Conosciuto fin dai tempi degli Aztechi, lo Stramonio (utilizzare) in molte culture come pianta necessaria per la divinazione. Lo stregone, dopo aver ingerito foglie o semi triturati, (cadere) in uno stato di trance durante il quale (possedere) dagli spiriti. Al risveglio, (potere) annunciare a tutta la popolazione i messaggi che gli (svelare) durante il sonno allucinatorio.
Durante riti di iniziazione, lo stramonio (utilizzare) come mezzo per ottenere visioni della vita futura dei ragazzi che (passare) dalla giovinezza alla vita adulta.
In alcuni riti notturni africani, lo stramonio (fare) ingerire a ragazze filatrici di cotone, che (riuscire) poi a essere sedate solo da un battitore di tamburo che le (indurre) a ballare una danza liberatoria.
Presso alcune popolazioni indiane, parti della piana (considerare) fondamentali, mischiate ad altri ingredienti, per la preparazione di un potente afrodisiaco che (utilizzare) per amplificare ed accelerare il piacere femminile.
In Europa lo stramonio, simbolo di inganno e depravazione, viene anche chiamato "erba delle streghe", a causa delle proprietà narcotiche e allucinogene sfruttate durante i sabba per avere visioni e compiere riti.
Alcune credenze popolari narrano di come lo stramonio possa essere utilizzato per riconoscere streghe e stregoni: se venisse posta una pianta con fiore e frutto sul davanzale di una finestra, la strega che si trovasse a passar da quelle parti, non riuscirebbe più ad allontanarsi, catturata dall'odore irresistibile.
Spesso i ciarlatani (usare) questa pianta per creare effetti tossici e malessere su persone a cui, ovviamente, (tentare) di vendere miracolosi e, soprattutto, costosi rimedi.
(da www.latelanera.it)