Nel 1965 diventa famoso per avere scritto, in L’obbedienza non è più una virtù, una lettera a un gruppo di cappellani militari (cioè i preti che seguono i soldati nell’esercito), che hanno in precedenza scritto contro l’obiezione di coscienza (cioè la possibilità di non entrare nell’esercito per la leva militare ma di fare altre attività). Don Milani viene accusato e processato in tribunale.
Nel 1966 scrive, insieme con i ragazzi della scuola di Barbiana, il celebre Lettera ad una professoressa, in cui condanna la struttura della scuola esistente e presenta i principi della scuola di Barbiana.
Muore nel 1967, ad appena 44 anni, per un male gravissimo. Secondo molti, don Milani è considerato uno dei padri del Sessantotto italiano e della contestazione, perché ha messo in discussione gli aspetti più conservatori della società dell’epoca, identificati nella scuola e nell’esercito.
Comprensione del testo
- Cosa ha fatto don Lorenzo Milani nel 1954?
a) Fonda una scuola per studenti poveri a Barbiana
b) Scrive una famosa lettera contro l’obiezione di coscienza
c) Diventa sacerdote
d) Studia all’Accademia di Brera
- Qual è il motto della scuola di Barbiana fondata da Lorenzo Milani?
a) “Me ne frego”
b) “I care”
c) “Viva la rivoluzione”
d) “Libertà e giustizia”
- Per quale motivo Lorenzo Milani è considerato uno dei padri del ‘Sessantotto’ italiano?
a) Per il suo coinvolgimento nella rivoluzione francese del 1968
b) Per aver scritto la celebre “Lettera ad una professoressa”
c) Per il suo ruolo di sacerdote nella chiesa cattolica
d) Per la fondazione della scuola di Barbiana e la contestazione degli aspetti conservatori della società dell’epoca