiana, il celebre Lettera ad una professoressa, in cui condanna la struttura della scuola esistente e presenta i principi della scuola di Barbiana.

Muore nel 1967, ad appena 44 anni, per un male gravissimo. Secondo molti, don Milani è considerato uno dei padri del Sessantotto italiano e della contestazione, perché ha messo in discussione gli aspetti più conservatori della società dell’epoca, identificati nella scuola e nell’esercito.

Comprensione del testo

  1. Cosa ha fatto don Lorenzo Milani nel 1954?
    a) Fondò una scuola per studenti poveri a Barbiana
    b) Scrisse una famosa lettera contro l’obiezione di coscienza
    c) Diventò sacerdote
    d) Studiò all’Accademia di Brera
  2. Qual è il motto della scuola di Barbiana fondata da Lorenzo Milani?
    a) “Me ne frego”
    b) “I care”
    c) “Viva la rivoluzione”
    d) “Libertà e giustizia”
  3. Per quale motivo Lorenzo Milani è considerato uno dei padri del ‘Sessantotto’ italiano?
    a) Per il suo coinvolgimento nella rivoluzione francese del 1968
    b) Per aver scritto la celebre “Lettera ad una professoressa”
    c) Per il suo ruolo di sacerdote nella chiesa cattolica
    d) Per la fondazione della scuola di Barbiana e la contestazione degli aspetti conservatori della società dell’epoca

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Antonio Meucci

Antonio Meucci nasce a Firenze nel 1808, studia all’Accademia delle Belle Arti e trova lavoro come tecnico di teatro. Nel 1831 combatte nei moti rivoluzionari ed è costretto a lasciare l’Italia. Prima si trasferisce a Cuba e poi negli Stati Uniti dove apre una fabbrica di candele.
Costruisce il primo telefono per poter parlare con la moglie che è gravemente malata. Il suo telefono, chiamato da lui telettrofono, sfrutta l’idea che ha avuto quando lavorava come tecnico del teatro.
Per problemi economici la sua fabbrica di candele è costretta a chiudere e Meucci non ha i soldi sufficienti per pagare il brevetto definitivo ma solo un brevetto temporaneo. Per questo la sua invenzione è stata poi brevettata da uno statunitense, Alexander Graham Bell, e solo nel 2002 gli Stati Uniti hanno riconosciuto che il vero inventore del telefono è stato Antonio Meucci.
Meucci muore nel 1889 negli Stati Uniti.

Comprensione del testo

  1. Quando è nato Antonio Meucci?
    a) Nel 1831
    b) Nel 1808
    c) Nel 1889
    d) Nel 2002
  2. In quale paese ha aperto una fabbrica di candele?
    a) Italia
    b) Cuba
    c) Stati Uniti
    d) Spagna
  3. Chi ha ottenuto il brevetto definitivo per l’invenzione del telefono?
    a) Antonio Meucci
    b) Alexander Graham Bell
    c) Un italiano
    d) Una persona sconosciuta

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Gigi Meroni

Nato a Como nel 1943, Luigi Meroni, detto Gigi, cominciò fin da giovane a lavorare per aiutare la madre rimasta vedova: disegnava cravatte di seta per la fiorente industria tessile locale. Appassionato di calcio, riuscì a entrare nelle giovanili del Como grazie alla sua straordinaria abilità e nel 1962 passò al Genoa, dove esplose la sua stella: nel 1964 fu acquistato dal Torino per 300 milioni di lire, cifra record all’epoca. Il suo soprannome, “farfalla granata”, si riferisce alla maestosa capacità di volare leggero sul campo, senza seguire uno schema precostituito, diventando imprevedibile con la sua raffinata tecnica (granata è il colore della maglia del Torino). Fu uno dei primi personaggi del calcio che si fece conoscere anche fuori dal campo: rifiutata la residenza offertagli al Torino, nella città della Mole decise di vivere in centro (dove all’epoca abitavano gli operai), in una mansarda bohèmienne dove potesse esprimere il suo estro artistico. Oltre a continuare a disegnare per se stesso gli abiti (che poi faceva confezionare da un sarto), amava dipingere ed era un carattere molto anticonformista e ribelle, in un ambiente, quello del calcio, decisamente grigio e omologato (com’è del resto anche oggi: i numerosi “ribelli” del calcio seguono spesso un canone conformista e ripetitivo). Viveva inoltre con una ragazza separata, la polacca Cristiana Uderstadt e portava i capelli lunghi: tutti comportamenti che destavano scandalo.
Nell’ottobre 1967, Meroni fu investito all’età di 24 anni da un’auto dopo una partita e morì poche ore dopo. Ancora oggi, ci sono tifosi del Torino che gli recano omaggio, nel punto dove morì, dopo ogni vittoria della squadra.

Comprensione del testo

  1. Quando Luigi Meroni è stato acquistato dal Torino?
    a) Nel 1943
    b) Nel 1962
    c) Nel 1964
    d) Nel 1967
  2. Qual era il soprannome di Luigi Meroni?
    a) “Farfalla bianca”
    b) “Farfalla granata”
    c) “Tigre del campo”
    d) “Toro volante”
  3. In quale città Luigi Meroni ha deciso di vivere quando giocava per il Torino?
    a) Milano
    b) Como
    c) Torino
    d) Genova

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Alda Merini

Alda Merini è nata a Milano nel primo giorno di primavera del 1931, ma sarà sempre ricordata per la residenza che ha scelto nella metropoli lombarda: i Navigli.
La Signora dei Navigli è nata in una famiglia povera, come tante durante la seconda guerra mondiale. La poetessa ricorderà i bombardamenti, la fame e le difficoltà della vita a Milano in quel periodo.
Ha scritto fin da giovane e le sue poesie hanno colpito altri poeti e il più importanti di questi, Eugenio Montale, l’ha inserita nell’enciclopedia delle poetesse del Novecento.
Alda Merini si è sposata giovane ed ha avuto presto due bambine. I problemi coniugali ed economici le hanno causato un esaurimento nervoso. Alda Merini è stata chiusa, allora, in manicomio dove resterà, con brevi intervalli, per venti lunghi anni in cui ha smesso di scrivere.
La perdita delle sue figlie, che sono state fatte vivere con altre famiglie, e la terribile esperienza del manicomio hanno segnato profondamente la poetessa.
I manicomi italiani erano dei luoghi dove le persone subivano umiliazioni, contintui traumi fisici e psicologici e solo alcuni riuscivano a sopravvivere.
La comprensione particolare di un medico che verrà ricordato spesso dalla Merini, e la chiusura dei manicomi in Italia, hanno salvato in qualche modo la Signora dei Navigli da una fine tragica.
Nelle sue composizioni il manicomio viene ricordato come una Terra Santa, la follia è vista come paura degli uomini verso altri uomini. Compaiono poi temi come la crudeltà degli uomini, l’abbandono, ma anche la speranza, la voglia di vivere e di amare, il pensiero di Dio e il suo rapporto mistico con la religione: tutti questi sono gli elementi della Alda Merini matura.
Negli ultimi tempi è stata celebre la sua collaborazione con altri artisti e cantanti che hanno reso l’immagine della poetessa più affascinante, anche se a volte lontana da ciò viveva.
La signora Merini ci ha lasciati il 1° novembre del 2009 a causa di un male incurabile.
Più volte ha scritto che più bella della sua poesia è stata la sua vita e questo perché amava molto la vita e l’amava, diceva, perché «io la vita l’ho pagata cara».

Comprensione del testo

  1. Quando è nata Alda Merini?
    a) 2009
    b) 1931
    c) 1946
    d) 1911
  2. Cosa ha causato l’esaurimento nervoso ad Alda Merini?
    a) La perdita delle sue figlie
    b) La residenza ai Navigli
    c) Gli anni trascorsi in manicomio
    d) La collaborazione con altri artisti
  3. Come è stata definita la follia nelle composizioni di Alda Merini?
    a) Una Terra Santa
    b) Una paura degli uomini verso altri uomini
    c) Un periodo difficile durante la seconda guerra mondiale
    d) Un’espressione di crudeltà umana

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Biografie Letture di base

Gian Carlo Menotti

Gian Carlo Menotti nasce nel 1911 in provincia di Varese. Fin da piccolo mostra passione e interesse per la musica: scrive canzoni e libretti d’opera. Frequenta così il Conservatorio di Milano. Quando muore il padre, Arturo Toscanini gli consiglia di andare a studiare negli Stati Uniti, dove incontra Bernstein e Barber. Inizia così la sua carriera di compositore e librettista, di opere in italiano e, soprattutto, in inglese. Il legame con la musica italiana e l’attività nel mondo anglo-sassone gli danno una particolare sensibilità e attenzione all’incontro tra le due culture. E’ così che nel 1958 crea il Festival dei Due Mondi, con sede a Spoleto (in Umbria): un momento di confronto e incontro tra i due mondi artistici, europeo e americano. La rassegna, prevalentemente internazionale, aiuta l’Italia a sprovincializzarsi e molti autori e appassionati di musica e di arti teatrali a conoscere esperienze lontane. Dagli anni settanta, il Festival si svolge anche a Charleston (South Carolina). Nel 1972 compra la splendida Yester House, in Scozia, una splendida villa con un grande parco, in cui può trovare l’ispirazione per il suo lavoro. Menotti adotta anche un figlio, l’attore Francis Menotti, che gli succede alla guida del Festival. Gian Carlo Menotti muore nel 2007.

Comprensione del testo

  1. In quale paese Gian Carlo Menotti ha studiato musica?
    a) Francia
    b) Stati Uniti
    c) Scozia
    d) Inghilterra
  2. Quando ha creato Gian Carlo Menotti il Festival dei Due Mondi?
    a) Nel 1911
    b) Nel 1958
    c) Nel 1972
    d) Nel 2007
  3. In quale regione italiana si trova la sede principale del Festival dei Due Mondi?
    a) Sicilia
    b) Toscana
    c) Umbria
    d) Sardegna

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Enrico Mattei

La storia di Enrico Mattei è certamente legata all’ENI e alla sua misteriosa morte. In realtà Mattei, nato nelle Marche nel 1906, si è distinto per la partecipazione durante la Seconda Guerra Mondiale alla guerra partigiana contro i nazi-fascisti, nelle formazioni cattoliche. Poi è stato tra i principali esponenti della Democrazia Cristiana, che lo ha mandato nel 1945 alla guida dell’AGIP, l’ente petrolifero italiano. Avrebbe dovuto liquidarlo, per via delle sue condizioni disastrate, ma al contrario ha capito le potenzialità del settore. In pochi anni l’AGIP ha ampliato la sua produzione nella Pianura Padana e nel 1953 Enrico Mattei ha dato vita all’ENI (Ente Nazionale Idrocarburi) e l’ha fatta diventare in breve tempo un colosso. La sua principale battaglia, poi vinta, è stata rompere il cartello delle “Sette sorelle” (5 compagnie americane, una inglese e una anglo-olandese) che praticavano prezzi molto sfavorevoli verso i paesi produttori di petrolio, detenendo il controllo del mercato occidentale. Mattei ha preso accordi diretti con l’Iran, offrendo condizioni molto favorevoli per Teheran, estendendo questi contratti alla Libia, all’Egitto e ad altri paesi produttori. Anche da qui, cioè dall’offerta di contratti più equi e giusti, nascono i buoni rapporti tra Italia e mondo arabo, mentre Mattei si è attratto l’ostilità delle grandi compagnie petrolifere mondiali. E’ morto il 27 ottobre 1962, in un incidente aereo su cui sono rimaste molte ombre: negli anni Novanta, nuovi studi scientifici sui reperti dell’aereo hanno riproposto la tesi dell’attentato, anche se risulta difficile capire chi, tra i suoi numerosi nemici, possa esserne responsabile.

Comprensione del testo

  1. In quale settore Enrico Mattei si è distinto prima di diventare leader dell’ENI?
    a) Chimica
    b) Petrolifero
    c) Farmaceutico
    d) Edilizio
  2. Qual è stata la principale battaglia di Enrico Mattei?
    a) Lotta contro i nazi-fascisti
    b) Combattimento contro la Democrazia Cristiana
    c) Rompere il cartello delle “Sette sorelle” nel mercato petrolifero
    d) Aprire nuove fabbriche nella Pianura Padana
  3. Come è morto Enrico Mattei?
    a) In un incidente stradale
    b) Dopo una lunga malattia
    c) In un incidente aereo
    d) A causa di un attentato

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Guglielmo Marconi

Guglielmo Marconi nasce nl 1874 a Bologna. Sua madre è irlandese e anche suo padre decide di prendere la cittadinanza britannica. Con i suoi studi scopre come trasmettere dei segnali senza utilizzare i fili. Marconi cerca prima i finanziamenti dal governo italiano e poi si trasferisce in Inghilterra dove brevetta la sua invenzione. Anche se la richiesta è fatta in anticipo di 21 giorni rispetto alla trasmissione del russo Popov in seguito si contesta la paternità dell’invenzione.
Guglielmo Marconi resta comunque il primo ad aver intuito le applicazioni commerciali di questa invenzione infatti prima fonde la Marconi Wireless Telegraph Company e poi la Marconi Corporation che permette un regolare servizio pubblico di radiotelegrafia attraverso l’Oceano Atlantico.
Nel 1909 vince il premio Nobel per la fisica per il suo contributo all’evoluzione del telegrafo senza fili. Muore nel 1937 a Roma.
Prima dell’arrivo dell’euro Guglielmo Marconi è stato raffigurato sulle banconote da 2000 Lire.

Comprensione del testo

  1. In quale città è nato Guglielmo Marconi?
    a) Milano
    b) Roma
    c) Bologna
    d) Napoli
  2. Per quale sua invenzione Guglielmo Marconi ha vinto il premio Nobel nel 1909?
    a) Radio
    b) Televisione
    c) Telegrafo senza fili
    d) Computer
  3. Di quale nazionalità era la madre di Guglielmo Marconi?
    a) Italiana
    b) Francese
    c) Irlandese
    d) Britannica

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